martedì 24 novembre 2015

«L’integralismo laico è il miglior alleato degli integralisti islamici»

Fonte: Tempi.it


Pierre­Hervé Grosjean è un sacerdote di 37 anni, responsabile per i temi politici, bioetici e di etica economica della diocesi di Versailles. Molto presente nel dibattito pubblico francese con il suo Padreblog, ha scritto una tribuna su Le Figaro per criticare la debolezza del paese davanti all’assalto dei terroristi islamici e le recenti proposte laiciste dei sindaci francesi che in un vademecum sono tornati a proporre di eliminare dalla scena pubblica ogni traccia di religione, presepi compresi. A tempi.it spiega perché «l’integralismo laico è il miglior alleato degli integralisti islamici». 

Padre Grosjean, perché ha criticato così duramente il Vademecum dell’Associazione dei sindaci francesi? 

L’integralismo laico nega la dimensione spirituale della persona umana e vuole far sparire la dimensione religiosa dalla società. Vuole soffocare le religioni. Ma una nazione che dimentica le sue radici e la sua eredità spirituale è fragile davanti alla forza delle convinzioni degli integralisti islamici. 

sabato 21 novembre 2015

San Salvatore da Horta. Il Santo dai troppi miracoli.



"Esattamente 450 anni fa, in una mattina del mese di novembre del 1565, sbarcava a Cagliari proveniente da Barcellona, preceduto e accompagnato dalla sua immensa fama, un frate che occupa un posto assolutamente unico e straordinario nella storia della Chiesa: Salvador Grionesos, noto come San Salvatore da Horta, dei Frati Minori.

L’unicità della sua figura è data dal fatto che è stato il più grande taumaturgo nella storia della Chiesa, operatore di un numero impressionante di guarigioni e miracoli: si ebbe notizia, secondo i biografi, di almeno un milione di casi.

venerdì 20 novembre 2015

Purezza e castità.

La Chiesa si ostina a proporla, molti giovani non la capiscono, ma è ancora possibile spiegare le ragioni ed i vantaggi della castità prematrimoniale (anche a chi non crede)?


di Mario Palmaro
Un giovane e una giovane si conoscono, si frequentano, si vogliono bene. Scoprono di desiderare una vita insieme e, magari, stabiliscono che un giorno diventeranno solennemente e pubblicamente marito e moglie. Un periodo di tempo - più o meno lungo - li separa dal momento in cui, salvo ripensamenti, si uniranno in matrimonio. Come vivere questa particolarissima stagione della vita che è il fidanzamento? Secondo la mentalità corrente, nulla di più normale che quei giovani si comportino come se fossero già sposati.
Nell'insegnamento della Chiesa, invece, soltanto il matrimonio rende lecito il rapporto sessuale tra l'uomo e la donna. Si tratta di un conflitto acutissimo tra il senso comune dei contemporanei e il Magistero petrino; il divieto dei cosiddetti "rapporti prematrimoniali" rischia di risuonare sempre meno ascoltato e compreso, al punto da suscitare perfino nei pastori la tentazione alto scoraggiamento. Non è raro ascoltare il "lamento" di qualche parroco: "Dissuadere i fidanzati dai rapporti prematrimoniali? Figuriamoci, inutile perfino parlarne, non ci capiscono".

lunedì 16 novembre 2015

Svalutazione del ruolo paterno.



Un’intera psicologia fondata sulle figure del padre e della madre è andata in soffitta. Figure un tempo ritenute obbedienti a ruoli che si riteneva affondati nella profondità della psiche, della biologia e della preistoria si sono rivelate mere funzioni facilmente sostituibili.


L’eccezione è la regola e la regola è l’eccezione, in psicologia. O almeno nella psicologia moderna. Difficile stabilire un canone, difficile tracciare una linea che dica cosa sia normale e cosa meno. Anzi, tracciare questa linea è ormai sospetto, e soprattutto insostenibile, mai retto da prove conclusive. Ad esempio, un’intera psicologia fondata sulle figure del padre e della madre è andata in soffitta. Figure un tempo ritenute metafisiche, obbedienti a ruoli che si riteneva affondati nella profondità della psiche, della biologia e della preistoria si sono rivelate mere funzioni facilmente sostituibili.

