giovedì 28 febbraio 2013

L'ultimo giorno del Santo Padre Benedetto XVI

"Sono un semplice pellegrino che inizia l'ultima tappa del suo pellegrinaggio sulla terra"







"Grazie, cari amici, sono felice di essere con voi, circondato dalla bellezza del Creato e dalla vostra simpatia che mi fa molto bene. Grazie per la vostra amicizia, il vostro affetto!".
"Voi sapete che questo mio giorno è diverso da quelli precedenti: sarò Sommo Pontefice della Chiesa cattolica, fino alle otto di sera, poi non più". "Sono semplicemente un pellegrino che inizia l’ultima tappa del suo pellegrinaggio su questa terra. Ma vorrei ancora con il mio cuore, con il mio amore, con la mia preghiera, con la mia riflessione, con tutte le mie forze interiori, lavorare per il bene comune e il bene della Chiesa e dell’umanità. E mi sento molto appoggiato dalla vostra simpatia. Andiamo avanti con il Signore per il bene della Chiesa e del mondo. Grazie!".
Quindi, il Santo Padre ha impartito la sua benedizione apostolica ai presenti.



Fonte: Radio Vaticana

mercoledì 27 febbraio 2013

La famiglia sotto attacco delle Lobby


fonte: Prolife News

Maschio o femmina, madre o padre, moglie o marito? «Non si è, ma si diventa». Dall’Europa all’America Latina, fino all’Asia, è in atto da parte di sempre più numerosi Paesi il superamento legislativo della natura umana verso un’identità da costruirsi liberamente. Con risultati inquietanti. Siamo al «congedo dalla natura umana», è infatti il grido d’allarme che lancia il quarto Rapporto sulla Dottrina sociale della Chiesa che l’arcivescovo di Trieste, Giampaolo Crepaldi, ha presentato, nella sua veste di presidente dell’”Osservatorio cardinale Van Thuan”, nel capoluogo giuliano. «Il tratto principale che emerge in questo rapporto è la colonizzazione della natura umana – anticipa Crepaldi – ossia le enormi pressioni internazionali affinché i governi cambino la loro tradizionale legislazione sulla procreazione, sulla famiglia e sulla vita».


Il Rapporto esamina le legislazioni intervenute nel 2011. Parte tutto dalla vecchia Europa – sì, quella dell’ideologia coloniale –, «sempre più espressione di una cultura nichilista che intende ormai superare completamente il concetto di natura umana»,

domenica 24 febbraio 2013

Angelus del 24 febbraio 2013

Un bagno di folla, il penultimo sullo sfondo del Vaticano, prima di salire su un angolo del Tabor come gli Apostoli, e a differenza di loro rimanervi per essere, lontano dagli occhi del mondo, ogni giorno vicino al cuore della Chiesa, con le residue energie spese per servirla nella preghiera. Al suo ultimo affacciarsi dalla finestra che lo ha visto benedire per otto anni le folle della domenica, il Papa regala un nuovo squarcio su ciò che sarà per lui tra 72 ore. 

E il Vangelo della seconda domenica di Quaresima – la trasfigurazione di Gesù davanti a Pietro, Giacomo e Giovanni – gli offre l’immagine per la similitudine più suggestiva. Questo brano "particolarmente bello", dice, è una "parola di Dio che sento in modo particolare rivolta a me, in questo momento della mia vita”:

“Il Signore mi chiama a ‘salire sul monte’, a dedicarmi ancora di più alla preghiera e alla meditazione. Ma questo non significa abbandonare la Chiesa, anzi, se Dio mi chiede questo è proprio perché io possa continuare a servirla con la stessa dedizione e lo stesso amore con cui l’ho fatto fino ad ora, ma in un modo più adatto alla mia età e alle mie forze”.

domenica 17 febbraio 2013

Angelus del Papa 17 Febbraio 2013


Domenica 17 febbraio 2013

150.000 fedeli si uniscono in Piazza San Pietro alla recita dell'Angelus del Santo Padre Benedetto XVI il penultimo appuntamento fino al termine del Suo Mandato Petrino.


