giovedì 14 maggio 2020

Soluzioni sacrileghe per la ripresa delle celebrazioni.



«È una questione di fede, se avessimo consapevolezza di cosa celebriamo nella Messa e di cosa è l’Eucarestia, non verrebbero neanche in mente certi modi di distribuire la comunione». 

Il cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, torna a parlare per rispondere alla «inquietudine» dei fedeli che non solo sono stati privati delle Messe, ma che ora assistono sgomenti ai negoziati tra Conferenza Episcopale (CEI) e governo che, nell’ottica di una ripresa limitata delle Messe con popolo, arrivano perfino a trattare sulla distribuzione della comunione.

Solo due giorni fa, i solitamente bene informati vaticanisti della Stampa, riportavano di varie soluzioni allo studio degli “esperti” del governo, in stretta collaborazione con la CEI, che considerano il momento della comunione «ad altissimo rischio contagio». Tra queste l’«impacchettamento» del Corpo di Cristo: «Per consentire ai cattolici italiani di tornare a farla, ma evitando contaminazioni, si sta pensando a una comunione “fai da te” con ostie “take away” precedentemente consacrate dal sacerdote, che verrebbero chiuse singolarmente in sacchetti di plastica poggiati in chiesa su dei ripiani». «No, no, no – ci risponde scandalizzato al telefono il cardinale Sarah – non è assolutamente possibile, Dio merita rispetto, non si può metterlo in un sacchetto. Non so chi abbia pensato questa assurdità, ma se è vero che la privazione dell’Eucarestia è certamente una sofferenza, non si può negoziare sul modo di comunicarsi. Ci si comunica in modo dignitoso, degno di Dio che viene a noi. Si deve trattare l’Eucarestia con fede, non possiamo trattarla come un oggetto banale, non siamo al supermercato. È totalmente folle»

Qualcosa del genere è già stato fatto in Germania, come ha raccontato la Bussola (clicca qui).

Purtroppo in Germania si fanno molte cose che non hanno più nulla di cattolico, ma non vuol dire che bisogna imitarle. Recentemente ho sentito un vescovo dire che in futuro non ci saranno più assemblee eucaristiche, solo liturgia della Parola. Ma questo è protestantesimo. 

Si avanzano come al solito ragioni “compassionevoli”: i fedeli hanno bisogno della Comunione, di cui sono già privati da tempo, ma siccome è ancora alto il rischio contagio bisogna trovare un compromesso…. 

Ci sono due questioni che vanno assolutamente chiarite. Anzitutto, l’Eucarestia non è un diritto né un dovere: è un dono che riceviamo gratuitamente da Dio e che dobbiamo accogliere con venerazione e amore. Il Signore è una persona, nessuno accoglierebbe la persona che ama in un sacchetto o comunque in un modo indegno. La risposta alla privazione dell’Eucarestia non può essere la profanazione. Questa è davvero una questione di fede, se ci crediamo non possiamo trattarla in modo indegno. 

E la seconda?

Nessuno può impedire a un sacerdote di confessare e dare la comunione, nessuno può impedirlo. Il sacramento deve essere rispettato. Quindi anche se alle Messe non è possibile presenziare, i fedeli possono chiedere di essere confessati e di ricevere la Comunione. 

A proposito di Messe, anche questo prolungarsi delle celebrazioni in streaming o in tv…

Non possiamo abituarci a questo, Dio si è incarnato, è carne e ossa, non è una realtà virtuale. È anche fortemente fuorviante per i sacerdoti. Nella Messa il sacerdote deve guardare Dio, invece si sta abituando a guardare alla telecamera, come se fosse uno spettacolo. Non si può continuare così. 

Torniamo alla Comunione. Tra qualche settimana si spera comunque che le Messe con popolo siano ripristinate. E a parte le soluzioni più sacrileghe, c’è anche discussione se sia più indicato ricevere la Comunione sulla bocca o nelle mani, ed eventualmente come riceverla nelle mani. La CEI ha già reso obbligatoria la ricezione nelle mani, ma il nostro esperto afferma che sarebbe più igienico riceverla in bocca. Cosa si dovrebbe fare?

C’è già una regola nella Chiesa e questa va rispettata: il fedele è libero di ricevere la Comunione in bocca o nella mano. 

Si ha la sensazione che negli ultimi anni si stia assistendo a un chiaro attacco all’Eucarestia: prima la questione dei divorziati risposati, all’insegna della “comunione per tutti”; poi l’intercomunione con i protestanti; poi le proposte sulla disponibilità dell’Eucarestia in Amazzonia e nelle regioni con scarsità di clero, ora le Messe al tempo del coronavirus…

Non ci deve stupire. Il demonio attacca fortemente l’Eucarestia perché essa è il cuore della vita della Chiesa. Ma credo, come ho già scritto nei miei libri, che il cuore del problema sia la crisi di fede dei sacerdoti. Se i sacerdoti sono consapevoli di cosa è la Messa e di cosa è l’Eucarestia, certi modi di celebrare o certe ipotesi sulla Comunione non verrebbero neanche in mente. Gesù non si può trattare così.

