sabato 31 marzo 2012

Arriva in Italia la "pillola dei 5 giorni dopo".

Arriva in Italia la "pillola dei 5 giorni dopo". Critiche da Scienza e Vita: è anche un abortivo






Dal 2 aprile sarà in vendita nelle farmacie italiane la cosiddetta “pillola dei 5 giorni dopo”. Per acquistarla bisognerà presentare una ricetta del medico che prima dovrà effettuare un test di gravidanza, il cui esito dovrà essere negativo. La nuova pillola, Ella-One, viene presentata come contraccettivo d’emergenza e va assunta non oltre le 120 ore dal rapporto considerato “a rischio”. Critiche dall’organizzazione Scienza e Vita.


Debora Donnini ha intervistato uno dei presidenti dell’associazione, Lucio Romano:

R. – Senza dubbio noi siamo contro l’introduzione in commercio della pillola dei cinque giorni dopo, perché vuole mistificare un’azione contraccettiva quando in realtà l’azione è anche di ordine abortivo. E’ opportuno precisare il meccanismo di azione di questa molecola, che appartiene allo stesso gruppo farmacologico della RU 486, oggi in uso in Italia per l’aborto chimico entro le sette settimane di gravidanza. Se Ella-One viene assunta prima dell’ovulazione, posticipa l’ovulazione; se invece viene assunta dopo che è avvenuta l’ovulazione e il rapporto è stato fecondante, crea un’alterazione all’interno dell’endometrio – vale a dire la parte interna dell’utero – che viene modificato in modo tale che è inospitale e non può accogliere l’embrione. Svolge quindi un’azione cosiddetta intercettiva-abortiva.

D. – Da più parti si dice, invece, che è un contraccettivo e non un abortivo…

R. – Viene presentato come contraccettivo di emergenza, usando una terminologia in uso da tempo e che d’altra parte è una contraddizione in termini, perché sappiamo benissimo che la molecola - Ulipristal acetato che è alla base di Ella-One - è una molecola che svolge un’azione spiccatamente contro l’ormone progesterone che noi sappiamo essere l’ormone fondamentale perché si possa non solo sviluppare la gravidanza, ma affinché questa gravidanza riceva il giusto accoglimento all’interno dell’utero. E l’azione specifica proprio anti-progestinica estremamente forte connota, appunto, di un’azione anche di tipo abortivo.

D. – La pillola dei 5 giorni dopo richiede una ricetta medica: prima della prescrizione il medico è tenuto a verificare l’assenza di una gravidanza preesistente, attraverso l’esito negativo di un test o ematico o sulle urine. Questo viene fatto per vedere se non ci sono gravidanze perché in quel caso non potrebbe essere data…

R. – Assolutamente no! Prima di tutto facciamo una riflessione: con i test attualmente disponibili in farmacia o in laboratorio, entro i cinque giorni è del tutto impossibile che possa esserci un risultato positivo di un test di gravidanza. Quindi ci ritroveremo che nella stragrande maggioranza dei casi il test di gravidanza risulterà negativo. Perché si richiede un test di gravidanza? Sotto il profilo squisitamente scientifico, lo si richiede perché non si hanno ancora dei dati in merito ai possibili effetti teratogeni della molecola e quindi su malformazioni che si potrebbe instaurare a carico dell’embrione e poi del feto; ma anche perché poi evidentemente – qualora sia in corso una gravidanza – Ella-One dovrebbe rientrare nei criteri di applicazione della Legge 194, che norma appunto l’interruzione volontaria di gravidanza.

D. – Quindi in quel caso il medico non potrebbe prescriverla?

R. – Non la potrebbe prescrivere qualora il test di gravidanza dovesse risultare positivo. Ma, come dicevo prima, entro i cinque giorni è del tutto impossibile che possa esserci un risultato positivo di un test di gravidanza. (mg)


La Custodia della Santa Eucarestia

A quando la decisione di VIETARE la Comunione sulla mano?


In tutta Italia un’escalation di furti sacrileghi di particole. L’arcivescovo di Monreale promuove la custodia protetta dell’Eucarestia nelle parrocchie. E dalla Santa Sede arriva il via libera

GIACOMO GALEAZZI

L’immagine del tabernacolo vuoto e delle ostie tenute sotto chiave altrove sembra quasi eretica, in realtà mettere al sicuro l’Eucarestia val bene uno strappo alla consuetudine. Nella Chiesa non c’è nulla di più sacro della particola consacrata, eppure da mesi si rincorrono, con diversa gravità, violazioni e abusi. Dai due musulmani che a Sondrio la ricevono in mano dal sacerdote e se la mettono in tasca alla raffiche difurti sacrileghi in tutta Italia. Quanto basta per giustificare un gesto forte e insolito da parte di un vescovo destinato a far scuola: custodire in luoghi protetti della parrocchia le particole come si fa nelle case con i gioielli conservati in cassaforte.

