domenica 31 maggio 2009

Solennità di Pentecoste

INSEGNAMI A PREGARE

O Spirito Santo,

vieni in aiuto alla mia debolezza

e insegnami a pregare.

Senza di Te, Spirito del Padre,

non so che cosa devo chiedere,

né come chiederlo.

Ma Tu stesso vieni in mio soccorso

e prega il Padre per me,

con sospiri che nessuna parola può esprimere.

O Spirito di Dio,

Tu conosci il mio cuore:

prega in me come il Padre vuole.

O Spirito Santo,

vieni in aiuto alla mia debolezza

e insegnami a pregare.

Amen


SPEZZA LA MIA RIGIDITA’

Vieni, Spirito Santo,

spezza la mia rigidità interiore,

l’inquietudine e il turbamento

che mi impediscono di riposare in te.

O Spirito della pace,

donami una franca,

dolce, semplice, pacifica

adesione alla tua volontà.

O Spirito di santità

concedimi di essere nelle tue mani

come una cera molle,

pronta a lasciarsi plasmare da te.

O Spirito dell’amore,

sole dell’anima mia,

fa’ che con fede mi lasci penetrare

dai raggi della tua luce.

Brucia con il tuo fuoco

ogni fibra del mio cuore

che non palpita per te.

Infiammalo perché, in Gesù,

arda di un amore senza limiti

per il Padre e i fratelli.

Amen

Leonzio de Grandmaison SJ (1868-1927)

giovedì 28 maggio 2009

Il bebé è femmina? Si può abortire

Ecco la selezione alla "Svedese" !



Feto abortito perché femmina. Siamo nella Cina comunista? No, nella democraticissima Svezia. Le autorità sanitarie del Paese scandinavo hanno stabilito la piena legalità dell’aborto selettivo basato sul genere. È accaduto, infatti, che una donna già madre di due figlie, si sia sottoposta ad amniocentesi per verificare il sesso del nascituro. Delusa che non fosse il maschietto che desiderava, ha chiesto ai medici di poter interrompere la gravidanza. La direzione sanitaria dell’ospedale ha investito della questione la Commissione nazionale della salute e del welfare chiedendo precise disposizioni sulla possibilità di praticare l’aborto selettivo basato sul genere, in assenza di ragioni di carattere medico. Per la Commissione la richiesta non poteva essere rifiutata, giacché l’aborto fino alla 18ª settimana resta nell’ordinamento giuridico svedese un diritto inalienabile della donna, anche se motivato in base alla scelta del sesso del nascituro.

Questo tipo di aborto selettivo sembra un po’ troppo anche per gli abortisti sfegatati di casa nostra. Ma alle anime belle dei pro-choice nostrani verrebbe spontaneo porre una domanda. Posto che l’aborto - come ribadisce il Socialstyrelsen svedese - è un diritto inalienabile della donna, che differenza fa se il motivo per ricorrere all’interruzione della gravidanza è fondato sul sesso, sulla disabilità, sulle caratteristiche genetiche, o semplicemente sul fatto che la madre non l’aveva programmata? Ciò che è accaduto in Svezia ha il pregio di togliere il velo di ipocrisia da qualunque argomentazione pelosa. Del resto, oggi in Italia, nonostante la petizione di principi della Legge 194, vige una piena applicazione del concetto di autodeterminazione della donna: in realtà nessuno può impedire a una maggiorenne di abortire se lo vuole, qualunque siano i motivi.

Anche da noi, in teoria, esiste la possibilità di praticare un aborto selettivo per genere, solo che si preferisce non dirlo. Meglio trovare altre ragioni più presentabili, magari attraverso le maglie sempre più larghe del criterio costituito dal «rischio per la salute psichica della donna». A dispetto delle premesse, la Legge 194 ha introdotto, di fatto, nel nostro ordinamento giuridico un antiprincipio assai grave: il diritto di vita e di morte della donna nei confronti di un altro essere umano.

In Svezia l’aborto è una "conquista" sociale fin dal 1938. Oggi, stando alle statistiche dello Johnston’s Archive, più del 25% delle gravidanze in quel Paese si concludono con un aborto, percentuale che ha registrato un aumento del 17% a seguito dell’introduzione della cosiddetta pillola del giorno dopo, quella che, secondo i promotori, avrebbe dovuto ridurre il fenomeno dell’aborto. Del resto, tale fenomeno non è stato arginato neanche dal fatto che in Svezia l’educazione sessuale faccia parte dei programmi scolastici dal 1956, e che proprio la Svezia sia considerata la patria del profilattico.
Questo esasperato culto per la contraccezione non ha eliminato la piaga dell’Aids né ridotto il dramma dell’aborto. Ha soltanto dimostrato che il profilattico non è la soluzione.

Gianfranco Amato, presidente Scienza & vita di Grosseto

(fonte: Avvenire.it)

giovedì 21 maggio 2009

(22 Maggio) Santa Rita da Cascia




SUPPLICA A SANTA RITA DA CASCIA NEL GIORNO DELLA FESTA (22 Maggio)

O santa Rita da Cascia, tu sei stata nostra sorella nella vita terrena voluta dall' amore del Padre, per la quale siamo tutti uniti sotto la stessa Provvidenza da un reciproco dovere di giustizia, e nella vita della grazia del Signore Gesù crocifisso e risorto, per la quale ci chiamiamo e siamo figli di Dio; tu hai accolto con riconoscenza la opera santificatrice dello Spirito Santo, e la Chiesa ora ti afferma glorificata nella eterna visione di Dio.

Supplica la Trinità Santissima affinché diventiamo saldi nella fede, perseveranti nella carità e sempre confortati dalla speranza nelle promesse divine.

Intercedi per la Chiesa, affinché tutti e ovunque siamo fedeli testimoni del Vangelo e troviamo nella fede e nella carità le risposte sicure per noi stessi e per tutti gli uomini.

Intercedi per il Papa e i Vescovi, ai quali il Signore ha affidato il compito di dirigere e governare la Chiesa, affinché lo Spirito Santo sempre li assista nell' insegnamento della verità e siano testimoni di fede e di carità davanti ai popoli ed alle nazioni.

Intercedi per tutti i sacerdoti, i religiosi, e le religiose, affinchè, in unione con il Papa e i Vescovi, rispondano con perseverante fedeltà alla loro particolare vocazione alla santità e ai loro impegni missionari nel mondo.

