domenica 31 marzo 2013

« Io sono la risurrezione e la vita »



[1]Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro. [2]Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!». [3]Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro. [4]Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro.[5]Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò. [6]Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra,[7]e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a parte. [8]Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. [9]Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti. [10]I discepoli intanto se ne tornarono di nuovo a casa.
(Gv 20,1-10)

giovedì 28 marzo 2013

I 5 falsi miti delle crociate.




Fonte: Uccr
Ecco come abbattere i 5 falsi miti sulle Crociate.


Le crociate rappresentano uno degli eventi più fraintesi della storia occidentale. La stessa parola “crociata” ancora oggi viene utilizzata con una connotazione negativa, quando ad esempio si intende sottolineare un conflitto i cui moventi siano più ideologici che ideali; lo stereotipo più collaudato, invece, è quello che descrive avidi nobili europei dediti alla efferata conquista dei musulmani pacifici, con ricadute negative che perdurano ancora oggi grazie anche alla diffusione di tale tesi “a senso unico” nei maggiori testi scolastici occidentali.


La storia delle crociate in realtà richiede una sorta di purificazione che è oltretutto doverosa anche alla luce degli ultimi studi che provengono da ambiti accademici molto accreditati. Consapevoli della complessità della tematica, cercheremo di sintetizzare i fatti storici, riprendendo un articolo molto più approfondito, comparso su “Crisis magazine”, circa i luoghi comuni consolidati, penetrati nell’immaginario collettivo. Un articolo simile è stato pubblicato inUltimissima 17/05/11.


Mito 1): ”le crociate furono guerre di aggressione non provocata”:

sabato 23 marzo 2013

L'Incontro tra due Papi.

 Sabato 23 Marzo 2013
Una data che sarà fissata nella storia.


di Andrea Tornielli

Una persona a me molto vicina e cara, l’altro giorno ha detto: «Non riesco a non pensare a Benedetto XVI e non riesco a non star male pensando al fatto che lui sta vedendo quando affetto e quanto entusiasmo circonda il nuovo Papa…». Per quel che si può conoscere di Ratzinger, non c’è da immaginare che possa risentirsi del fatto che il suo successore, Francesco, incontri la simpatia di fedeli e non fedeli. E appaiono francamente fuori luogo anche i commenti di chi si preoccupa per tale simpatia che Papa Bergoglio suscita anche negli ambienti laici e solitamente più distanti dalla Chiesa. Sembra quasi che non si possa essere veramente cattolici senza provocare malumore, contrasti, polemiche, antipatie. Quello che sta accadendo in questi giorni è soltanto la «luna di miele» con il nuovo Papa, destinata a finire presto? Aspettiamo di vedere che cosa accadrà. Dopo aver riconosciuto alla Chiesa cattolica la grande capacità di rinnovarsi e ripartire con slancio nonostante lo shock della rinuncia di un Papa.

giovedì 21 marzo 2013

Rimettere Cristo al centro. San Francesco vero riformatore della Chiesa

Non si capisce san Francesco se non riconducendosi 
alla sua «teocentricità cristocentrica e rigorosamente Ecclesiale.




«Per san Francesco, Cristo era insieme necessario e sufficiente. Questo dice la spiritualità dell’umile fraticello di Assisi: la sua vita è un appartenere a un altro: Cristo».

Così ne sintetizza la figura il vescovo Francesco Moraglia, che martedì ha celebrato a Gaggiola la ricorrenza del santo d’Assisi.

«La povertà, per Francesco, è conseguenza della volontà di incontrare Cristo in modo pieno, reale, fino in fondo».

Con Francesco, «è come se il Cristianesimo rinascesse». «Non a torto si disse che con l’apparire di Francesco la Chiesa visse un momento di grazia particolarissimo. Ma anche un momento di grandissimo rischio:

sabato 16 marzo 2013

I nemici della Chiesa che mettono Ratzinger "contro" Bergoglio.





Irritazione. La sento montare dentro e penso subito che il diavolo ci mette le zampe e le corna per rovinarmi il momento di assoluta felicità vissuto con tutta la Chiesa. Irritazione perché a soli tre giorni dall’elezione di Francesco è già iniziato il tiro a freccette, il massacro mediatico, la definizione per opposizione, lo scaricamento del precedente per l’esaltazione del successivo.

