domenica 29 novembre 2009
Trailer del Film sulle Apparizioni di Fatima: Il Tredicesimo Giorno
Trailer del film The 13th day realizzato nel 2009 da Ian e Dominic Higgins, con Jane Lesley, Michael D'Cruze, Kelley Costigan, Tarek Merlin...
per maggiori informazioni visita il sito:
Il Tredicesimo Giorno
I Domenica di Avvento - 2009
Ps. 24, 1-3 - Ad te levávi ánimam meam: Deus meus, in te confído, non erubéscam: neque irrídeant me inimíci mei: étenim univérsi, qui te exspéctant, non confundéntur. Ps. 24, 4 - Vias tuas, Dómine, demónstra mihi: et sémitas tuas édoce me. Glória Patri… Ps. 24, 1-3 - Ad te levávi ánimam meam:…
A te offro, Di la mai vita : Dio mio, in te confido. Che io non resti confuso, non esultino per me i miei nemici; chiunque in te spera non resta confuso. Mostrami, Signore le tue vie, insegnami le tue strade. Gloria al Padre.
Tratto dal Missale Romanum a.D. 1962 promulgatum
e traduzione italiana delle letture secondo
la traduzione proposta dalle CEI
EVANGÉLIUM Sequéntia S. Evangélii secundum Lucam, 21, 25-33
In illo témpore: Dixit Iesus discípulis suis: Erunt signa in sole et luna, et stellis, et in terris pressúra géntium præ confusióne sónitus maris, et flúctuum: arescéntibus homínibus præ timóre et exspectatióne, quæ supervénient univérso orbi: nam virtútes coelórum movebúntur. Et tunc vidébunt Fílium hóminis veniéntem in nube cum potestáte magna, et maiestáte. His áutem fíeri incipiéntibus, respícite, et leváte cápita vestra: quóniam appropínquat redémptio vestra. Et dixit illis similitúdinem: Vidéte ficúlneam, et omnes árbores: cum prodúcunt iam ex se fructum, scitis quóniam prope est æstas. Ita et vos cum vidéritis hæc fíeri, scitóte quóniam prope est regnum Dei. Amen dico vobis, quia non præteríbit generátio hæc, donec ómnia fiant. Coélum et terra transíbunt: verba áutem mea non transíbunt.
M. - Laus tibi Christe.
In quel tempo: Gesù disse ai suoi Discepoli vi saranno segni nel sole, nella luna e nelle stelle, e sulla terra angoscia di popoli in ansia per il fragore del mare e dei flutti, mentre gli uomini moriranno per la paura e per l'attesa di ciò che dovrà accadere sulla terra. Le potenze dei cieli infatti saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire su una nube con potenza e gloria grande. Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina". E disse loro una parabola: "Guardate il fico e tutte le piante; quando già germogliano, guardandoli capite da voi stessi che ormai l'estate è vicina. Così pure, quando voi vedrete accadere queste cose, sappiate che il regno di Dio è vicino. In verità vi dico: non passerà questa generazione finché tutto ciò sia avvenuto. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno.
M. - Laus tibi Christe.
sabato 28 novembre 2009
S. Messa Pontificale in forma straordinaria tradizionale
S. Messa Pontificale celebrata nella forma straordinaria tradizionale dal
Prefetto della Congregazione per il Culto.
Pontificale del Cardinale Canizares Llovera
presso la Basilica Lateranense in Roma il 21 aprile 2009.
Servizio liturgico e corale dei Francescani dell'Immacolata.
http://curiaffi.immaculatum.net/tvimmacolata/
domenica 22 novembre 2009
FESTA DI CRISTO RE DELL'UNIVERSO
sabato 21 novembre 2009
La propaganda della Carfagna
domenica 15 novembre 2009
giovedì 12 novembre 2009
Costituzione apostolica ''Anglicanorum coetibus''.
