di Gilberto Gobbi
Non è inusuale che, in qualunque momento del giorno e della notte e in ogni luogo, vi siano adulti, maschi e femmine, adolescenti e anche bambinetti, intensamente assorti sul piccolo schermo dello smartphone o del computer. In questo stesso momento, milioni di persone sono davanti ad uno schermo profondamente occupati non nella ricerca di notizie e aggiornamenti culturali, ma coinvolti in scene pornografiche di varie provenienze. Secondo le statistiche, il sesso sembra essere al primo posto nelle ricerche su Google, in cui vi sono più di 4 milioni di siti sul sesso, che sono in costante aumento. Sempre secondo i dati, l’85% degli uomini e il 41% delle donne hanno ammesso di aver visitato almeno una volta un sito di natura pornografica. In più, un uomo su cinque e una donna su otto hanno confermato di aver visitato un sito porno durante il lavoro. Ancora, secondo YouPorn, uno dei siti più visitati, in testa alla classifica mondiale di frequentazione, vi sarebbero due città italiane: Milano e Roma. Secondo lo stesso sito, YouPorn, gli italiani lo avrebbero visitato 400 milioni di volte in un anno. Un altro dato impressionante: sembrerebbe che il 90% dei ragazzi dagli 8 ai 16 anni abbiano visto almeno un video porno su PC o smartphone.
Dare una definizione di pornografia, afferma Antonio Morra, uno dei maggiori conoscitori del problema “è piuttosto complicato dal momento che si presenta sotto varie forme. Basti pensare ai cartelloni pubblicitari, alle vetrine dei centri commerciali, alle riviste che si trovano alla cassa delle drogherie, agli spot televisivi, ai film. Persino la musica e la letteratura sono invase da contenuti pornografici”. Pornografia è una parola moderna, coniata agli inizi del XIX secolo, che deriva dal greco (porne = prostituta e graphè = scritto, documento; cioè, scrivere, disegnare prostitute). In sintesi, è la raffigurazione esplicita di soggetti erotici e sessuali effettuata in forme diverse, che ha come obiettivo l’eccitazione genitale. E’ importante sottolineare e chiarire che l’obiettivo è appunto l’eccitazione sessuale, divenendo così la concretizzazione delle fantasie erotiche, che si realizzano attraverso immagini, disegni, scritti, oggetti e altre produzioni. La pornografia va distinta dal concetto di arte, proprio per il suo fine principale, che è quello di indurre allo stato di eccitazione sessuale.
Internet è il mezzo più usato per la distribuzione e la fruizione del materiale pornografico, in quanto è disponibile ovunque e per chiunque, 24 ore su 24. Basta avere un PC o uno smartphone e il materiale è utilizzabile, sotto due aspetti: a) la condivisione con altri sia con un file di propria produzione e sia con immagini personali e b) l’uso di video pornografici, a pagamento o gratis. Questa possibilità interattiva ha facilitato relazioni porno tra agenti, l’esplosione della condivisione del genere amatoriale con quella di foto e video porno, come pure la diffusione di canali di distribuzione pornografica. Nessuno può ritenersi indenne alla pornografia, perché gli strumenti sono a portata di dito, per cui una persona può qualche volta incappare, senza volerlo, in siti pornografici, che sono bellamente in agguato. Va sottolineato che il 60% delle visite sono attraverso via mobile (smartphone).
Il fascino moderno della pornografia attraverso internet sembra essere caratterizzata da ciò che lo psicologo Al Cooper ha definito il Motore delle tre A, cioè, la pornografia à Accessibile, Anonima, Abbordabile.
1) Accessibile: oggi la pornografia è raggiungibile tramite computer, televisione, email e smartphone; non c’è bisogno di andare in negozio a noleggiare né in edicola ad acquistare, bastano pochi click. E’ immediatamente a disposizione e fruibile.  Anni fa, quando appunto bisognava comprare riviste o noleggiare videocassette per vedere qualche nudità o delle scene hard, poteva intervenire la vergogna dell’individuo a frenare l’accesso al materiale pornografico.
2) Anonima: ciascuno può usufruire della pornografia senza che nessuno sappia nulla. Succede per gli adulti come per i bambini e gli adolescenti. I mezzi utilizzabili mantengono l’anonimato. Non vi è più la vergogna dell’acquisto del giornalino o della cassetta all’edicola. Il materiale è disponibile, in forma anonima: basta solo premere un tasto e si entra nel mondo della pornografia.
