domenica 29 giugno 2008

IL MERAVIGLIOSO VALORE DELLA SANTA MESSA





• Cristo per mezzo degli uomini rinnova il suo sacrificio.
La Messa non è solamente una semplice rappresentazione del sacrificio della Croce; non ha solamente il valore di un semplice ricordo; ma è un vero sacrificio come quello del Calvario, che essa riproduce, continua e di cui applica i frutti. I frutti della Messa sono inesauribili, poiché sono i frutti stessi del Sacrificio della Croce. Se sapessimo a quali tesori possiamo attingere per noi stessi, per la Chiesa intera!... (D.C. Marmion).

• Assistendo devotamente alla Messa, rendi all'umanità di Gesù Cristo il massimo onore.

• Puoi procurare alle Anime del Purgatorio il migliore suffragio possibile.

• Una Messa a cui avrai assistito in vita ti sarà più salutare di tante altre ascoltate per te dopo la tua morte.

• Sappi, o cristiano, che si merita di più ascoltando devotamente una S. Messa che col distribuire ai poveri le proprie sostanze e col girare pellegrinando tutta la terra (S. Bernardo).

• II Signore ci accorda tutto quello che nella Santa Messa gli domandiamo, e ciò che è più, ci da quello che noi non pensiamo neppure di chiedere e che ci è pur necessario (S. Girolamo).

• Se conoscessimo il valore del S. Sacrificio della Messa, quale zelo maggiore porremo mai nell'ascoltarla! (S. Curato D'Ars).

• La Messa è medicina per sanare le infermità ed olocausto per pagare le colpe (S. Cipriano).

• Ti assicuro, disse Gesù a S. Geltrude, che a chi ascolta devotamente la S. Messa io manderò negli ultimi istanti della sua vita tanti dei miei San­ti per confortarlo e proteggerlo, quante saranno state le Messe da lui devotamente ascoltate (Lib 3, e. 16).

• Tutte le opere buone unite assieme, non valgono il Santo Sacrificio della Messa, perché quelle sono le opere dell'uomo; mentre la S. Messa è l'Opera di Dio (S. Curato d'Ars).

• Con l'orazione domandiamo a Dio le grazie, nella S. Messa lo costringiamo a darcele (S. Filippo Neri).

• La S. Messa è la rinnovazione del sacrificio della Croce; trattiene la Giustizia Divina; regge la Chiesa; salva il mondo.

• Ogni Messa presso la giustizia di Dio perorerà il tuo perdono.

• La Messa è l'unico Sacrificio che fa uscire prestamente le anime dalle pene del Purgatorio (San Gregorio).

• La Messa ha in certa maniera tanto pregio, quanto ne ebbe per le anime nostre la morte di Gesù Cristo sulla Croce (S. Giovanni Crisostomo).

• La S. Messa è l'atto più santo della religione, più glorioso a Dio, più vantaggioso alla nostra anima. Riceviamo forza per amare di più Dio e il prossimo, e per riuscire a perdonare (S.P. Eymar).

Il mio Guestbook.

Atto di dolore (in latino)

Deus meus,
ex toto corde poenitet me omnium meorum peccatorum,
eaque detestor, quia peccando,
non solum poenas a Te iuste statutas promeritus sum,
sed praesertim quia offendi Te,
summum bonum, ac dignum qui super omnia diligaris.
Ideo firmiter propono, adiuvante gratia Tua,
de cetero me non peccaturum peccandique
occasiones proximas fugiturum.
Amen.

sabato 28 giugno 2008

Preghiera a Maria Santissima

Santa Maria, madre di Dio, conservami un cuore di fanciullo puro e limpido come acqua di sorgente.
Ottienimi un cuore semplice che non si ripieghi ad assaporare le proprie tristezze.
Un cuore magnanimo nel donarsi, facile alla compassione, un cuore fedele e generoso, che non dimentichi alcun bene e non serbi alcun rancore di alcun male.
Formami un cuore dolce ed umile, che ami senza esigere di essere riamato,contento di scomparire in altri cuorisacrificandosi davanti al Tuo Divin Figlio.
Un cuore grande e indomabile, così che nessuna ingratitudine lo possa chiudere e nessuna indifferenza lo possa stancare.
Un cuore tormentato dalla gloria di Cristo, ferito dal suo amore,con una piaga che non si rimargini se non in Cielo.
Padre Grandmaison.

Al Sacratissimo Cuore di Gesù



O Cuore Sacratissimo di Gesù, effondi le tue benedizioni sulla santa Chiesa, nostra madre, e sul nostro santo padre il Papa, sulla nostra Patria e su tutti i suoi figli.
Santifica i sacerdoti e conforta i missionari; infervora gli ordini religiosi e aumenta le vocazioni sacerdotali e religiose.
Fortifica i giusti e converti i peccatori; consola gli afflitti e dona serenità e lavoro ai poveri e ai disoccupati.
Proteggi i bambini e allieta gli anziani; difendi gli emarginati e dona la pace e la prosperità alle famiglie.
Solleva gli infermi e assisti i moribondi.Libera le anime del Purgatorio e stendi su tutti i cuori il dolce impero del Tuo Amore.
Amen

giovedì 19 giugno 2008

Pier Giorgio Frassati



Ecco la figura di un uomo che porta in sè l'esempio di un vero cristiano.
E' da tanto che ne seguo l'esempio e raccolgo motivi illuminanti di crescita attraverso la lettura della sua vita.
Propongo a voi la sua storia, umana e spirituale, nella quale Dio ha preso il primo posto.