Intercedi per le vocazioni sacerdotali e religiose, affinchè aumenti il numero e la santità di coloro che si donano al servizio di Dio nei fratelli.

Intercedi per le nostre famiglie, turbate dagli insegnamenti di tanti maestri, affinchè riconoscano un unico Maestro, Cristo, e una unica guida a Cristo, la Chiesa, e possano formarsi e crescere in vicendevole amore cristiano, unite, anche nel sacrificio, come Cristo è unito alla chiesa.

Intercedi per i fanciulli e i giovani, affinchè imparino la vera libertà nella verità del Cristo e sappiano crescere anche nella vita sociale con piena responsabilità cristiana, sorretti da una formazione forte e sicura, consapevoli del dono e del impegno battesimale.

Intercedi per la pace, tu che hai patito le conseguenze dell' odio e hai dimostrato che la mansuetudine ed il perdono conquistano la terra nella vera giustizia.

Intercedi per tutti i cristiani, affinchè si chiamino e siano fratelli, e, per il dono della stessa fede e della stessa Eucaristia, formino un solo ovile sotto un solo pastore, adunati nella unità del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo.

Amen

Padre nostro. . . Ave Maria. . . Gloria al Padre . . .

ASS. PAPA GIOVANNI XXIII, “NON MODIFICABILE, VA ABROGATA”


Per i cristiani la legge 194 è una legge profondamente ingiusta e amorale.
Condivido la posizione di chi la vuole ABROGARE!
Favorirò ogni iniziativa che possa portare a tale risultato.






LEGGE 194:

ASS. PAPA GIOVANNI XXIII, “NON MODIFICABILE, VA ABROGATA”



“Non riteniamo che la Legge 194 sia modificabile, in quanto voluta per dare licenza di uccidere, ma va abrogata”; tuttavia poiché “oggi non vi sono ancora i presupposti per farlo, riteniamo possibile trovare un ampio consenso per una proposta legislativa a favore della maternità e della vita”. E’ la posizione espressa alla vigilia del 30° anniversario della Legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza (22 maggio 1978), dall’Associazione comunità Papa Giovanni XXIII. “Riteniamo la Legge 194 profondamente ingiusta nel suo prevedere la soppressione del più debole e innocente fra gli esseri umani, il bambino appena concepito”, afferma l’associazione in una nota diffusa questa mattina a Roma, in occasione della conferenza stampa promossa sulla 194 dal Movimento per la vita e dal Forum delle associazioni familiari. Richiamando “le intenzioni del ministero del Welfare di emettere nuove linee guida per la 194”, L’Associazione Papa Giovanni XXIII, che 11 anni fa ha istituito un servizio per le maternità difficili e la tutela della vita nascente, presenterà questo pomeriggio una propria “Proposta di linee guida”. Per ricordare i 5 milioni di bambini abortiti nei 30 anni di 194, il 24 maggio si terrà nel cimitero di Rimini un momento di preghiera sulla tomba di don Oreste Benzi, cui seguirà la deposizione di una corona di fiori nel “Campo degli angeli”.

(fonte: Agenzia SIR )

Spendi l’amore a piene mani!



L’amore è l’unico tesoro
che si moltiplica per divisione
è l’unico dono che aumenta
quanto più ne sottrai
è l’unica impresa
nella quale più si spende
più si guadagna:

regalalo, buttalo via
spargilo ai quattro venti
vuotati le tasche
scuoti il cesto
capovolgi il bicchiere
e domani ne avrai più di prima.

domenica 17 maggio 2009

Etica globale: il nuovo paradigma

PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA PASTORALE DELLA SALUTE

INTERVENTO DELL'ARCIVESCOVO
JAVIER LOZANO BARRAGÁN

Sabato, 14 dicembre 2002


AVIER LOZANO BARRAGÁN
Arcivescovo-Vescovo emerito di Zacatecas

Presidente del Pontificio Consiglio per la Pastorale della Salute

Specialmente nel campo della Bioetica si sentono pareri che spesso discordano da quelle norme che nella cultura cristiana eravamo abituati a sentire, ascoltiamo pareri ed anche decisioni da parte di alcuni Ministeri della Sanità di diversi Paesi che veramente sono contrari alla morale cattolica, e ci domandiamo: cosa sta succedendo? Certo, si parla della secolarizzazione della società odierna, e questa potrà essere già una risposta; ma ci domandiamo: c'è un corpo dottrinale etico dal quale si parte verso queste nuove concezioni normative della condotta, specialmente nel campo della manipolazione della vita, nel campo della biogenetica? La presentazione che qui espongo è un tentativo di offrire alcune linee sintetiche di questo pensiero normativo, specialmente nel campo della vita; lo scopo è di far conoscere un progetto di etica universale che vuole oggi supplire al Cristianesimo e che in una o in altra maniera si trova spesso nelle posizioni che si assumono per alcune decisioni riguardanti la Bioetica. Presentiamo una specie di sintesi di questi pensieri, e poi un breve giudizio sugli stessi. Questo progetto alcuni lo chiamano "Il Nuovo Paradigma". Queste linee che propongo sono il frutto di una riflessione sui diversi interventi al riguardo, uditi specialmente sulle posizioni delle Nazione Unite nelle sue varie dipendenze. Come introduzione, prima partiamo dal concetto di globalizzazione, quindi mettiamo la cornice sotto la quale si vuole presentare questa etica "globalizzata", per procedere poi ad un tentativo di sintesi di essa e ad alcuni punti di critica.

I. Introduzione

La globalizzazione

Oggi, nell'epoca della globalizzazione si parla anche del bisogno di avere un'etica globale, universale; nella globalizzazione assistiamo al defluire attraverso le frontiere geografiche e politiche di gente, di informazione, di merce, e specialmente di capitale. Risaltano i fattori della comunicazione, della tecnologia, delle migrazioni, dell'informatica e della standardizzazione produttiva e finanziaria. Ci troviamo di fronte ad una crescita dei rapporti sovraterritoriali fra la gente, dove gli elementi basilari sono la sovraterritorialità, il capitalismo di libero mercato, una densità di reti di scambio indipendenti ed autonome riguardo i differenti Governi nazionali.

