venerdì 28 giugno 2013

Matrimonio omosessuale: regresso antropologico.



Matrimonio omosessuale.
Bergoglio: "regresso antropologico" .
(Il Cielo e la Terra - 2013)



28 giugno 2013 - ore 06:59

Sposatevi come natura comanda. Parla Ruini
“Le nozze gay sono un prodotto culturale che nega la realtà, non un diritto  ineludibile”

“L’uguaglianza intesa come negazione di ogni differenza è qualcosa che va contro la realtà”, dice al Foglio il cardinale Camillo Ruini commentando la sentenza con cui mercoledì la Corte suprema degli Stati Uniti ha dichiarato incostituzionale parte del Defense of Marriage Act, la legge che definiva il matrimonio come unione esclusiva tra uomo e donna sotto la giurisdizione federale. “Ci illudiamo se pensiamo di poter cancellare la natura con una nostra decisione personale o collettiva”, aggiunge ancora l’ex presidente della Cei.
La decisione della Corte sembra confermare che ci si trovi davanti a una valanga inarrestabile in cui ogni eccezione sull’equiparazione tra matrimonio eterosessuale e omosessuale sarà superata. E’ questo il terreno su cui si articolerà il dibattito sullo sviluppo della civiltà nel XXI secolo?

mercoledì 19 giugno 2013

La Dichiarazione conciliare Dignitatis Humanae e la "Libertà di Religione".



La Dichiarazione conciliare Dignitatis Humanae riguarda il tema della libertà di religione. Di per sé non è il documento più importante del Vaticano II, però è senz’altro quello che maggiormente è stato assunto a simbolo della presunta “svolta” attuata dal Concilio rispetto al passato. Coloro che interpretano il Concilio non in continuità ma come una svolta si rifanno sempre e principalmente alla Dignitatis humanae. Per questo motivo su questa Costituzione si cono concentrate le maggiori polemiche, che molto spesso impediscono, più che favorire, una corretta lettura del documento. Le opposte fazioni vi sovrappongono le proprie tesi preconcette e laDignitatis humanae è spesso stata utilizzata come una bandiera o un terreno di lotta piuttosto che un autorevole documento da leggersi in continuità con la dottrina e la tradizione cattolica. Detta in altri termini: è il documento più “spinoso” del Vaticano II.


Pio IX si era sbagliato?

lunedì 10 giugno 2013

Il Senso e il Valore della rinuncia.





Grazie Santità! 
Le nostre preghiere, il nostro affetto, la nostra devozione rimarranno inalterate.




“Il Signore mi chiama a ‘salire sul monte’, a dedicarmi ancora di più alla preghiera e alla meditazione. Ma questo non significa abbandonare la Chiesa, anzi, se Dio mi chiede questo è proprio perché io possa continuare a servirla con la stessa dedizione e lo stesso amore con cui l’ho fatto fino ad ora, ma in un modo più adatto alla mia età e alle mie forze. Vi ringrazio per l’affetto e la condivisione, specialmente nella preghiera, di questo momento particolare per la mia persona e per la Chiesa. Grazie, nella preghiera siamo sempre vicini!”.
(Benedetto XVI, 24 febbraio 2013)

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Il “sempre” è anche un “per sempre” - non c’è più un ritornare nel privato. La mia decisione di rinunciare all’esercizio attivo del ministero, non revoca questo. Non ritorno alla vita privata, a una vita di viaggi, incontri, ricevimenti, conferenze eccetera. Non abbandono la croce, ma resto in modo nuovo presso il Signore Crocifisso. Non porto più la potestà dell’officio per il governo della Chiesa, ma nel servizio della preghiera resto, per così dire, nel recinto di san Pietro. San Benedetto, il cui nome porto da Papa, mi sarà di grande esempio in questo. Egli ci ha mostrato la via per una vita, che, attiva o passiva, appartiene totalmente all’opera di Dio.
Ringrazio tutti e ciascuno anche per il rispetto e la comprensione con cui avete accolto questa decisione così importante. Io continuerò ad accompagnare il cammino della Chiesa con la preghiera e la riflessione, con quella dedizione al Signore e alla sua Sposa che ho cercato di vivere fino ad ora ogni giorno e che vorrei vivere sempre. Vi chiedo di ricordarmi davanti a Dio, e soprattutto di pregare per i Cardinali, chiamati ad un compito così rilevante, e per il nuovo Successore dell’Apostolo Pietro: il Signore lo accompagni con la luce e la forza del suo Spirito.
Invochiamo la materna intercessione della Vergine Maria Madre di Dio e della Chiesa perché accompagni ciascuno di noi e l’intera comunità ecclesiale; a Lei ci affidiamo, con profonda fiducia.
Cari amici! Dio guida la sua Chiesa, la sorregge sempre anche e soprattutto nei momenti difficili. Non perdiamo mai questa visione di fede, che è l’unica vera visione del cammino della Chiesa e del mondo. Nel nostro cuore, nel cuore di ciascuno di voi, ci sia sempre la gioiosa certezza che il Signore ci è accanto, non ci abbandona, ci è vicino e ci avvolge con il suo amore. Grazie!
(Benedetto XVI 27 febbraio 2013)

sabato 8 giugno 2013

La mentalità laicista vorrebbe relegare i valori cristiani nella riserva dei punti di vista personali.



La mentalità laicista vorrebbe relegare i valori cristiani nella riserva dei punti di vista personali. Ma non ha lo stesso atteggiamento di fronte ad altri modi pensare.

In futuro, sarà sempre più centrale questa distinzione fra “privato” e “pubblico”.

Lo so. Quando si parla di pubblico e privato, si va sempre a finire in discorsi complicati.
Vorrei però mettere a confronto due circostanze diverse e solo apparentemente slegate fra di loro. Una che riguarda l’obiezione di coscienza e l’altra una performance dal titolo “Sodomia d’artista” contro l’omofobia.

L’obiezione, in particolare alla 194, è in questo periodo nuovamente attaccata come un qualcosa di non proprio giusto. In un recente articolo apparso su Micromega il 3 giugno, l’obiezione viene definita un “diritto di prepotenza contro il diritto di tutela della donna alla maternità voluta e responsabile”.
Nello stesso articolo, non si fa mai, nemmeno una volta, menzione al motivo per cui si obietta: l’uccisione di un innocente. Taciuto questo piccolo dettaglio, l’obiettore diventa un rompiscatole, irrazionalmente arroccato su posizioni integraliste, uno che è meglio non incontrare al cambio turno. Soprattutto diventa un atomo asociale e pericoloso, perché sulla base di alcune sue convinzioni private può causare un problema pubblico di salute.