Annunciata 20 giorni fa, porta la data del 4 novembre e la firma di Benedetto XVI, accompagnata da una serie di note e spiegazioni in cui si ribadisce, fra l'altro, l'importanza del documento, che ''apre una nuova strada per la promozione dell'unita' dei cristiani'' e non compromettera' in alcun modo il dialogo ecumenico con la Comunione anglicana. Quello del celibato ne costituisce in realta' un dettaglio, anche se particolarmente delicato, tanto da richiedere ancora qualche passaggio, tra cui la fissazione di ''criteri oggettivi'' in base ai quali il pontefice potra' consentire ''caso per caso'' a sacerdoti sposati gia' anglicani di diventare preti cattolici, ma solo all'interno degli Ordinariati speciali creati ad hoc con la nuova Costituzione. E' certo, comunque, che i sacerdoti sposati non potranno diventare vescovi, e che non potranno rientrare in piena comunione con Roma i sacerdoti ex cattolici passati alla chiesa anglicana dopo aver contratto matrimonio. Sono esclusi, poi, tutti gli ''irregolari'', conviventi o divorziati. Ma, soprattutto, il Papa ha ribadito che per nessun sacerdote cattolico saranno ammesse deroghe al celibato che resta, come dice il Concilio Vaticano II, ''segno e allo stesso tempo stimolo della carita' pastorale'' che ''annuncia in modo radioso il regno di Dio''. Del resto, la Costituzione - ha spiegato il portavoce della Santa Sede padre Lombardi - ''non e' un'iniziativa che abbia avuto origine dalla Santa Sede'', ma ''una risposta generosa da parte del Santo Padre alla legittima aspirazione'' di alcuni gruppi che ne hanno fatto richiesta, per i quali, tuttavia, la Chiesa cattolica non e' disposta a mutare nulla al suo proprio interno, ne' norme ne' riti. Da qui la decisione di istituire gli Ordinariati personali, apposite strutture che consentiranno agli ex anglicani di conservare il proprio patrimonio culturale e liturgico senza entrare in rotta di collisione con la chiesa di Roma. Il ''santo desiderio'' avanzato da interi gruppi di anglicani di tornare alla chiesa cattolica, soprattutto quelli piu' tradizionalisti ostili alle ordinazioni di donne e gay, potra' cosi' essere realizzato, riparando la ''ferita'' che ogni disunione rappresenta per la chiesa cattolica. Gli Ordinariati, comunque, pur nella loro autonomia, dovranno rispondere a precise regole, armonizzare la propria attivita' con le Conferenze episcopali del territorio e rispondere alla Congregazione per la Dottrina della Fede e agli altri dicasteri romani. La nomina degli Ordinari spettera' al Papa. La Chiesa non muta, dunque, la sua sostanza, pur senza negare il benvenuto a chi vi si voglia unire. Una decisione, quella sugli anglicani, in cui ''non possiamo non vedere riflessa - ha sottolineato oggi il presidente della Cei, card.Angelo Bagnasco - l'impronta dell'attuale pontefice, indomito e dolce, coraggioso e illuminato''.
Fonte: Korazin.org
lunedì 9 novembre 2009
Visita virtuale alla Basilica Lateranense
San Giovanni in Laterano è la Cattedrale di Roma, la madre di tutte le chiese a Roma e nel mondo. Fondata da Costantino, durante il regno di Silvestro (314-335) fu distrutta e ricostruita molte volte. La basilica attuale risale al XVII sec.
Ancora oggi il complesso di San Giovanni in Laterano è considerato la Chiesa
Le sette offerte al Preziosissimo Sangue di Gesù
Sii sempre benedetto e ringraziato, Gesù, per averci salvato a prezzo del tuo Sangue.
Gloria al Padre.
SECONDA OFFERTA
Sii sempre benedetto e ringraziato, Gesù, per averci salvato a prezzo del tuo Sangue.
Gloria al Padre.
TERZA OFFERTA
Sii sempre benedetto e ringraziato, Gesù, per averci salvato a prezzo del tuo Sangue.
Gloria al Padre.
QUARTA OFFERTA
Sii sempre benedetto e ringraziato, Gesù, per averci salvato a prezzo del tuo Sangue.
Gloria al Padre.
QUINTA OFFERTA
Sii sempre benedetto e ringraziato, Gesù, per averci salvato a prezzo del tuo Sangue.
Gloria al Padre.
SESTA OFFERTA
Sii sempre benedetto e ringraziato, Gesù, per averci salvato a prezzo del tuo Sangue.
Gloria al Padre.
SETTIMA OFFERTA
Sii sempre benedetto e ringraziato, Gesù, per averci salvato a prezzo del tuo Sangue.
Gloria al Padre.
Padre eterno, ti offro il Preziosissimo Sangue di Gesù Cristo, in espiazione dei miei peccati e per i bisogni della santa Chiesa. Amen.
venerdì 6 novembre 2009
La sentenza insensata!
Gesù è stato giudicato – duemila anni fa – dalle varie magistrature del suo tempo. E sappiamo cosa decise la “giustizia” di allora.
Oggi la Corte europea di Strasburgo ha emesso una sentenza secondo cui lasciare esposta nelle scuole la raffigurazione di quell’Innocente massacrato dalla “giustizia umana” viola la libertà religiosa.