In questa globalizzazione si parla del bisogno di una nuova etica anche globalizzata: il Nuovo Paradigma, che s'inscriverebbe sotto questa cornice ideologica:

- l'Eclettismo, che accetta qualsiasi affermazione di condotta, indipendentemente dal suo sistema, contesto e giudizio;

- lo Storicismo, secondo il quale la verità cambia secondo il suo adeguamento ad un'epoca determinata della storia che di per sé passa;

- lo Scientismo, in cui si dice che l'unica verità accettabile è quella sperimentabile nel campo scientifico;

- il Pragmatismo, in cui le decisioni etiche vanno prese considerando come unico criterio l'utilità, secondo il binomio costo/beneficio, e guidati in questo dall'opinione della maggioranza;

- il Nichilismo, in cui semplicemente si rinuncia alla capacità di giungere a verità oggettive;

- la Postmodernità, in cui si assumono decisioni nichiliste.

Organizzazioni non governative, fautori del Nuovo Paradigma

Come abbiamo ormai accennato, il Nuovo Paradigma si forgia nell'Organizzazione delle Nazioni Unite, ONU, specialmente nelle sue diramazioni: OMS, UNESCO.

Al riguardo, nell'ONU sono specialmente attive tre Organizzazioni non governative, cioè: "Women's Enviroment and Developement Organization", "Earth Council Greenpeace" ed "International Planed Parenthood Federation".

II. Il Nuovo Paradigma (sintesi)*

In questa piccola sintesi elenco i seguenti punti: lo sviluppo sostenibile, finalità dell'Etica, le religioni, i valori, i pilastri dell'Etica, problemi, fondamenti, principi della Bioetica ed origini di questi principi.

1. Lo sviluppo sostenibile

Il mondo attuale non può continuare ad andare avanti così; dopo la guerra fredda ci troviamo davanti a situazioni ecologiche insostenibili, andiamo verso la degradazione totale del pianeta dovuta alla contaminazione per residui tossici di tutte le risorse, senza escludere le radioattive.

Questo ci conduce ad un malessere continuo che non può durare. Abbiamo bisogno di arrivare al benessere per tutti, al benessere globale. Questo benessere globale è possibile soltanto dentro uno sviluppo globale, ma non lo sviluppo come quello che fino ad oggi abbiamo, perché questo non lo si può sostenere più, ma dobbiamo arrivare allo sviluppo sostenibile, cioè che non degradi il pianeta e che mediante uno sviluppo armonico consegua il benessere per tutti e sia centrato nel popolo (people centredness).

2. Finalità dell'Etica

Il benessere globale dentro lo sviluppo sostenibile è la finalità della nuova etica globale, è la convergenza verso la quale si dirige il Nuovo Paradigma. Questo benessere globale costituisce la meta chiamata qualità di vita, che è "la percezione dell'individuo della sua posizione nella vita, nel contesto della cultura e del sistema di valori nel quale si trova, in rapporto con le sue mete, aspettative, standard ed interessi". Si tratta di un concetto di ampio raggio, composto in maniera complessa per la salute fisica della persona, il suo stato psicologico, le sue credenze personali, le sue relazioni sociali e la sua relazionabilità con i dati sopra indicati del suo intorno (whool). La Qualità di vita copre 6 campi: Salute fisica, salute psicologica, livello di dipendenza, relazioni sociali, dintorni (economia, libertà, sicurezza, informazione, partecipazione, ambiente, traffico, clima, trasporto...), spiritualità (religione e credenze personali). Quello che è basilare è l'autonomia e la autodeterminazione individuale. Si prescinde dalle obbligazioni sociali.

3. Le Religioni

Le diverse religioni esistenti nel mondo non sono state capaci di generare questa etica globale, pertanto si devono sostituire con una nuova spiritualità che abbia come finalità il benessere globale dentro lo sviluppo sostenibile. La natura, la terra, chiamata "GAIA", è divina ed inviolabile. L'uomo è un suo elemento in più che si capisce soltanto in armonia con la terra. Non si tratta di una nuova religione, ma di una nuova spiritualità. Le religioni finora esistenti si preoccupano dell'altra vita; questa spiritualità si preoccupa della vita attuale, terrena, è una spiritualità senza Dio, a livello secolare, la sua ultima finalità è la viabilità del mondo attuale ed il benessere dell'uomo in essa.

Ma in questa spiritualità non s'ignorano elementi validi che si trovano in altri credi, questi vengono presi per formare l'Etica globale. Così, specialmente dalle religioni delle comunità indigene americane si raccoglierà il rispetto per la natura e la necessaria interazione fra natura e uomo; dall'Ebraismo, il concetto di santità; dal Buddismo, la serenità e l'impassibilità; dall'Induismo, il rispetto per gli animali; dall'Islamismo la virtù della giustizia; dal Cristianesimo, la carità e la misericordia. Malgrado questo, tutte le religioni sono uguali: incompetenti a risolvere il problema ecologico. Non hanno risposte valide per questa epoca di globalizzazione. Si deve lottare contro egemonie pretese e gerarchie dogmatiche che vogliano imporre i loro punti di vista; l'obiettivo è creare una cornice comune di condotta che identifichi i principi etici fondamentali per la società globale emergente. Si tratta di combattere efficacemente la sovrappopolazione, l'industrializzazione, la degradazione ambientale, l'inettitudine delle istituzioni, la polluzione ambientale, l'ingiustizia sociale, gli estremismi religiosi ed ideologici, l'intolleranza e la esclusione sociale. La nuova spiritualità trascende tutte le altre spiritualità e religioni, le combatte e le supplisce, perché queste spiritualità e religioni si percepiscono come bastioni di resistenza contro i valori e le mete del Nuovo Paradigma.

I valori della libera impresa, la sovranità nazionale, le religioni, i dogmi, la legge naturale, i valori tradizionali si devono rifiutare per essere irrilevanti ed aver creato un vuoto etico; oggi si deve aprire il varco ai nuovi valori che sono gli unici che permetteranno di vivere in pace.

4. Valori

I valori del Nuovo Paradigma sono quelli che ispirano una cultura della pace, una pace ecologica "Greenpeace", dell'amore, della amicizia, del condividere, del curare, del processo di prendere decisioni consultate, della democrazia partecipativa, della decentralizzazione, della negoziazione, dei processi d'arbitrio e assegnazione positiva, del no alla guerra, del rispetto per la vita, per la libertà, la giustizia e l'equità, il mutuo rispetto, l'integrità.

5. Pilastri dell'Etica

Questa nuova etica si fonda su cinque pilastri: Diritti umani e responsabilità, democrazia ed elementi della società civile, protezione delle minoranze, impegno per la soluzione pacifica dei conflitti e trattative trasparenti, equità intergenerazionale.