Per la vecchia psicologia tradizionale la madre e il padre svolgevano ruoli ben definiti ed entrambi indispensabili nel canovaccio della tragicommedia familiare. Il canovaccio era flessibile e l’esito non necessariamente positivo, ma le parti non prevedevano variazioni. Vi erano tre attori: padre, madre e bimbo. O bimba; le bambine meritano la gentilezza del politicamente corretto, sia detto senza ironia.

E naturalmente la prima figura che è stata abbattuta è stata quella del padre, il cappellaio matto che già da tempo era stato additato come il vilain del racconto, il cattivo della storia. Nel 1999 Silverstein e Auerbach pubblicarono un articolo diventato famoso sulla prestigiosa American Psychologist, articolo intitolato ‘Deconstructing the Essential Father’. Decostruire il padre indispensabile.

Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa.




Dov'è Abele tuo fratello?


"Si illuderebbe chi pensasse che la missione profetica di Fatima sia conclusa. Qui rivive quel disegno di Dio che interpella l’umanità sin dai suoi primordi: «Dov’è Abele, tuo fratello? […] La voce del sangue di tuo fratello grida a me dal suolo!» (Gen 4, 9). L’uomo ha potuto scatenare un ciclo di morte e di terrore, ma non riesce ad interromperlo… Nella Sacra Scrittura appare frequentemente che Dio sia alla ricerca di giusti per salvare la città degli uomini e lo stesso fa qui, in Fatima, quando la Madonna domanda: «Volete offrirvi a Dio per sopportare tutte le sofferenze che Egli vorrà mandarvi, in atto di riparazione per i peccati con cui Egli è offeso, e di supplica per la conversione dei peccatori?» (Memorie di Suor Lucia, I, 162)".
(Benedetto XVI 13 Maggio 2010)

mercoledì 4 novembre 2015

Italia Cristiana contro la dittatura del Gender.




“Per quanto riguarda il mio continente di origine, vorrei denunciare con forza la volontà d’imporre falsi valori usando argomenti politici e finanziari. In certi paesi africani, sono stati creati ministeri per la teoria del genere in cambio di sostegno economico! Qualche governo africano, fortunatamente minoritario, ha già ceduto alle pressioni volte a favorire l’accesso universale ai diritti sessuali e riproduttivi. Costatiamo con grande sofferenza che la salute riproduttiva è diventata “norma” politica mondiale, la quale contiene quanto l’Occidente ha di più perverso da offrire al resto del mondo in cerca di sviluppo integrale. Com’è possibile che Capi di Stato occidentali possano esercitare una tale pressione sui loro omologhi di paesi spesso fragili? L’ideologia del genere è diventata la condizione perversa per la cooperazione e lo sviluppo.”

(Dio o niente - Card. R. Sarah)


La Madonna di Guadalupe, Madre di tutti gli uomini.



Nel dicembre del 1531, sul Tepeyac, un colle poco fuori da Città del Messico, la «Perfetta Sempre Vergine Santa Maria, la madre del verissimo e unico Dio» è apparsa a Juan Diego, un indio da poco convertitosi al cristianesimo. Prova tangibile di questo evento soprannaturale è l’immagine acheropita della Madonna stessa, rimasta impressa sul mantello (comunemente chiamato Tilma o Ayate) di Juan Diego, tutt’oggi conservato presso la moderna Basilica di Guadalupe.

Nel ‘500 il Messico era parte integrante dell’impero atzeco, che raggiunse l’apice dello sviluppo nel XV-XVI secolo. Tuttavia, nel 1519 giunsero in Messico i conquistatori spagnoli guidati di Cortes e con essi i missionari, i quali cominciarono con gradualità a sovvertire la visione del mondo degli indios, trasmettendo loro la cultura europea e la religione.