                           

Cari fratelli e sorelle!

Mercoledì scorso, con il tradizionale Rito delle Ceneri, siamo entrati nella Quaresima, tempo di conversione e di penitenza in preparazione alla Pasqua. La Chiesa, che è madre e maestra, chiama tutti i suoi membri a rinnovarsi nello spirito, a ri-orientarsi decisamente verso Dio, rinnegando l’orgoglio e l’egoismo per vivere nell’amore. In questo Anno della fede la Quaresima è un tempo favorevole per riscoprire la fede in Dio come criterio-base della nostra vita e della vita della Chiesa. Ciò comporta sempre una lotta, un combattimento spirituale, perché lo spirito del male naturalmente si oppone alla nostra santificazione e cerca di farci deviare dalla via di Dio. Per  questo, nella prima domenica di Quaresima, v iene proclamato ogni anno il Vangelo delle tentazioni di Gesù nel deserto.
Gesù infatti, dopo aver ricevuto l’ “investitura” come Messia – “Unto” di Spirito Santo – al battesimo nel Giordano, fu condotto dallo stesso Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo. Al momento di iniziare il suo ministero pubblico, Gesù dovette smascherare e respingere le false immagini di Messia che il tentatore gli proponeva. Ma queste tentazioni sono anche false immagini di uomo, che in ogni tempo insidiano la coscienza, travestendosi da proposte convenienti ed efficaci, addirittura buone. Gli evangelisti Matteo e Luca presentano tre tentazioni di Gesù, diversificandosi in parte solo per l’ordine. Il loro nucleo centrale consiste sempre nello strumentalizzare Dio per i propri interessi, dando più importanza al successo o ai beni materiali. Il tentatore è subdolo: non spinge direttamente verso il male, ma verso un falso bene, facendo credere che le v ere realtà sono il potere e ciò che soddisfa i bisogni primari. In questo modo, Dio diventa secondario, si riduce a un mezzo, in definitiva diventa irreale, non conta più, svanisce. In ultima analisi, nelle tentazioni è in gioco la fede, perché è in gioco Dio. Nei momenti decisivi della vita, ma, a ben v edere, in ogni momento, siamo di fronte a un bivio: vogliamo seguire l’io o Dio? L’interesse individuale oppure il vero Bene, ciò che realmente è bene?
Come ci insegnano i Padri della Chiesa, le tentazioni fanno parte della “discesa” di Gesù nella nostra condizione umana, nell’abisso del peccato e delle sue conseguenze. Una “discesa” che Gesù ha percorso sino alla fine, sino alla morte di croce e agli inferi dell’estrema lontananza da Dio. In questo modo, Egli è la mano che Dio ha teso all’uomo, alla pecorella smarrita, per riportarla in salvo. Come insegna sant’Agostino, Gesù ha preso da noi le tentazioni, per donare a noi la sua vittoria. Non abbiamo dunque paura di affrontare anche noi il combattimento contro lo spirito del male: l’importante è che lo facciamo con Lui, con Cristo, il Vincitore. E per stare con Lui rivolgiamoci alla Madre, Maria: invochiamola con fiducia filiale nell’ora della prova, e lei ci farà sentire la potente presenza del suo Figlio divino, per respingere le tentazioni con la Parola di Cristo, e così rimettere Dio al centro della nostra vita.




mercoledì 13 febbraio 2013

Benedetto XVI: la Chiesa è di Cristo, non mancherà la guida.









Udienza Generale mercoledi 13 febbraio 2013

Cari fratelli e sorelle,
come sapete - grazie per la vostra simpatia! - ho deciso di rinunciare al ministero che il Signore mi ha affidato il 19 aprile 2005. Ho fatto questo in piena libertà per il bene della Chiesa, dopo aver pregato a lungo ed aver esaminato davanti a Dio la mia coscienza, ben consapevole della gravità di tale atto, ma altrettanto consapevole di non essere più in grado di svolgere il ministero petrino con quella forza che esso richiede. Mi sostiene e mi illumina la certezza che la Chiesa è di Cristo, il Quale non le farà mai mancare la sua guida e la sua cura. Ringrazio tutti per l'amore e per la preghiera con cui mi avete accompagnato. Grazie!..... Ho sentito quasi fisicamente, in questi giorni per me non facili, la forza della preghiera, che l’amore della Chiesa, la vostra preghiera, mi porta. Continuate a pregare per me, per la Chiesa, per il futuro Papa. Il Signore ci guiderà.

martedì 12 febbraio 2013

Il Papa annuncia le dimissioni in latino.