E’ stato notato che semmai il crocifisso ricorda a tutti che cosa è la giustizia umana e cosa è il potere ed è quindi un grande simbolo di laicità (sì, proprio laicità) e di libertà (viene da chiedersi se gli antichi giudici di Gesù sarebbero contenti o scontenti che una sentenza di oggi cancelli l’immagine di quel loro “errore giudiziario” o meglio di quella loro orrenda ingiustizia).
Ma discutiamo pacatamente le ragioni della sentenza di oggi: il crocifisso nelle aule, dicono i giudici, costituisce “una violazione del diritto dei genitori a educare i figli secondo le loro convinzioni” e una violazione alla “libertà di religione degli alunni”.
Per quanto riguarda la prima ragione obietto che quel diritto dei genitori è piuttosto leso da legislazioni stataliste che non riconoscono la libertà di educazione e che magari usano la scuola pubblica per indottrinamenti ideologici.
La seconda ragione è ancor più assurda. Il crocifisso sul muro non impone niente a nessuno, ma è il simbolo della nostra storia. Una sentenza simile va bocciata anzitutto per mancanza di senso storico, cioè di consapevolezza culturale, questione dirimente visto che si parla di scuole. Pare ignara di cosa sia la storia e la cultura del nostro popolo.
Per coerenza i giudici dovrebbero far cancellare anche le feste scolastiche di Natale (due settimane) e di Pasqua (una settimana), perché violerebbero la libertà religiosa.
Stando a questa sentenza, l’esistenza stessa della nostra tradizione bimillenaria e la fede del nostro popolo (che al 90 per cento sceglie volontariamente l’ora di religione cattolica) sono di per sé un “attentato” alla libertà altrui.
I giudici di Strasburgo dovrebbero esigere la cancellazione dai programmi scolastici di gran parte della storia dell’arte e dell’architettura, di fondamenti della letteratura come Dante (su cui peraltro si basa la lingua italiana: cancellata anche questa?) o Manzoni, di gran parte del programma di storia, di interi repertori di musica classica e di tanta parte del programma di filosofia.
Infatti tutta la nostra cultura è così intrisa di cristianesimo che doverla studiare a scuola dovrebbe essere considerato – stando a quei giudici – un attentato alla libertà religiosa. In lingua ebraica le lettere della parola “italia” significano “isola della rugiada divina”: vogliamo cancellare anche il nome della nostra patria per non offendere gli atei? E l’Inno nazionale che richiama a Dio?
Perfino lo stradario delle nostre città (Piazza del Duomo, via San Giacomo, piazza San Francesco) va stravolto? Addirittura l’aspetto (che tanto amiamo) delle vigne e delle colline umbre e toscane – come spiegava Franco Rodano – è dovuto alla storia cristiana e ad un certo senso cattolico del lavoro della terra: vogliamo cancellare anche quelle?
Ma non solo. Come suggerisce Alfredo Mantovano, “se un crocifisso in un’aula di scuola è causa di turbamento e di discriminazione, ancora di più il Duomo che ‘incombe’ su Milano o la Santa Casa di Loreto, che tutti vedono dall’autostrada Bologna-Taranto: la Corte europea dei diritti dell’uomo disporrà l’abbattimento di entrambi?”
Signori giudici, si deve disporre un vasto piano di demolizioni, di cui peraltro dovrebbero far parte pure gli ospedali e le università (a cominciare da quella di Oxford) perlopiù nati proprio dal seno della Chiesa?
Infine (spazzata via la Magna Charta, san Tommaso e la grande Scuola di Salamanca) si dovrebbero demolire pure la democrazia e gli stessi diritti dell’uomo (a cominciare dalla Corte di Strasburgo) letteralmente partoriti e legittimati (con il diritto internazionale) dal pensiero teologico cattolico e dalla storia cristiana?
La stessa Costituzione italiana – fondata sulle nozioni di “persona umana” e di “corpi intermedi” (le comunità che stanno fra individui e Stato) – è intrisa di pensiero cattolico. Cancelliamo anche quella come un attentato alla libertà di chi non è cattolico?
E l’Europa? L’esistenza stessa dell’Europa si deve alla storia cristiana, se non altro perché senza il Papa e i re cristiani prima sui Pirenei, poi a Lepanto e a Vienna, l’Europa sarebbe stata spazzata via diventando un califfato islamico.
Direte che esagero a legare al crocifisso tutto questo. Ma c’è una controprova storica. Infatti sono stati i due mostri del Novecento – nazismo e comunismo – a tentare anzitutto di spazzare via i crocifissi dalle aule scolastiche e dalla storia europea.
