Fonte: Il Corriere del Sud
Sono sbalordito e indignato e spero di avere ancora il diritto di poterlo ripetere pubblicamente, prima che i nostri soloni parlamentari votino qualche “legge” che tenterà di impedirmelo e di chiudermi la bocca; indignato nel sentire che in alcuni comuni, primi della classe come Bologna, gli amministratori, in sordina, sostituiscono nei registri scolastici delle elementari i vocaboli“padre” e “madre” con “genitore uno” e “genitore due”, ciò per non “discriminare” la“famiglia” omosessuale, mentre tranquillamente affossano quella vera. Mi chiedo se cancelleranno anche dal vocabolario le due parole più sante del mondo, inventandosi “una neolingua di stampo orwelliano” come paventa “Il Foglio quotidiano” (27-IX-2013). Molti amici che incontro per la strada si dicono dapprima increduli per la enormità della cosa, poi esterrefatti di fronte alla improntitudine con cui questi signori, padroni della “cosa pubblica”, in nome della “libertà” e della “uguaglianza”, pensano di stravolgere senza vergognarsene la realtà e l’evidenza stabilite dalla natura!