3) Abbordabile: una gran quantità di pornografia è gratuita e vi è possibilità di scaricare materiale senza alcun costo.
4) Vi è pure una quarta caratteristica: la pornografia è Accidentale, cioè in internet, anche attraverso ricerche innocue, non mirate, destinate ad altri argomenti, ci si può trovare in siti porno. Ed è quello che può succedere agli adulti come ai bambini di undici anni e agli adolescenti che navigano su internet con altre intenzioni.
Questa è la sorte che tocca alla stragrande maggioranza delle persone, ma­schi e femmine, che si lasciano gradualmente av­volgere dalla “rete”? Subiscono un lento processo psicologico, che può innescare un meccanismo os­ses­sivo compulsivo, come ricerca spasmodica del piacere erotico attraverso le immagini. Perché, va ripetuto, la pornografia ha la funzione di eccitare sessualmente, portando alla masturbazione. Spes­so la situazione viene vissuta con disagio e ansia e così la ses­sualità muta di significato e finisce per dive­nire una delle maggiori fonti di infelicità. Quando una persona entra in questa circolarità, iltempo de­dicato alla pornografia tende a dilatarsi e viene vissuto e con­sumato in silenzio e solitudine. Una delle conseguenze psicologiche è che la fre­quen­tazione della pornografia allenta i freni inibitori.
Vi sono alcuni segnali che indicano con chiarezza che si è radicata una pos­sibile dipendenza pornografica da internet: di nor­ma, a mano a mano che passa il tempo nella frequentazione della pornografia, la persona diviene sem­pre più introversa, chiusa, mostra una certa ossessione nei con­fronti della sessualità. Per certi aspetti, il soggetto vive un blocco nello svilup­po della sua vita psicologica, soffre di un certo malessere ge­ne­rale e manifesta una crescente irritabilità. La dipendenza crescente si manifesta attraverso un costante aumento del desiderio di col­legarsi ad Internet. Nel giovane uno dei danni più gravi della pornografia è che lo induce a pensare che l’altro, uomo o donna, sia sempre dispo­nibile ai propri impulsi e desideri e voglia il piacere sessuale in qualsiasi circostanza.
Il circuito di ricompensa del cervello. Il cervello, che è il nostro organo sessuale principale, subisce uno degli effetti più nocivi del consumo della pornografia. Le neuroscienze ci aiutano a capire cosa accade neurologicamente quando un individuo è esposto a una serie di filmati hard. Semplificando, ecco cosa succede nel nostro cervello nel circuito di ricompensa.
Quando una persona è coinvolta in azioni che lo fanno star bene (come: mangiare, fare sesso, sperimentare una novità), si attiva il circuito di ricompensa, che viene stimolato da sostanze e comportamenti. Cioè, abuso di alcol, droga e pornografia accentuano la produzione di dopamina, un neurotrasmettitore, che dà piacevoli sensazioni, provocandone un progressivo desiderio. Per esempio, quando un soggetto consuma pornografia e sperimenta il piacere sessuale attraverso la masturbazione, il suo cervello rilascia potenti ormoni e sostanze neurochimiche. L’effetto è che il cervello, come per qualsiasi droga, comincia ad abituarsi e a chiedere (esigere) immagini sempre più esplicite e differenziate per ottenere il medesimo livello di eccitazione. E’ comprensibile che da parte del soggetto la ricerca, pertanto, continui, anzi, si intensifichi.
I genitori e gli educatori dovrebbero domandarsi quale sia la situazione dei ragazzi di fronte al fenomeno della pornografia. I maggiori visitatori dei siti porno su internet si trovano nella fascia di età tra i 18 e i 34 anni, per il 77% maschi. Per ciò che riguarda i minori, purtroppo, le statistiche parlano che già a 11 anni iniziano a guardare porno online. Così, la prima esposizione alla pornografia è tra i 9 e gli 11 anni. Una ricerca in Italia ci dice che su 2533 studenti delle scuole secondarie, già il 5% era dipendente dalla pornografia. Roberto Poli, autore della ricerca afferma che: “Gli adolescenti sono biologicamente e psicologicamente più vulnerabili alle dipendenze. Il virtuale può essere una fuga e pone una serie di problemi, crea influenze negative sul rendimento lavorativo o scolastico, una tendenza all’isolamento dal mondo reale e una difficoltà nel gestire e limitare il tempo online”. Vi è pure il rischio che non vi sia un adeguato sviluppo della maturazione psicosessuale e di un carente funzionamento sessuale come conseguenza dell’uso eccessivo della sessualità online. Un sondaggio inglese sull’effetto della pornografia tra ragazzi dai 11 ai 16 anni, ha messo in risalto che il 53% è stato esposto a contenuti pornografici sulla rete, di cui il 28% già a 11 anni per la maggior parte tra le mura domestiche. Va detto che gli adolescenti guardano molta più pornografia di quanto i loro genitori e educatori si rendano conto. Va pure detto che l’atteggiamento dei ragazzi di fronte alle scene porno è: il 73% considera i video visualizzati come scene realistiche, per cui, con il passare del tempo, adolescenti e giovani tendono a mettere in pratica quanto visto nei video. In più, a quanto sembra, i ragazzi e le ragazze che usufruiscono della pornografia durante l’infanzia e l’adolescenza, sono destinati ad essere dei consumatori attivi nell’età adulta.