6. Problemi

I problemi ai quali si deve dare soluzione sono quattro: il primo riguarda l'equilibrio uomo-natura; il secondo il significato della felicità, della vita e della pienezza; il terzo esamina la relazione fra l'individuo e la comunità ed il quarto contempla l'equilibrio fra equità e libertà.

Questa nuova etica è indipendente dal dogma e dalla legge naturale. La connessione fra conoscenza e prassi etica non è causale come nelle scienze, ma situazionale. Cioè, non occorrono norme evidenti che reggano la condotta, piuttosto la condotta che oggi si adopera si tradurrà in norme di condotta per il futuro. Il problema è generare il Consenso, affinché la gente accetti questa nuova etica globale. Per questo fine si devono creare delle motivazioni del tutto efficaci. Così le "lobby" che le ONG devono attuare perché i diversi Governi accettino le proposte che loro fanno.

7. Fondamenti

I tre fondamenti sopra i quali si costruisce questa nuovo etica e spiritualità sono i diritti umani, la salute per tutti e l'educazione. I diritti umani si fondano nella totale equità di tutti gli uomini. Per questo si esige come unico rimedio accettabile ed efficace da una parte la stabilizzazione della popolazione e dall'altra il trasferimento massiccio della ricchezza dai ricchi ai poveri. Per alcuni sostenitori di questa etica, il Capitalismo è la radice di tutti i mali ed è una esigenza del nuovo ordine opporsi alla globalizzazione economica (non global). Si dice che si deve creare un nuovo standard di vita comune per tutti. Si rispetta la diversità delle culture, ma nello stesso tempo si pretende imporre una cultura universale.

Riguardo la salute per tutti, si esigono otto elementi: educazione alla salute, nutrizione adeguata, acqua pulita, cure elementari, salute materno-infantile, immunizzazione contro le malattie infettive più importanti, prevenzione e controllo delle malattie endemiche locali, cura adeguata delle malattie e disastri comuni e salute riproduttiva. Questo diritto s'ingloba nella sicurezza sociale, comporta cancellare la povertà, ottenere l'equità globale sociale e si realizza dalla governabilità globale. Esige occuparsi dell'educazione e delle tendenze democratiche.

Riguardo l'Educazione, questa deve essere un'educazione per tutti; i suoi contenuti sono il curriculum basilare dell'educazione della popolazione e si divide in quattro categorie: sviluppo sociale ed economico con enfasi nella demografia sociale, ambiente ed ecosistema, trattando specialmente della relazione fra popolazione ed ambiente; "gender", sessualità e complemento personale; famiglia e benessere. Si sottolineano i diritti umani, lo sviluppo sostenibile, l'equità del genere (gender), l'assicurazione della salute, la partecipazione, la governabilità, le tecniche per forgiare i consensi, la cittadinanza globale, la pace, la protezione dell'ambiente, la salute riproduttiva. Questa educazione deve essere olistica ed è la chiave per ottenere il consenso d'accettazione del Nuovo Paradigma. La educazione deve essere interdisciplinare e generare così un processo assai complesso. Deve essere tanto formale come informale.

8. Principi per la Bioetica

All'interno di questa bioetica chiusa al Trascendente, che alcuni hanno chiamato "soggettiva", "autonoma", sono stati formulati alcuni principi generali normativi per poter tracciare lo studio della condotta umana nelle scienze della vita e della salute. Questi principi sono tre, e cioè:

1. Il principio di autonomia
2. Il principio di beneficenza (ed in negativo della non malvagità)
3. Il principio di giustizia

Il principio di autonomia significa la libertà dell'agente morale, cioè che un'azione è buona se rispetta la libertà dell'agente morale e degli altri.

Il principio di beneficenza significa che bisogna fare sempre il bene ed evitare il male.

Il principio di giustizia significa che bisogna dare ad ognuno ciò che gli è dovuto.

9. Origine di questi principi

Poiché di per sé non ci sarebbero norme oggettive in questa bioetica, appare complicata la giustificazione di questi principi. Alcuni li hanno attaccati, dichiarando che hanno già superato il principialismo americano (riferendosi al luogo dove sono stati formulati). Tuttavia, altri ne danno una giustificazione e affermano che si è giunti alla loro formulazione in via sperimentale, sulla base dei risultati buoni e dei risultati cattivi delle azioni realizzate nel campo della bioetica e sintetizzandone le conseguenze.

Si danno varie spiegazioni, oppure non se ne danno affatto; le diverse posizioni sono le seguenti:

9.1. Teoria evoluzionista

L'evoluzione della specie continua quando appare l'uomo e l'uomo continua ad evolversi non solo per quanto riguarda la sua natura, bensì per quanto riguarda la sua cultura, così che per ogni tappa della storia ci sono una cultura ed un'etica differenti. Nella tappa attuale della storia, la bioetica si sintetizza in detti principi.

9.2. Teoria soggettivista

Non è possibile conoscere i valori, ognuno deve procedere come crede opportuno e, come risultato generale di questo procedere, nascono i principi addotti.

9.3. Teoria contrattualista

Siccome la teoria soggettivista ci portava al pieno relativismo, essa va applicata però motivando un consenso, cioè accordandosi tra tutti e procedendo secondo l'opinione della maggioranza, una sorta di contratto sociale tra i membri della società. Tutti sono stati d'accordo con questi principi.

9.4. Teoria clinica

Tuttavia, siccome non sempre è possibile mettersi d'accordo, si esamina caso per caso e si agisce nella maniera che si ritiene sia la migliore.

9.5. Teoria utilitaristica

Se si chiede quale sia questa maniera migliore, si risponde con la teoria utilitaristica del costo/beneficio, secondo la quale bisogna realizzare ciò che costa meno e che porta al risultato migliore.

9.6. Teoria dei nuovi principi

Qualcuno opina (Peter Singer) che non bisogna rimanere attaccati ai vecchi principi, bensì inventarne di nuovi. Così per esempio non bisogna fissarsi semplicemente con il principio "non ucciderai", bensì con uno nuovo che dica "uccidi solo se lo decidi liberamente e ti fai carico di tutte le conseguenze". I principi indicati si possono adottare come principi etici, sempre che ognuno lo decida liberamente e si faccia carico di tutte le sue conseguenze.

III. Alcuni punti per il giudizio sul Nuovo Paradigma

1. Problematica risultante nei principi della Bioetica

Come possiamo vedere, in ciascuna delle spiegazioni precedenti si giunge ad un relativismo, non solo nel constatare la pretesa origine dei principi, bensì nello stesso loro esame. In effetti, il principio di autonomia corrisponde all'agire con libertà, però esso vorrebbe dire che coloro che non hanno libertà non vanno considerati per questa azione morale, ad esempio gli invalidi, i bambini, i feti, gli embrioni.