Il fastidio fisico per l’ipocrisia di certe firme, le capriole dei commentatori e l’enfasi che subiscono i dettagli ha già prodotto un’amarezza pericolosa, la strisciante persuasione che non cambieremo mai, neanche dopo una delle Grazie più belle che potevano capitare. E non parlo solo dei fantasiosi resoconti di ciò che è avvenuto sotto le volte della Sistina, del tentativo di strizzare tutto nell’arido schema delle fazioni, delle altalene di supposizioni e alleanze proposte da cronisti che neanche lo smacco subito dal Paraclito ha fatto desistere, ma della serpeggiante tentazione, che attraversa tutta la chiesa, di guardare al nuovo perdendo la memoria.

«Ecco perché ho scelto di chiamarmi Francesco»

All'incontro con gli oltre seimila giornalisti che hanno seguito il conclave, Papa Francesco abbandona il testo preparato e racconta come e perché ha preso il nome del Poverello d'Assisi.


giovedì 14 marzo 2013

Annuntio vobis gaudium magnum!




Annuntio vobis gaudium magnum;

habemus Papam:

Eminentissimum ac Reverendissimum Dominum,

Dominum Georgium Marium
Sanctae Romanae Ecclesiae Cardinalem Bergoglio
qui sibi nomen imposuit Franciscum.




Benedizione Apostolica "Urbi et Orbi":
Fratelli e sorelle, buonasera!

Voi sapete che il dovere del Conclave era di dare un Vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli Cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo … ma siamo qui … Vi ringrazio dell’accoglienza. La comunità diocesana di Roma ha il suo Vescovo: grazie! E prima di tutto, vorrei fare una preghiera per il nostro Vescovo emerito, Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca.

[Recita del Padre Nostro, dell’Ave Maria e del Gloria al Padre]

E adesso, incominciamo questo cammino: Vescovo e popolo. Questo cammino della Chiesa di Roma, che è quella che presiede nella carità tutte le Chiese. Un cammino di fratellanza, di amore, di fiducia tra noi. Preghiamo sempre per noi: l’uno per l’altro. Preghiamo per tutto il mondo, perché ci sia una grande fratellanza. Vi auguro che questo cammino di Chiesa, che oggi incominciamo e nel quale mi aiuterà il mio Cardinale Vicario, qui presente, sia fruttuoso per l’evangelizzazione di questa città tanto bella!

E adesso vorrei dare la Benedizione, ma prima – prima, vi chiedo un favore: prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo che "voi preghiate il Signore" perché mi benedica: la preghiera del popolo, chiedendo la Benedizione per il suo Vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me.

[…]

Adesso darò la Benedizione a voi e a tutto il mondo, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà.

[Benedizione]

Fratelli e sorelle, vi lascio. Grazie tante dell’accoglienza. Pregate per me e a presto! Ci vediamo presto: domani voglio andare a pregare la Madonna, perché custodisca tutta Roma. Buona notte e buon riposo!






venerdì 8 marzo 2013

Il Conclave per l’elezione del Papa inizierà martedì 12 marzo 2013.

COMUNICATO DELLA SALA STAMPA DELLA SANTA SEDE
L’ottava Congregazione Generale del Collegio dei Cardinali ha deciso che il Conclave per l’elezione del Papa inizierà martedì 12 marzo 2013.
Al mattino nella Basilica di S. Pietro sarà celebrata la Messa "pro eligendo Romano Pontifice". Nel pomeriggio avverrà l’ingresso dei cardinali in Conclave.



E’ finita l’attesa. I cardinali hanno deciso: il Conclave per scegliere il successore di Benedetto XVI avrà inizio martedì 12 marzo. Le congregazioni– come spiegato questa mattina da padre Federico Lombardi, direttore della Sala Stampa Vaticana, continueranno anche domani, mentre propbabilmente domenica i porporati celebreranno la Santa Messa, ognuno nella chiesa romana di cui sono titolari. Martedì prima dell’extra omnes, ovvero della chiusura della Cappella Sistina, che darà inizio al Conclave vi sarà la seconda meditazione affidata al cardinale maltese, non elettore, Prosper Grech. Confermando la presenza in Vaticano di tutti i 115 elettori padre Lombardi ha spiegato che i porporati hanno accettato le due rinunce pervenute dall’arcivescovo di Jakarta Riyadi Darmaatmadja e dal cardinale scozzese O’Brien, l’uno per motivi di salute, l’altro per motivi personali in base alla Costituzione Apostolica Universi Dominici Gregis, modificata dal recente Motu Proprio di Benedetto XVI. Sui temi emersi finora Padre Lombardi ha detto:

