sabato 28 aprile 2012

La devozione a Maria Ss. Madre di Cristo è sempre esistita.


Gianpaolo Barra, direttore de "il Timone"

L'apologetica ha molte cose da dire riguardo la Vergine Maria. Sapete che la dottrina cattolica sulla Madonna, il culto che la Chiesa e i cattolici rendono alla Madre di Dio, le verità dogmatiche che La riguardano e che i cattolici sono tenuti a credere vengono contestate, tutte o in parte, dal mondo protestante e dai Testimoni di Geova.

Secondo costoro, la Chiesa altera la verità del Vangelo quando afferma e insegna che ogni cristiano è chiamato a venerare la Madre di Dio, a pregarla, a crederLa mediatrice tra Dio e gli uomini di tutte le grazie.

Per loro, la venerazione della Madre di Dio nasconde o diminuisce il vero culto che si deve prestare soltanto a Dio, che è Padre, Figlio e Spirito Santo (per i protestanti), o che è solo Padre (per i Testimoni di Geova).

Naturalmente, ogni cattolico, e ogni apologeta, trae spunto da queste contestazioni per approfondire le ragioni della sua fede e per rispondere punto per punto alle accuse.

lunedì 23 aprile 2012

Io, sacerdote, scandalizzato...

Poche volte mi capita di ascoltare omelie che lasciano il segno, attraverso le quali l'anima si rende conto di trovarsi davanti la Verità. Ma quando questo succede non posso che condividere con altri la Gioia che resta nel cuore. Buona lettura.



Io che per voi sono sacerdote, ma con voi sono cristiano, qualche volta mi scandalizzo. Poche volte… e non sono le debolezze umane a scandalizzarmi, piuttosto l'arroganza ridicola e assurda di chi pretende di essere qualcuno o qualcuno importante. Questo mi scandalizza. Di chi pretende di sapere più di coloro che sanno davvero e questo è il segno della più patetica di tutte le ignoranze. E questo mi scandalizza. Dirsi cristiano o cristiana e poi infischiarsene olimpicamente di quanto la Chiesa, nella voce dei legittimi pastori professa, difende e insegna. Questo mi scandalizza. Parla duro, oggi, il Signore nel Vangelo e, scusatemi, per oggi parlerà duro anche questo Suo sacerdote.



(nella foto Padre Juan Pablo Esquivel)


giovedì 19 aprile 2012

Adamo e Eva dopo la Pillola.

La versione italiana del bellissimo "book trailer" del libro di Mary Eberstadt, intitolato " Adam and Eve after the Pill "





Video realizzato da Sergio Mura

lunedì 16 aprile 2012

Cari Auguri Santità!

Book Fotografico di Auguri per il Santo Padre - 16 Aprile 2012
Prodotto da un gruppo di blogger tedeschi ed aperto ai contributi di blogger di altri paesi, tra cui l'Italia.
Il filmato contiene, per il nostro paese, gli auguri dei blog cattolici :

"Sursum Corda" e "Filia Ecclesiae".

domenica 15 aprile 2012

IL DOSSIER SULLA VITA DI BENEDETTO XVI

Porto all'attenzione dei lettori del Blog un interessante approfondimento sulla vita del Pontefice trasmesso su Rai 2 nel programma "Tg2-Dossier".

Buona Visione.





clicca qui:      Tg2 - Dossier

sabato 14 aprile 2012

Cosa significa avere Fede.



Nel linguaggio comune con la parola fede si intende, di per sé, la disponibilità ad accettare come vere le informazioni che riceviamo dagli altri, senza ancora averne direttamente le prove personali, facendo leva unicamente sull’autorità altrui. Così si crede al medico, al maestro, alla mamma, agli astronomi, agli scienziati ecc. Se poi, invece, si fa riferimento ad un “Essere superiore” (quello che noi chiamiamo Dio), allora si intende proprio un dono dello stesso Dio e soprattutto la prima delle cosiddette tre virtù teologali: Fede, Speranza e Carità. E, in senso più ristretto, come assenso della nostra mente a una verità rivelata da Dio e a noi proposta dalla Chiesa, non in forza della sua evidenza, ma in quanto derivante da Dio, il quale non inganna e certamente non può ingannare. 


giovedì 12 aprile 2012

Per i neocatecumenali la ricreazione è finita. Si torna a scuola.