D'altra parte, il principio di beneficenza dice di fare il bene agli altri. Ma cosa è il bene? Cosa è buono veramente per una persona? Se non sappiamo oggettivamente nulla di ciò che può essere buono per qualcuno, non possiamo fargli del bene; lo stesso dicasi della giustizia: cosa spetta ad ognuno?

Gli stessi principi che sono stati posti, considerati in se stessi, non hanno spiegazione. Si suole dire che questi principi devono essere intesi come principi attuali, cioè meramente di attuazione, e non come principi prima facie, cioè come principi teorici; però la difficoltà esiste anche come principi di attuazione: perché devo agire in questo modo se non è ragionevole?

Inoltre, quando questi principi entrano in collisione tra di loro, quale di essi deve prevalere? Ad esempio, se il principio di autonomia entra in collisione con il principio di beneficenza e questo, a sua volta, con quello di giustizia, quale dobbiamo seguire? Occorre un principio ulteriore, previo a questi, che dia loro unità e che risolva un possibile conflitto. Il principio di autonomia, e così di libertà, ha i propri limiti quando si trova di fronte al bene di un terzo, e anche il bene di un terzo è limitato quando si trova di fronte a quanto è dovuto ad un'altra persona, però in ultima analisi i principi non dicono cosa gli è dovuto. Così alcuni ricorrono a quella che chiamano l'etica narrativa, in cui si narrano uno ad uno solo i casi che succedono, e si agisce su esempio di come si procedette anteriormente; oppure si rifugiano in ciò che chiamano percezione femminile, cioè ciò che la bontà fine di una persona giudica conveniente. Così si avvicinano ad un altro criterio che chiamano criterio "della virtù", secondo il quale colui che decide ciò che è buono e ciò che è cattivo, è chi ha abbastanza virtù, intendendo per virtù l'agire secondo retta ragione. Parlando di retta ragione, si avvicinano alla concezione classica della bioetica oggettiva.

E adesso ci riferiamo globalmente a tutto il Nuovo Paradigma.

2. Valori del Nuovo Paradigma

È giusto reagire contro la degradazione ambientale ed anche rendersi conto che lo sviluppo ha un limite e che uno sviluppo che non sia cosciente della degradazione che causa nella natura, non si deve sostenere. Da un'altra parte, è anche corretto cercare il benessere e procurarlo al meglio per tutti gli abitanti del pianeta. È anche giusto che si procuri la qualità di vita, specialmente se questa si intende come l'autocoscienza del luogo che ognuno occupa nella sua situazione completa, tanto ecologica come culturale nei suoi aspetti economici, sociali, religiosi, politici ed educativi.

È anche corretto sostenere i diritti umani, il rispetto delle minoranze sociali, la democrazia, l'equità fra tutti gli uomini, ovvero sia, la sua uguaglianza fondamentale; è molto legittimo aggiustare le relazioni fra l'uomo ed il suo ambiente ed i rapporti tra l'individuo e la comunità. Così è anche un'esigenza urgente lottare per la giustizia sociale, ed è patente l'ingiustizia sociale ed economica che oggi è presente nel mondo.

È una esigenza molto forte chiedere e realizzare la salute per tutti, almeno nei suoi quadri fondamentali; ed è di prima necessità avere l'educazione per tutti.

3. Antivalori del Nuovo Paradigma

L'antivalore più importante è che il Nuovo Paradigma si presenta, come dicono, come una nuova spiritualità che supplisce a tutte le religioni, perché queste sono inette per preservare l'ecosistema. Praticamente si tratta di una nuova religione secolare, una religione senza Dio, o se si vuole, con un Dio nuovo che sarebbe la stessa terra con il nome di GAIA. Questa nuova divinità avrebbe come elemento subordinato l'uomo.

La serie dei valori che sostengono il Nuovo Paradigma sono valori subordinati a questa divinità che si traduce nel supremo valore ecologico che chiamano sviluppo sostenibile. E dentro questo sviluppo sostenibile la finalità etica suprema sarebbe il benessere.

È chiaro che ci troviamo nella totale negazione del Cristianesimo e così del fatto fondamentale del Cristianesimo che è l'Incarnazione del Verbo, la morte redentrice di Cristo e la sua risurrezione gloriosa. Se si accetta questo fatto storico, il presupposto del Nuovo Paradigma fallisce pienamente.

Questo non vuol dire che anche gli autentici valori enunciati nel Nuovo Paradigma falliscono, giacché si tratta di valori che non sono alieni dal pensiero cristiano, ma si esigono dentro quest'ultimo. Nella Genesi si parla dell'"homo sapiens" e dell'"homo faber"; ambedue si devono conciliare, non è l'uomo l'amo dispotico della natura, ma il lavoratore saggio che la domina rispettando le sue leggi.

Non si accetta il Nuovo Paradigma per la sua negazione di Dio e per la negazione dell'altra vita e in concreto per essere un pensiero totalmente immanente che nega il fatto storico di Cristo, l'unico salvatore.

Al negare la sovranità degli Stati ci si colloca in una pretesa di governo universale a carico di alcune ONG, il che è veramente ridicolo.

Certamente è un grosso problema l'ingiusta distribuzione della ricchezza nel mondo, ed il Capitalismo chiamato "selvaggio" è un sistema nefasto. Si vede con chiarezza che l'economia, pur essendo tanto importante, non può essere la chiave della storia, né nel libero mercato, né nella pianificazione statale. Ma bisogna trovare delle linee di soluzione, quello che fa la Chiesa cattolica indicando per esempio la solidarietà nell'azionariato sociale.

Si accetta l'uguaglianza dei sessi, ma non "l'equità" nel senso del "gender" che vuole unificare talmente i sessi da legittimare l'omosessualità e la distruzione della famiglia. Si accetta il controllo natale, però non la distruzione delle nascite come pianifica la cultura della morte applicata specialmente al terzo mondo.

Non è la stessa cosa benessere che felicità. Cristo non ci promette l'illusione di un benessere totale in questo mondo, ma la felicità. La prova definitiva di qualsiasi religione o, come dice il Nuovo Paradigma, di qualsiasi spiritualità, è la soluzione al problema della morte. Il Nuovo Paradigma non ci dà nessuna soluzione, semplicemente prescinde da questo problema e quello che comporta, cioè, la sofferenza, il dolore, la malattia. Cristo è l'unico che ci dà una risposta soddisfacente dalla sua croce gloriosa con la risurrezione.