La Teologia dei DISSIDENTI


Se uno pseudo teologo afferma che gli angeli non esistono, oppure che il demonio e l’inferno non esistono, oppure che Gesù non è risorto fisicamente, oppure che il peccato originale è solo un errore dei progenitori, oppure che la S. Messa non è il sacrificio della Croce, ma soltanto un banchetto; oppure che bisogna riconsiderare la presenza reale e la conversione eucaristica perché sarebbero posizioni sbagliate; oppure che la Chiesa e i preti non erano nel pensiero di Gesù storico, ma sono entrambi un’invenzione della comunità cristiana dopo la risurrezione o più tardi; che all’inizio della Chiesa non esistevano i preti che furono inventati nel terzo secolo oppure che la Chiesa è scomparsa nel 3° scolo ed è riapparsa solo col Concilio Vaticano II; oppure che la differenza tra sacerdozio ministeriale e comune sarebbe solo di grado e non di essenza; oppure che il magistero della Chiesa e l’insegnamento del Papa sono un optional; oppure che l’infallibilità del Papa o del Magistero non sono da considerare come punti fissi; oppure che la Tradizione della Chiesa è un elemento ingombrante, perché ciò che conta è solo la moderna esegesi biblica; oppure che il Concilio Vaticano II è stata una rottura rispetto a tuta la Tradizione della Chiesa; oppure che gli insegnamenti morali del Magistero della Chiesa sono solo orientativi, e vanno rivisti, soprattutto in merito ad omosessualità, anticoncezionali, rapporti prematrimoniali, fecondazione artificiale, ecc.,

sabato 2 marzo 2013

Motu Proprio "Normas nonnullas"


E’ stata pubblicata la Lettera apostolica in forma di Motu proprio "Normas nonnullas" su alcune modifiche alle norme relative all’elezione del Papa. 


Nel documento, Benedetto XVI apporta alcune modifiche alle precedenti normative per “assicurare il migliore svolgimento di quanto attiene, pur con diverso rilievo, all’elezione del Romano Pontefice” e “in particolare una più certa interpretazione ed attuazione di alcune disposizioni”.

“Nessun Cardinale elettore – afferma Benedetto XVI - potrà essere escluso dall’elezione sia attiva che passiva per nessun motivo o pretesto, fermo restando quanto prescritto al n. 40 e al n. 75” della Costituzione Universi Dominici gregis.

E’ stato inoltre stabilito che, “dal momento in cui la Sede Apostolica sia legittimamente vacante, si attendano per quindici giorni interi gli assenti prima di iniziare il Conclave”. Il Papa lascia “peraltro al Collegio dei Cardinali la facoltà di anticipare l’inizio del Conclave se consta della presenza di tutti i Cardinale elettori, come pure la facoltà di protrarre, se ci sono motivi gravi, l’inizio dell’elezione per alcuni altri giorni. Trascorsi però, al massimo, venti giorni dall’inizio della Sede Vacante, tutti i Cardinali elettori presenti sono tenuti a procedere all’elezione”.

venerdì 1 marzo 2013

«La Chiesa si risveglia nelle anime».

Nella mattina di giovedì 28 febbraio, ultimo giorno del suo pontificato, Benedetto XVI ha voluto incontrare nella Sala Clementina i cardinali presenti a Roma per un saluto di congedo. 
Queste le sue parole.




Venerati e cari Fratelli!

Con grande gioia vi accolgo e porgo a ciascuno di voi il mio più cordiale saluto. Ringrazio il Cardinale Angelo Sodano che, come sempre, ha saputo farsi interprete dei sentimenti dell’intero Collegio: Cor ad cor loquitur. Grazie Eminenza di cuore. E vorrei dire — riprendendo il riferimento all’esperienza dei discepoli di Emmaus — che anche per me è stata una gioia camminare con voi in questi anni, nella luce della presenza del Signore risorto.

Come ho detto ieri davanti alle migliaia di fedeli che riempivano Piazza San Pietro, la vostra vicinanza e il vostro consiglio mi sono stati di grande aiuto nel mio ministero. In questi otto anni, abbiamo vissuto con fede momenti bellissimi di luce radiosa nel cammino della Chiesa, assieme a momenti in cui qualche nube si è addensata nel cielo. Abbiamo cercato di servire Cristo e la sua Chiesa con amore profondo e totale, che è l’anima del nostro ministero.