L’ordine dato da Benedetto XVI alla congregazione per la dottrina della fede di esaminare se le messe dei neocatecumenali sono o no conformi alla dottrina e alla prassi liturgica della Chiesa cattolica è un colpo durissimo per il movimento fondato da Kiko Argüello e Carmen Hernández:

Quella strana messa che al papa non piace

Ma già lo scorso 20 gennaio, nell’annuale incontro dei neocatecumenali col papa nell’aula delle udienze, Kiko e Carmen avevano capito che il vento era girato loro contro.

Invece di veder trionfalmente approvato il loro “rito” con un decreto del pontificio consiglio per i laici – decreto che in effetti era pronto ma fu cestinato in extremis dal papa – dovettero subire una solenne lavata di capo da Benedetto XVI in persona, proprio sul modo di celebrare la messa.

Naturalmente papa Joseph Ratzinger si espresse con lo stile mite che è suo. Ma la nettezza della sua lezione non poteva passare inosservata agli intenditori.

Uno di questi, infatti, l’archimandrita Manuel Nin, monaco benedettino, rettore del Pontificio Collegio Greco di Roma e liturgista insigne, non lasciò cadere l’occasione di riprendere e commentare “la bellissima lezione di teologia liturgica” impartita da Benedetto XVI non solo ai neocatecumenali ma all’intera Chiesa.

La sua esegesi apparve su “L’Osservatore Romano” del 15 marzo. E anch’essa fu presa male in casa neocatecumenale.

È utile qui riproporla, per l’autorevolezza di chi la firma, per l’importanza del giornale che l’ha ospitata e soprattutto per la chiarezza con cui va al cuore della questione.

Che non è di mero carattere cerimoniale ma di sostanza, come prova la decisione del papa di affidarne l’esame alla congregazione per la dottrina della fede.

venerdì 6 aprile 2012

OMELIA DEL SANTO PADRE ALLA MESSA CRISMALE 2012

 L'epocale omelia di Papa Benedetto alla Messa Crismale!



"Cari amici, resta chiaro che la conformazione a Cristo è il presupposto e la base di ogni rinnovamento.."

Cari fratelli e sorelle!

In questa Santa Messa i nostri pensieri ritornano all’ora in cui il Vescovo, mediante l’imposizione delle mani e la preghiera, ci ha introdotti nel sacerdozio di Gesù Cristo, così che fossimo “consacrati nella verità” (Gv 17,19), come Gesù, nella sua Preghiera sacerdotale, ha chiesto per noi al Padre.

Egli stesso è la Verità. Ci ha consacrati, cioè consegnati per sempre a Dio, affinché, a partire da Dio e in vista di Lui, potessimo servire gli uomini. 
Ma siamo consacrati anche nella realtà della nostra vita? Siamo uomini che operano a partire da Dio e in comunione con Gesù Cristo? Con questa domanda il Signore sta davanti a noi, e noi stiamo davanti a Lui.


“Volete unirvi più intimamente al Signore Gesù Cristo e conformarvi a Lui, rinunziare a voi stessi e rinnovare le promesse, confermando i sacri impegni che nel giorno dell’Ordinazione avete assunto con gioia?”


Così, dopo questa omelia, interrogherò singolarmente ciascuno di voi e anche me stesso. Con ciò si esprimono soprattutto due cose: è richiesto un legame interiore, anzi, una conformazione a Cristo, e in questo necessariamente un superamento di noi stessi, una rinuncia a quello che è solamente nostro, alla tanto sbandierata autorealizzazione. È richiesto che noi, che io non rivendichi la mia vita per me stesso, ma la metta a disposizione di un altro – di Cristo.

Che non domandi: che cosa ne ricavo per me?, bensì: che cosa posso dare io per Lui e così per gli altri? O ancora più concretamente: come deve realizzarsi questa conformazione a Cristo, il quale non domina, ma serve; non prende, ma dà – come deve realizzarsi nella situazione spesso drammatica della Chiesa di oggi?