Il Nuovo Paradigma ha uno dei suoi grandi problemi quando percepisce che tutto si deve fondare nel consenso, ma un consenso che non procede da verità oggettive, ma da opinioni soggettive; allora si sforza per forgiare consensi artificiali, ricorrendo a tecniche di lavaggio cerebrale mediante un'educazione falsa e con i mass media e le "lobby" che possono fare diverse ONG in seno all'ONU ed altrove. Questi consensi sono assolutamente vani e così, un'Etica basata su di essi non ha alcuna consistenza.

Una vera Etica universale, che veramente abbia la pretesa di essere globale, deve essere un'Etica fondata sull'oggettività dell'uomo stesso. L'Etica è il cammino retto che l'uomo rincorre per soddisfare i suoi propri bisogni. Così l'Etica indica il cammino per la piena realizzazione umana.

Questa Etica non può essere altra che quella che si fonda, sì nell'uomo, ma che ha come finalità lo stesso Dio, e in ultimo termine, il fatto storico dell'Incarnazione di Dio e così la morte e risurrezione di Cristo il Signore. Superando già i pregiudizi della modernità che riteneva la religione come qualcosa d'intimista e sentimentale, troviamo nel cuore più profondo della cultura i suoi bisogni religiosi, ed una legittima ed imprescindibile tendenza verso quello che li soddisfa, che in ultimo termine è soltanto Dio.

Così dobbiamo dire che i fondamenti oggettivi di una vera Etica universale scaturiscono soltanto dalla Legge Naturale e dal fatto storico rivelato di Cristo il Redentore. Oggi molti non desiderano sentir parlare della legge naturale, si esprimono con disprezzo dei "iusnaturalisti", però senza riferimento ad essa, tutto è soggettivo ed arbitrario e mai si potrà arrivare a delineare una vera Etica che abbia pretesa di essere e sia veramente globale, universale.

(fonte: Vatica.va)


* Lo sviluppo di quello che si presenta come "Nuovo Paradigma" è preso da Kim Yersu, "A Common Framework for Ethics of the Twenty first Century", UNESCO, Division of Philosophy and Ethics, 1999 November 15, at www.unesco.org drg philosphyandethics.



venerdì 15 maggio 2009

Se questo Papa è criticato a prescindere



di Renato Farina (da “Libero” del 13/5/2009)


Questo Papa non ha ricevuto proiettili addosso come capitò al predecessore, ma chiodi nelle mani e lance nel costato non mancano mai. È il suo destino. Pone gesti di coraggio leonino, usa parole trasparenti: ma è trattato come un tipo minore, bastonabile da chiunque gli passi vicino. La gente comune è con lui, e lo vede perseguitato, secondo la profezia di Isaia per il Servo di Jahvè: "Hanno contato tutte le mie ossa". Ma è una consolazione senza gloria di mondo. Questo viaggio in Medio Oriente nel cuore della tragedia del nostro tempo, ha rimesso in scena questo teatro dell'ingiustizia. Benedetto XVI mite e inerme ha osato andare dovunque non si doveva andare, perché ci si poteva scommettere che avrebbe scontentato tutti quanti pretendono di dettargli parole, gesti, sentimenti per la loro causa. Il Papa Bavarese è stato imprudente e fantasioso, senza mai alzare la voce, senza chiamare a sostegno cardinaloni o politici di livello mondiale; lo è stato più di quanto sia capitato di veder fare dal suo amico Karol Wojtyla. Ma hanno fortune diverse sul set dei leader mondiali. Il sigillo di Ratzinger è essere segno di contraddizione, ed essere umiliato. Osservatelo però: è come se questi schiaffi sul volto, francescanamente, gli regalassero la perfetta letizia. Il Grande Polacco aveva contro Breznev ma dalla sua Reagan, poi si scontrò con Bush padre e però aveva Gorbaciov a sostegno . Fu amato dagli ebrei per la visita alla Sinagoga di Roma, accusato per questo di eresia dai cattolici tradizionalisti di Lefèbvre. Fu apprezzato da islamici ed induisti. Ma a causa dell'indisponibilità al compromesso etico detestato dai progressisti alla Kung. E aveva dalla sua, forti e viventi, Madre Teresa e don Luigi Giussani. La malattia lo costrinse a pene private e pubbliche, ma fu venerato in vita dal popolo come già santo. Ratzinger? Tutti contro, o quasi. Obama gli va contro per aborto e ricerca sulle staminali. Il resto ve lo isparmiamo, ingratitudine dei lefebvriani compresa. Basti dire che pochi giorni fa, al Parlamento europeo, solo per un pugno di voti non è passato un emendamento di condanna personale contro di lui: l'accusa era di essere una specie di untore sacro, favorevole alla propagazione dell'Aids perché sostiene che i preservativi servono poco contro il contagio. Lo aveva detto in Africa. A 82 anni si è scapicollato sotto il sole feroce del Camerun e dell'Angola. Niente, trattato come fosse un sadico. Lui incassa, non reagisce.

MOLTI NEMICI

Ratzinger ha amici, come ricorda lui, ed è vero. Ma contano poco. Questo viaggio è il massimo del rischio per un Papa, ma lo sarebbe anche per un capo politico mondiale. Ecumenico senza essere generico. Benedetto è stato in Giordania e ha pronunciato un messaggio di cristallina bellezza dal monte Nebo dove Mose salutò la Terra promessa: da quella terrazza evocante i millenni ha salutato gli ebrei come padri e fratelli, con i quali è essenziali per i cristiani cercare l'unità; poi è entrato nella moschea ad Amman e ha onorato gli islamici religiosi condannando quanti ideologizzano la religione negando libertà e praticando violenza. È poi passato in Israele dove ha visitato il museo dell'Olocausto. Qui ha parlato di «orrore della Shoah», dell'assurdità di qualsiasi negazionismo, era commosso, provato dal carico di dolore e di infamia scaricato sulle vittime: mai più antisemitismo, ha detto. È stato nella moschea della Cupola di roccia sacra ai musulmani, alla spianata delle moschee ha porto la mano per un dialogo vero e totale, «senza ambiguità» con i musulmani. Ha visto il Muftì di Gerusalemme, e i due massimi rabbini di Israele. Oggi andrà nei Territori dell'Autorità palestinese, ne incontrerà i capi. Nessuno ha visto personaggi religiosi tanto importanti e contrapposti, ha parlato con genti di ogni idea e militanza in luoghi dove ci si ammazza da sessantanni. Risultato: i giornali e le autorità israeliane lo hanno criticato, e questo è plausibile, ma lo hanno fatto in modo offensivo, addirittura inventandosi la storia mille volte smentita della adesione di Ratzinger adolescente alla Gioventù hitleriana. Ma il presidente della Camera di Gerusalemme ha fatto di peggio, attribuendogli sentimenti meschini, perché secondo lui avrebbe fatto un discorso sulla Shoah senza partecipazione, «dal di fuori», senza chiedere perdono per conto dei tedeschi e dei cristiani. In compenso i leader musulmani lo minacciano di morte dipingendolo su Internet con la faccia di maiale, i moderati lo trattano con antipatia perché filoisraeliano, vicino alla spianata, dove il Papa ha teso la mano al Muftì, un gruppo di palestinesi distribuiva volantini dove si spingeva ad organizzare manifestazioni ostili in Galilea dove oggi giungerà Ratzinger.