I Testimoni di Geova e la Santissima Trinità


DOTTRINA BIBLICA TRINITARIA

Un testo classico (Mt. 28,19)
Nella Bibbia del Nuovo Testamento vi sono circa quaranta testi trinitari. Uno dei più noti è certamente quello del vangelo di Matteo 28,19, che non può ignorare chiunque abbia una minima co- noscenza dei vangeli. Sono le parole di Gesù dette prima dell’Ascensione e che la Chiesa usa come formula battesimale fin dalle sue origini. Ecco il testo:

E Gesù, avvicinatosi, disse loro: Andate dunque e ammaestrate tutte le nazioni, battezzandole nel nome del Padre e del Figlio e dello Spirito Santo” (Matteo 28,19)

Due cose possiamo affermare con certezza riguardo a questo testo biblico:
La prima. Si tratta sicuramente d’una testimonianza scritturistica, sono cioè parole autentiche del Vangelo. Oggi tutti i biblisti ammettono come autentiche queste parole del vangelo di Matteo. E’ Parola di Dio. E’ un testo ispirato che ci conserva il genuino insegnamento di Gesù.
La seconda. Il suo contenuto è inequivocabilmente trinitario. I termini di Padre, Figlio e Spirito Santo e ciò che ad essi è attribuito, ci autorizzano ad affermare la triplice personalità e l’unica natura in Dio: Tre Persone e un solo Dio.
Scrive il biblista John McKenzie: “Le nozioni di Padre, Figlio e Spirito Santo sono rivelate affinché noi conosciamo meglio Dio ( … ). Lo studio di questi tre termini e del loro contesto è il modo migliore per giungere alla comprensione della distinzione delle Persone che viene affermata nel Nuovo Testamento,
Seguendo questo metodo indicato dal McKenzie diciamo anzitutto che gli autori ispirati, anzi lo stesso Maestro divino Gesù, il Testimone verace e fedele (Apocalisse 3,14), si sono dovuti servire d’un linguaggio umano comprensibile per rivelare realtà divine. I termini o parole indicano in qualche modo (in modo analogo) ciò che realmente si trova in Dio. Questo modo di esprimersi si chiama analogia.
A – Tre Persone.
I . – Nel caso presente di Matteo 28,19, e in tutti i testi trinitari, le parole o termini usati sono quelli di padre e di figlio. Nel linguaggio umano il padre non è il figlio, sono cioè due persone distinte. Hanno tuttavia la stessa natura, appartengono cioè l’uno e l’altro alla stessa specie umana. Sono perciò sostanzialmente identici.
Notiamo subito che la differenza di età non distrugge la identità di natura. Noi siamo esseri umani come tutti i discendenti di Adamo e, a loro volta, i nostri figli saranno esseri umani come noi. La natura umana resta sempre la stessa in tutti.
Notiamo pure che tra padre e figlio vi possono essere differenze di quantità. Il figlio, per esempio, può superare il padre in quanto a intelligenza, forza fisica, capacità artistiche ecc. Ma la natura resta sempre la stessa.

giovedì 7 maggio 2020

APPELLO PER LA CHIESA E IL MONDO



APPELLO PER LA CHIESA E IL MONDO

Ai cattolici e a tutte le persone di buona volontà

Veritas liberabit vos. Gv 8:32
In questo momento di grande crisi, noi pastori della Chiesa cattolica, in virtù del nostro mandato, consideriamo il nostro sacro dovere fare un appello ai nostri fratelli nell'episcopato, al clero, ai religiosi, al santo popolo di Dio e a tutti gli uomini e le donne di buona volontà. Questo appello è stato inoltre sottoscritto da intellettuali, medici, avvocati, giornalisti e professionisti che concordano con il suo contenuto e possono essere sottoscritti da coloro che desiderano farlo proprio.
I fatti hanno dimostrato che, con il pretesto dell'epidemia di Covid-19, i diritti inalienabili dei cittadini sono stati in molti casi violati e le loro libertà fondamentali, incluso l'esercizio della libertà di culto, espressione e movimento, sono state limitate in modo sproporzionato e ingiustificato . La salute pubblica non deve e non può diventare un alibi per violare i diritti di milioni di persone in tutto il mondo, figuriamoci per privare l'autorità civile del suo dovere di agire saggiamente per il bene comune. Ciò è particolarmente vero in quanto emergono dubbi crescenti da più parti sull'attuale contagio, pericolo e resistenza del virus. Molte voci autorevoli nel mondo della scienza e della medicina confermano che l'allarmismo dei media su Covid-19 sembra essere assolutamente ingiustificato.
Abbiamo motivo di credere, sulla base di dati ufficiali sull'incidenza dell'epidemia in relazione al numero di morti, che vi siano poteri interessati a creare panico tra la popolazione mondiale con l'unico scopo di imporre in modo permanente inaccettabili forme di restrizione su le libertà, il controllo delle persone e il monitoraggio dei loro movimenti. L'imposizione di queste misure illiberali è un preoccupante preludio alla realizzazione di un governo mondiale al di fuori di ogni controllo .
Riteniamo inoltre che in alcune situazioni le misure di contenimento adottate, inclusa la chiusura di negozi e aziende, abbiano fatto precipitare una crisi che ha fatto crollare interi settori dell'economia. Ciò incoraggia l'interferenza da parte di potenze straniere e ha gravi ripercussioni sociali e politiche. Le persone con responsabilità governative devono bloccare queste forme di ingegneria sociale, adottando misure per proteggere i loro cittadini che rappresentano e nei cui interessi hanno un serio obbligo di agire. Allo stesso modo, lascia che aiutino la famiglia, la cellula della società, non penalizzando irragionevolmente i deboli e gli anziani, costringendoli a una dolorosa separazione dai loro cari. Anche la criminalizzazione delle relazioni personali e sociali deve essere giudicata una parte inaccettabile del piano di coloro che sostengono l'isolamento delle persone al fine di manipolarle e controllarle meglio.