Odiavano l’innocente Figlio di Dio massacrato sulla croce, furono sanguinari persecutori della Chiesa e del popolo ebraico (i due popoli di Gesù) che martirizzarono in ogni modo e furono nemici assoluti (e devastatori) della democrazia e dei diritti dell’uomo (oltreché della cultura cristiana dell’Europa e della civiltà).
Il nazismo appena salito al potere scatenò la cosiddetta “guerra dei crocefissi” con la quale tentò di far togliere dalle mura delle scuole germaniche l’immagine di Gesù crocifisso.
Non sopportavano quell’ebreo, il figlio di Maria, e volevano soppiantare la croce del Figlio di Dio, con quella uncinata, il simbolo esoterico dei loro dèi del sangue e della forza. Lo stesso fece il comunismo che tentò di sradicare Cristo dalla storia stessa.
Se le moderne istituzioni democratiche europee si fondano sulla sconfitta dei totalitarismi del Novecento, non spetterebbe anche alla Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo considerare che la tragedia del Novecento è stata provocata da ideologie che odiavano il crocifisso (e tentarono di sradicarlo) e che i loro milioni di vittime si ritrovano significate proprio dal Crocifisso?
Non a caso è stata una scrittrice ebrea, Natalia Ginzburg, a prendere le difese del crocifisso quando – negli anni Ottanta – vi fu un altro tentativo di cancellarlo dalle aule: “Non togliete quel crocifisso” fu il titolo del suo articolo.
Scriveva:
“il crocifisso non genera nessuna discriminazione. Tace. E’ l’immagine della rivoluzione cristiana, che ha sparso per il mondo l’idea dell’uguaglianza fra gli uomini fino allora assente. La rivoluzione cristiana ha cambiato il mondo. Vogliamo forse negare che ha cambiato il mondo? (…) Dicono che da un crocifisso appeso al muro, in classe, possono sentirsi offesi gli scolari ebrei. Perché mai dovrebbero sentirsene offesi gli ebrei? Cristo non era forse un ebreo e un perseguitato, e non è forse morto nel martirio, come è accaduto a milioni di ebrei nei lager? Il crocifisso è il segno del dolore umano”.
La Ginzburg proseguiva:
“Non conosco altri segni che diano con tanta forza il senso del nostro umano destino. Il crocifisso fa parte della storia del mondo… prima di Cristo nessuno aveva mai detto che gli uomini sono uguali e fratelli tutti, ricchi e poveri, credenti e non credenti, ebrei e non ebrei e neri e bianchi, e nessuno prima di lui aveva detto che nel centro della nostra esistenza dobbiamo situare la solidarietà fra gli uomini… A me sembra un bene che i ragazzi, i bambini, lo sappiano fin dai banchi della scuola”.
Con tutto il rispetto auspichiamo che pure i giudici lo apprendano. “Il crocifisso fa parte della storia del mondo”, scrive la Ginzburg.
Infine il crocifisso è il più grande esorcismo contro il Male. Infatti non è il crocifisso ad aver bisogno di stare sui nostri muri, ma il contrario. Come dice un verso di una canzone di Gianna Nannini: “Questi muri appesi ai crocifissi…”. Letteralmente crolla tutto senza di lui, tutti noi siamo in pericolo.
Per questo potranno cancellarlo dai muri e alla fine – come accade in Arabia Saudita – potranno proibirci anche di portarne il simbolo al collo, ma nessuno può impedirci di portarlo nel cuore. E questa è la scelta intima di ognuno. La più importante.
Antonio Socci
Da Libero, 4 novembre 2009
domenica 1 novembre 2009
Beato Alberto Marvelli (1918 - 1946)
Ogni qualvolta mi accosto alla S. Comunione, ogni qualvolta Gesù nella sua Divinità ed Umanità entra in me, a contatto con la mia anima, è un accendersi di santi propositi, è come un fuoco che arde, il quale entri nel mio cuore, una fiamma che brucia e consuma, ma che mi rende così felice.
Felicità intensa, solamente resa un po' triste al pensiero di non essere degno di tanto amore.
Talvolta però non voglio pensarvi, ed allora mi abbandono tutto ad un colloquio intimo con Gesù; la mia umanità scompare, potrei dire, lì vicino a Lui; tutti i dubbi, tutte le certezze sono sparite, gli ostacoli appianati, i sacrifici resi gioiosi , le difficoltà gradite.
Ogni nostro pensiero è reso più vivo, più ardente dall'Amore e dell'Ardore che esce dalla S. Particola, Gesù, e si trasforma in noi.
Oh , se tutti gli uomini imparassero alla scuola dell'Eucarestia!