IL POPOLO

Insomma in Terra Santa lo inchiodano come capitò a un tale di cui si protende vicario in terra. Eppure c'è un popolo silenzioso che gli vuol bene, un popolo senza potere. Cattolici del Medio Oriente, e di tutti i continenti. Ma non solo, anche laici, anche ebrei, buddisti, persino islamici. Invece l'establishment lo vuole seppellire. Viene in mente san Paolo all'Aeropago di Atene, preso in giro da gente di cui nessuno sentirà mai parlare, perché proclamava la resurrezione. Ma alcuni lo seguirono.

martedì 12 maggio 2009

Il Papa non è mai stato nella Gioventù hitleriana


Inserisco questo articolo per precisare la realtà dei fatti così artatamente alterati dai detrattori del Santo Padre.
So che questo non servirà a bloccare la scia di false accuse trite e ritrite usate da chi - evidentemente - non ha più argomenti a cui attaccarsi.



12 Maggio 2009

POLEMICHE

Padre Lombardi: «Il Papa non è mai stato nella Gioventù hitleriana»


"Il Papa non è mai stato nella Hitler-Jugend" la gioventù hitleriana, che era un "corpo di volontari fanatici". Lo ha affermato il portavoce della Santa Sede, padre Federico Lombardi, ricordando che "Joseph Ratzinger, all'epoca studiava in seminario, e a 16 anni è stato arruolato di forza nel corpo ausiliario per la difesa delle città dai bombardamenti, come tutti i ragazzi della sua età". "Si trattava - ha ricordato - di una forza ausiliaria dell'esercito, non aveva niente a che fare con i nazisti e l'ideologia nazista". L'attuale Pontefice, ha aggiunto, "non ha niente a che fare con la violenza, è una persona gentile e umile, dolce. Non è mai stato contro gli ebrei".

Circa i temi affrontati nei tre discorsi di ieri rivolti a israeliani e mondo ebraico (in aeroporto, nel palazzo presidenziale e al memoriale dell'Olocasuto) Lombardi ha sottolineato che vi era una precisa condanna dell'antisemitismo, e che a Yad Vashem ha affrontato il tema del ricordo delle vittime, del senso del 'nome' per l'identità di una persona, un modo per lui "di identificarsi profondamente e spiritualmente con il luogo che visitava".

Padre Lombardi ha parlato anche del discorso di ieri allo Yad Vashem che su alcuni organi di stampa è stato criticato perchè non vi era citata la Germania nazista, mancavano nuovi espliciti "mea culpa" da parte della Chiesa Cattolica. "Non in ogni discorso - ha chiarito Lombardi - si debbono ripetere tutti i punti connessi a un determinato argomento: allo Yad Vashem il Papa ha scelto il tea della memoria e ha sviluppato la questione dei nomi. Non è che dovesse fare un trattato sull'Olocausto. Della Germania, del suo passato e del nazismo ha già parlato in modo molto chiaro tantissime altre volte. La mattina, inoltre, aveva già detto che ci sono sei milioni di ebrei morti che non possiamo dimenticare, che c'è ancora l'antisemitismo". Quanto al suo modo di porsi di fronte alle reazioni negative, Lombardi ha ricordato che Joseph Ratzinger "è una persona molto paziente". "Forse - ha rilevato - a volte ha sentito di non essere ben compreso, e io penso lo stesso".

(tratto da : Avvenire)

venerdì 8 maggio 2009

Disposizioni sulla distribuzione della comunione

IMPORTANTE NOTIZIA !




Verso la strada giusta!

Nella prima domenica di Avvento di vent'anni fa, il 1989, entrava in vigore la delibera della Conferenza Episcopale Italiana, che autorizzava, con l'approvazione della Santa Sede, la distribuzione della Santa Comunione sulla mano. Nelle scorse settimane, i parroci e i rettori delle Chiese della nostra diocesi hanno ricevuto la comunicazione delle disposizioni emanate dal Cardinale Arcivescovo, a fronte di gravi abusi che si sono verificati al riguardo. In particolare il Cardinale ha disposto che nella Cattedrale di San Pietro, nella Basilica di San Petronio e nel Santuario della Madonna di San Luca, la Comunione venga distribuita ai fedeli solo sulla lingua.

La possibilità che è stata concessa di ricevere l'Ostia consacrata sulla mano può, di fatto, originare "gravi abusi", perché c'è "chi porta via le Sacre Specie per tenerle come "souvenir", "chi le vende", o peggio ancora "chi le porta via per profanarle in riti satanici". Lo scrive nella lettera ai sacerdoti che accompagna le disposizioni del Cardinale, il provicario generale, mons. Gabriele Cavina, citando uno scritto di mons. Malcom Ranjith, segretario della Congregazione per il Culto Divino e della Disciplina dei Sacramenti.

"Dobbiamo prendere atto scrive il Cardinale Caffarra che purtroppo si sono ripetuti casi di profanazione dell'Eucaristia approfittando della possibilità di accogliere il Pane consacrato sul palmo della mano, soprattutto, ma non solo, in occasione di grandi celebrazioni o in grandi chiese oggetto di passaggio di numerosi fedeli.

Per tale motivo è bene vigilare sul momento della santa Comunione partendo dall'osservanza delle comuni norme ben note a tutti".