Nell'apprendere questa grave decisione ci affidiamo all'intercessione della Vergine Maria e all'azione dello Spirito Santo e volgiamo le nostre più sentite preghiere a Dio per il Santo Padre. 
La Chiesa ti ama santità!






Carissimi Fratelli, vi ho convocati a questo Concistoro non solo per le tre canonizzazioni, ma anche per comunicarvi una decisione di grande importanza per la vita della Chiesa. Dopo aver ripetutamente esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare in modo adeguato il ministero petrino. Sono ben consapevole che questo ministero, per la sua essenza spirituale, deve essere compiuto non solo con le opere e con le parole, ma non meno soffrendo e pregando. Tuttavia, nel mondo di oggi, soggetto a rapidi mutamenti e agitato da questioni di grande rilevanza per la vita della fede, per governare la barca di san Pietro e annunciare il Vangelo, è necessario anche il vigore sia del corpo, sia dell’animo, vigore che, negli ultimi mesi, in me è diminuito in modo tale da dover riconoscere la mia incapacità di amministrare bene il ministero a me affidato. Per questo, ben consapevole della gravità di questo atto, con piena libertà, dichiaro di rinunciare al ministero di Vescovo di Roma, Successore di San Pietro, a me affidato per mano dei Cardinali il 19 aprile 2005, in modo che, dal 28 febbraio 2013, alle ore 20,00, la sede di Roma, la sede di San Pietro, sarà vacante e dovrà essere convocato, da coloro a cui compete, il Conclave per l’elezione del nuovo Sommo Pontefice. Carissimi Fratelli, vi ringrazio di vero cuore per tutto l’amore e il lavoro con cui avete portato con me il peso del mio ministero, e chiedo perdono per tutti i miei difetti. Ora, affidiamo la Santa Chiesa alla cura del suo Sommo Pastore, Nostro Signore Gesù Cristo, e imploriamo la sua santa Madre Maria, affinché assista con la sua bontà materna i Padri Cardinali nell’eleggere il nuovo Sommo Pontefice. Per quanto mi riguarda, anche in futuro, vorrò servire di tutto cuore, con una vita dedicata alla preghiera, la Santa Chiesa di Dio.

TRADUZIONE DEL TESTO IN LINGUA: ITALIANA, FRANCESCE, INGLESE, TEDESCA, PORTOGHESE, SPAGNOLA E POLACCA.

domenica 3 febbraio 2013

Gesu sul pavimento (Jesus is on the floor)



Sulla prassi della comunione sulla mano.


8xMille - Uno strumento di libertà.

Intervista a Matteo Calabresi, responsabile Cei della gestione dell’8 per mille. Cos’è, come viene calcolato, utilizzato, distribuito: «Uno strumento di libertà».


«Come ha fatto la Caritas ad aiutare gli aquilani che dovevano finire di pagare il mutuo per una casa distrutta che non c’era più? Da dove sono stati tirati fuori i 32 milioni di euro che gli hanno permesso di ripartire? Come può la Caritas fornire il suo aiuto fondamentale agli sfollati dell’Emilia? Da dove viene il milione di euro già devoluto dalla Cei ai terremotati? Come si finanzia il restauro della maggior parte del patrimonio artistico italiano? Con un meccanismo di libertà che tutto il mondo ci invidia». Matteo Calabresi è il responsabile del Servizio per la promozione del sostegno economico alla Chiesa cattolica e a tempi.it spiega perché «senza 8 per mille alla Chiesa, l’Italia si troverebbe con buchi incolmabili per lo Stato, che non ha abbastanza risorse».


L’8 per mille di cui gode la Chiesa…