DOTTRINA SOCIALE DELLA CHIESA

COMPENDIO
DELLA DOTTRINA SOCIALE
DELLA CHIESA

A GIOVANNI PAOLO II
MAESTRO DI DOTTRINA SOCIALE
TESTIMONE EVANGELICO
DI GIUSTIZIA E DI PACE






«..  Con il suo insegnamento sociale, la Chiesa intende annunciare ed attualizzare il Vangelo nella complessa rete delle relazioni sociali. Non si tratta semplicemente di raggiungere l'uomo nella società, l'uomo quale destinatario dell'annuncio evangelico, ma di fecondare e fermentare la società stessa con il Vangelo.78 Prendersi cura dell'uomo, pertanto, significa, per la Chiesa, coinvolgere anche la società nella sua sollecitudine missionaria e salvifica. La convivenza sociale spesso determina la qualità della vita e perciò le condizioni in cui ogni uomo e ogni donna comprendono se stessi e decidono di sé e della loro vocazione. Per questa ragione, la Chiesa non è indifferente a tutto ciò che nella società si sceglie, si produce e si vive, alla qualità morale, cioè autenticamente umana e umanizzante, della vita sociale. La società e con essa la politica, l'economia, il lavoro, il diritto, la cultura non costituiscono un ambito meramente secolare e mondano e perciò marginale ed estraneo al messaggio e all'economia della salvezza. La società, infatti, con tutto ciò che in essa si compie, riguarda l'uomo. Essa è la società degli uomini, che sono « la prima fondamentale via della Chiesa ».79 »

martedì 3 aprile 2012

No alla contraccezione


Dal numero in uscita del mensile "Il Timone", anticipiamo questo articolo tratto dal dossier sulla "Contraccezione". 


di Mario Palmaro

La Chiesa cattolica insegna che l’uso della contraccezione è gravemente illecito. Detto in parole più semplici: la contraccezione è peccato. Partire da qui è un po’ brutale, e a qualcuno parrà perfino rozzo. Ma indorare la pillola (e mai modo di dire fu più pertinente alla materia) non aiuta nessuno, non fa un buon servizio alla verità e complica cose che, almeno dal punto di vista dottrinale, sono semplici. Difficile, questa sì, è la disciplina di vita che – qui come altrove – il Vangelo ci propone. Ad esempio: Gesù di Nazaret ci ordina di amare (non semplicemente di sopportare) i nostri nemici. Di fronte a un imperativo morale di questa portata – che non trova corrispondenze nel pensiero etico di tutti i tempi – si comprende bene che la sequela di Cristo esige di imboccare strade in salita, mai comode discese. Ora, poiché la fatica, il sacrificio, la rinuncia, sono articoli che al mercato del mondo non si vendono bene, sono molti anche in casa cattolica coloro che pensano di esercitare la carità occultando la dottrina della Chiesa su questa delicata e cruciale materia. Si tace e così si acconsente alla diffusione di una significativa ignoranza sull’argomento, magari nascondendosi dietro la tesi che «tanto, queste cose le sano tutti». Così – vuoi per il silenzio dei pastori, vuoi per l’astuzia del gregge (che predilige le discese piuttosto che le salite) –, va a finire che queste cose non le sa più nessuno. O che, se si sanno, si sanno distorte, incomplete, senza un perché. Proprio la carità esige, in un simile scenario, un colpo di reni e un’inversione di rotta: ritorniamo a dire che cosa insegna la Sposa di Cristo in materia di procreazione umana e di regolazione della fertilità. Risolleviamo chi cade, facendo uso del potente strumento della confessione. Aiutiamo le anime ad aderire con convinzione alla legge di Dio, indicando i mezzi della Grazia e gli strumenti umani che concorrono a fare il bene e a evitare il male. È un diritto di tutti i figli della Chiesa ricevere questo nutrimento sano, essere spronati alla santità ed essere rimproverati, nella misericordia di Dio, ogni volta che escono dalla retta via.