"Durante la Comunione, si legge ancora nel decreto del Cardinale, i ministranti assistano il ministro, per quanto possibile, vigilando che ogni fedele dopo aver ricevuto il Pane consacrato lo consumi immediatamente davanti al ministro e che per nessun motivo venga portato al posto, oppure riposto nelle tasche o in borse o altrove, né cada per terra e venga calpestato".
Insieme ad una forte raccomandazione alla vigilanza che vale per tutti i sacerdoti, il cardinale ha emanato questa disposizione, per tre Chiese della diocesi: "considerata la frequenza in cui sono stati segnalati casi di comportamenti irriverenti nell'atto di ricevere l'Eucaristia, - scrive il Cardinale - disponiamo che nella Chiesa Metropolitana di San Pietro, nella Basilica di San Petronio e nel Santuario della Beata Vergine di San Luca in Bologna, i fedeli ricevano il Pane consacrato solamente dalle mani del ministro direttamente sulla lingua".

La disposizione è attenuata per le parrocchie, perché, scrive ancora mons. Cavina, "i fedeli sono in gran parte conosciuti e il parroco può essere più sicuro della loro attitudine a compiere il gesto della comunione sulla mano con il rispetto dovuto e intervenire con opportuni richiami opportuni di tanto in tanto per educare continuamente l'assemblea a partecipare alla liturgia in modo attivo e consapevole".

SUPPLICA ALLA REGINA DEL SS. ROSARIO Dl POMPEI


SUPPLICA ALLA REGINA DEL SS. ROSARIO Dl POMPEI
(7 Ottobre - o prima domenica del Mese - e 8 Maggio)


Indulgentia plenaria semel tantum, soltis conditionibus, recitantibus supplicationem meridianam ad B. V. Mariam a S. Rosario.

Nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo. Amen.

O Augusta Regina delle Vittorie, o Sovrana del Cielo e della Terra, al cui nome si rallegrano i cieli e tremano gli abissi, o Regina gloriosa del Rosario, noi devoti figli tuoi, raccolti nel tuo Tempio di Pompei in questo giorno solenne, effondiamo gli affetti del nostro cuore e con confidenza di figli ti esprimiamo le nostre miserie. Dal Trono di clemenza, dove siedi Regina, volgi, o Maria il tuo sguardo pietoso su di noi, su le nostre famiglie, su l'Italia, su l'Europa, sul mondo. Ti prenda compassione degli affani e dei travagli che amareggiano la nostra vita. Vedi, o Madre, quanti pericoli nell'anima e nel corpo, quante calamità ed afflizioni ci costringono. O Madre, implora per noi misericordia dal tuo Figilo divino e vinci con la clemenza il cuore dei peccatori. Sono nostri fratelli e figli tuoi che costano sangue al dolce Gesù e contristano il tuo sensibilissimo Cuore. Mostrati a tutti quale sei, Regina di pace e di perdono.


AVE MARIA.

E' vero che noi, per primi, benché tuoi figli, con i peccati torniamo a crocifiggere in cuor nostro Gesù e trafiggiamo nuovamente il tuo cuore. Lo confessiamo: siamo meritevoli dei più aspri castighi, ma tu ricordati che sul Golgota, raccogliesti, col Sangue divino, il testamento del Redentore moribondo, che ti dichiarava Madre nostra, Madre dei peccatori. Tu dunque, come Madre nostra, sei la nostra Avvocata, la nostra speranza. E noi, gementi, stendiamo a te le mani supplichevoli, gridando: Misericordia! O Madre buona, abbi pietà di noi, delle anime nostre, delle nostre famiglie, dei nostri parenti, dei nostri amici, dei nostri defunti, soprattutto dei nostri nemici e di tanti che si dicono cristiani, eppur offendono il Cuore amabile del tuo Figliolo. Pietà oggi imploriamo per le Nazioni traviate, per tutta l'Europa, per tutto il mondo, perché pentito ritorni al tuo Cuore. Misericordia per tutti, o Madre di Misericordia!


AVE MARIA.

Degnati benevolmente, o Maria, di esaudirci! Gesù ha riposto nelle tue mani tutti i tesori delle Sue grazie e delle Sue misericordie. Tu siedi, coronata Regina, alla destra del tuo Figlio, splendente di gloria immortale su tutti i Cori degli Angeli. Tu distendi il tuo dominio per quanto sono distesi i cieli, e a te la terra e le creature tutte sono soggette. Tu sei l'onnipotente per grazia, tu dunque puoi aiutarci, perché figli ingrati ed immeritevoli della tua protezione, non sapremmo a chi rivolgerci. Il tuo cuore di Madre non permetterà di vedere noi, tuoi figli, perduti. Il Bambino che vediamo sulle tue ginocchia e la mistica Corona che miriamo nella tua mano, ci ispirano fiducia che saremo esauditi. E noi confidiamo pienamente in te, ci abbandoniamo come deboli figli tra le braccia della più tenera fra le madri, e, oggi stesso, da te aspettiamo le sospirate grazie.

AVE MARIA

Un'ultima grazia noi ti chiediamo, o Regina, che non puoi negarci in questo giorno solennissimo. Concedi a tutti noi l'amore tuo costante e in modo speciale la materna benedizione. Non ci staccheremo da te finché non ci avrai benedetti. Benedici, o Maria, in questo momento il Sommo Pontefice. Agli antichi splendori della tua Corona, ai trionfi del tuo Rosario, onde sei chiamata Regina delle Vittorie, aggiungi ancor questo, o Madre: concedi il trionfo alla Religione e la pace alla umana Società. Benedici i nostri Vescovi, i Sacerdoti e particolarmente tutti coloro che zelano l'onore del tuo Santuario. Benedici infine tutti gli associati al tuo Tempio di Pompei e quanti coltivano e promuovono la devozione al Santo Rosario. O Rosario benedetto di Maria, Catena dolce che ci rannodi a Dio, vincolo di amore che ci unisci agli Angeli. Torre di salvezza, negli assalti dell'inferno. Porto sicuro nel comune naufragio, noi non ti lasceremo mai più. Tu ci sarai conforto nell'ora di agonia, a te l'ultimo bacio della vita che si spegne. E l'ultimo accento delle nostre labbra sarà il nome tuo soave, o Regina del Rosario di Pompei, o Madre nostra cara, o Rifugio dei peccatori, o Sovrana consolatrice dei mesti. Sii ovunque benedetta, oggi e sempre, in terra e in cielo.
Amen.

SALVE REGINA.