L’impatto che può avere la pornografia sui bambini e sugli adolescenti può essere sintetizzato nei seguenti aspetti, che hanno una profonda incidenza non solo della vita sessuale del soggetto, ma in particolare sulla concezione della vita e sul modo di affrontarla:
  • viene facilitata una precoce attività sessuale, non corrispondente all’età psicologica;
  • vi possono essere delle reazioni negative e traumatiche alla vista del porno, che lasciano delle tracce profondamente negative per la futura vita sessuale del soggetto;
  • può esser attivata la convinzione che il migliore appagamento sessuale sia raggiungibile senza un legame affettivo verso il partner (cioè: il sesso per il sesso, attraverso la masturbazione);
  • favorire la convinzione che sposarsi o avere una famiglia offra delle prospettive poco allettanti;
  • dalla pornografia la donna, in particolare, viene presentata come corpo, con il suo sex appeal: quindi si avrà il corpo femminile come un oggetto da usare. Che cos’è un uomo e che cosa è una donna, per la pornografia? L’uomo è uno che sfrutta i corpi femminili, e la donna un corpo da sfruttare. Dalle ricerche in materia, sembra che gli uomini e le donne, esposti ai filmati pornografici, abbiano un minor appagamento durante la loro attività sessuale perché hanno la tendenza a paragonare il proprio partner con l’esecutore dei filmati; e, pertanto, tendano ad essere maggiormente attratti dall’idea del sesso occasionale e dall’adulterio; non solo, ma banalizzerebbero i crimini sessuali, compreso lo stupro. Gli stessi soggetti propenderebbero a stereotipare le donne, che sono solo desiderose di sesso e anche tenderebbero a usufruire di pornografia sempre più estrema ed esplicita.
Come si vede, l’esposizione alla pornografia ha effetti profondi sulla concezione della sessualità umana, caratterizzata dalla ricerca del piacere, sino ad arrivare alla dipendenza.
A livello generale, una corposa letteratura scientifica conferma che la continua fruizione della pornografia ha come effetto negativo un possibile alto rischio di sviluppare compulsioni sessuali e, quindi, la dipendenza dalla pornografia. Sintetizzando, le conseguenze più frequenti a cui nel tempo possono andare incontro le persone (giovani e meno giovani), che usufruiscono della pornografia sono:
  • perdita di controllo sulle crescenti fantasie e comportamenti sessuali;
  • aumento della frequenza e della intensità di pensieri e comportamenti sessuali nel corso del tempo;
  • impoverimento della creatività, dell’intimità e del tempo libero;
  • presenza di irritabilità e rabbia quando si cerca di smettere con i comportamenti sessuali:
  • isolamento sociale (tempo intensamente occupato su internet);
  • disturbi dell’umore;
  • vi possono essere conseguenze negative più ampie a livello relazionale, fisico, finanziario, legale, ecc., legati ai comportamenti sessuali.
Si spera che nessun genitore sia soggetto nella dipendenza da pornografia, perché, volenti o nolenti, il suo comportamento inciderà sul clima psicoaffettivo che si respira in casa. In più, è compito dei genitori vigilare sull’uso indiscreto dei mass media da parte dei figli e utilizzare tutti gli accorgimenti, oltre che psicologici, anche tecnologici, affinché vi sia un impiego positivo e non negativo di questi strumenti.
Indicazioni bibliografiche
  1. Cantelmi, E. Lambiase, Sesso patologico, eccessi, dipendenza e tecnosex
  2. Cucci, Dipendenze sessuali online
  3. Lambiase, La dipendenza sessuale
  4. Mancino, Porno dipendenza
  5. Menicocci, Pornografia di massa
  6. Morra, Porno tossina
  7. Morra, Pornoloscenza