Storia di Pier Giorgio Frassati




Storia di Pier Giorgio Frassati

Di questo ragazzo, nato a Torino il 6 aprile 1901, qualcuno ha scritto che fu "laico nella chiesa e cristiano nel mondo", espressione che trova piena rispondenza nella sua breve e intensa vita.


Figlio di Alfredo, ambasciatore d'Italia a Berlino dal 1921 e fratello di Luciana, madre del noto giornalista Jas Gawronskij, Pier Giorgio dimostrò fin da bambino una straordinaria sensibilità verso gli emarginati e i sofferenti in numerose occasioni: a quattro anni regalò le sue scarpe a un bambino scalzo; all'asilo fu l'unico ad avvicinare un compagno il cui viso era stato deturpato da una malattia infettiva e a mangiare dal suo stesso cucchiaio; risparmiava i soldi del biglietto del tram per offrirli ai poveri.


La sua vita, pur straordinaria, incontrò gli ostacoli e i problemi che molti giovani sono costretti ad affrontare. Al liceo-ginnasio Massimo D'Azeglio fu bocciato per un cinque in latino e passò all'Istituto Sociale dei padri gesuiti. Nel 1918 si iscrisse al Politecnico di Torino, corso di ingegneria industriale meccanica. Il suo sogno era diventare ingegnere minerario perché tale professione, più del sacerdozio, gli avrebbe permesso di stare a contatto con i minatori offrendo loro un esempio di vita.


A chi gli chiedeva se era diventato "bigotto", rispondeva candidamente: "No, sono rimasto cristiano". Nonostante l'impegno militante nel Circolo Universitario Cesare Balbo, nella Fuci, nel Partito Popolare e in numerose altre organizzazioni cattoliche, non raccoglieva le simpatie dei compagni che avevano un'anima gesuitica e non apprezzavano di lui né la sincerità né tantomeno l'attivismo.
Quando si manifestarono le prime divisioni tra cattolici agli albori dell'epoca fascista, si schierò risolutamente con gli oppositori, senza per questo venir meno alla sua religiosità piena e profonda, vissuta in senso profondamente intimistico e priva di toni propagandistici.


Un amico ricorda come Pier Giorgio non amasse mezzi termini né misure blande. Rude, angoloso, poco malleabile, coltivava un ideale di vita evangelico, prendendo a modello Girolamo Savonarola, di cui assumerà il nome entrando nel Terz'Ordine Domenicano nel 1922.


Altruista e disinteressato, rinuncerà all'amore di Laura Hidalgo, compagna di Circolo, per non incrinare il già precario equilibrio dell'ambiente familiare.
Il suo carattere estroverso, talvolta chiassoso, lo portava a circondarsi di amici. Sua grande passione era la montagna, sentita come un mezzo di elevazione dello spirito, una palestra dove si tempra l'anima e il corpo. Nelle sezioni campane del CAI è infatti nata recentemente l'idea di intitolare a Pier Giorgio un itinerario di particolare interesse naturalistico in ogni regione d'Italia.


Questo energico giovane uomo ebbe sempre una profonda vocazione alla preghiera. Chi lo vide accostarsi all'Eucarestia rimase profondamente colpito dalla serenità e bellezza che emanava in quei momenti di raccoglimento.


Nel 1925 la sua morte, per un attacco di poliomielite fulminante forse contratta nelle frequenti visite ai poveri. Il processo di beatificazione, iniziato nel 1932, si concluderà solo nel 1990 sotto il pontificato di Giovanni Paolo II.


Di lui disse il socialista Filippo Turati: "Era veramente un uomo quel Pier Giorgio Frassati che la morte, a ventiquattro anni, ghermì e rapì crudelmente, veloce come un ladro frettoloso. Ciò che si legge di lui è così nuovo e insolito, che riempie di riverente stupore anche chi non divideva la sua fede. Credente in Dio, professava la sua fede con aperta manifestazione di culto, concependola come milizia, come una divisa che s'indossa in faccia al mondo, senza mutarla mai ".


[Nicole Zancanella]


Noi siamo con il Papa.

Sua Santità Benedetto XVI

Sursum Corda!




Bentrovati!

in questo spazio sarà bello condividere la propria fede cattolica apostolica romana!

Non ho mai trovato facile condividere la mia fede con altre persone e in ambienti diversi da quelli di parrocchia o dell'ambito confessionale.

Per questo motivo ho scelto questa forma di "dialogo" per dare spazio ai contenuti che mi stanno più a cuore e trovare l'occasione per condividerli con persone anche lontanissime da me.

Mi rendo conto che il dialogo così inteso è molto diverso da quello abituale, ma sono fiduciosa che qualcosa si possa trasmettere tra chi scrive e chi legge, tra chi approda in questo spazio ... spero per tornarci, e chi attraverso esso, cerca di fare arrivare anche una sola scintilla della Gioia e della Bellezza di Dio.

In alto i Cuori allora e giunga a tutti un caloroso saluto in Gesù e Maria.