martedì 27 marzo 2012

Le Glorie di Maria


SPERANZA NOSTRA, SALVE
Maria è la speranza di tutti

Gli eretici moderni non possono sopportare che noi salutiamo e chiamiamo Maria speranza nostra: Spes nostra, salve. Dicono che solo Dio è la nostra speranza e che maledice chi ripone la sua speranza nella creatura: «Maledetto l'uomo che confida nell'uomo» (Ger 17,5). Maria, affermano, è una creatura e come potrebbe una creatura essere la nostra speranza? Questo dicono gli eretici, tuttavia la santa Chiesa vuole che ogni giorno tutti gli ecclesiastici e tutti i religiosi proclamino e a nome di tutti i fedeli invochino e chiamino Maria con questo dolce nome di speranza nostra, speranza di tutti: Spes nostra, salve.
Ci sono due modi, dice san Tommaso, di porre la propria speranza in una persona, come causa principale o come causa di mezzo. Quelli che sperano qualche grazia dal re, la sperano da lui come sovrano; dal suo ministro o dal favorito la sperano come intercessore. Se la grazia è concessa, viene principalmente dal re, ma per il tramite del suo favorito; perciò chi chiede la grazia ha ragione di dire che il suo intercessore è la sua speranza.

mercoledì 21 marzo 2012

21 Marzo Giornata Mondiale sulla Sindrome Down

Lo chiamano "aborto selettivo" ed è la pratica attraverso la quale si sopprimono nel mondo migliaia di bambini colpiti dalla sindrome down.
Approfitto di questa giornata per contrastare una ideologia falsa e corrotta davanti alla quale le madri ed i padri spesso non hanno le forze ed i sostegni necessari per resistere.


venerdì 16 marzo 2012

San Francesco, uomo di Dio – un saggio storico contro le deformazioni ideologiche






Il Serafico Padre fu davvero buonista, pacifista, ecumenista, filoislamico, ecologista, libertario e rivoluzionario?
di Domenico Bonvegna



Alla vigilia dell’incontro ad Assisi di tutte le religioni, appare opportuna una riflessione sull’identità di S. Francesco. “Lungo il XX secolo, infatti, – scrive Vignelli nella presentazione del libro San Francesco antimoderno (Ed. Fede & Cultura) – lo ‘spirito del tempo’ e le ideologie alla moda hanno gravemente deformato e strumentalizzato il nostro santo, sovrapponendogli una falsa immagine modernizzata: quella di un Francesco ‘buonista’, ‘pacifista’, ‘ecumenista’, ‘filoislamico’, ‘ecologista’, ‘libertario e rivoluzionario’ Non è la prima volta che nella Storia i santi ma anche la stessa figura di Nostro Signore Gesù Cristo vengono spogliati della vera luce e gloria della santità. Vengono usati come pretesto per parlare di altro, per insegnare un altro Vangelo e magari per favorire un progetto anticristiano. Forse il caso più grave di falsificazione è senz’altro toccato a S. Francesco di Assisi, figlio di Pietro di Bernardone e di Pica di Bourlemont. Un processo falsificatorio perseguito in campo cattolico, dai modernisti e infine oggi dai cosiddetti progressisti. In pratica si cerca di applicare alla “questione francescana”, “la modernistica contrapposizione tra il ‘Cristo della Storia’ e il ‘Cristo della fede’ e tra la ‘Chiesa primitiva’ e la ‘Chiesa istituzionale’”.

martedì 13 marzo 2012

Qual e' la differenza tra Stato laico e Stato laicista?


LAICITA’ E LAICISMO NELLO STATO






RELIGIONI IN NUMERI

Nel mondo ci sono 194 nazioni. 187 laiche e 7 teocratiche (tutte islamiche). Nessun stato laicista. Alcuni governi "atei". Nessun popolo ateo. Tutte e 194 le nazioni hanno una cultura e una storia fondata su una religione. 48 hanno un simbolo religioso sulla bandiera nazionale. Croce: 25, Crescente: 11, Yin-Yang: 1 (Corea del Sud), Tiara e Chiavi S. Pietro: 1 (Città del Vaticano), Charka: 1 (India), Tempio di Angkor Wat: 1 (Cambogia), Allah Akbar (“Dio è grande”): 2 (Iran, Iraq), Shahadah (Professione di fede islamica): 1 (Arabia Saudita), Dragone: 1 (Bhutan) , Hiinomaru: 1 (Giappone), Stella con versetti del Corano: 1 (Giordania), Stella di Davide: 1 (Israele), Andorra (Tiara del vescovo e bastone pastorale sullo stemma). Totale: 48 (su 194 Bandiere Nazionali: 24,74%) Circa un quarto degli Stati mondiali.



Non basta?
Attualmente il calcolo degli anni è tutta su base religiosa. Cioè partono tutti da un fatto storico di una religione Il più diffuso è l’anno cristiano ma esistono diversi altri anni, islamico, ebraico, buddhista, induista, ecc. Inoltre i Paesi occidentali usano il calendario inventato da un papa italiano: Gregorio XII – Ugo Boncompagni (1582). Non esistono ambulanze senza il simbolo della croce nei Paesi cristiani, della mezzaluna islamica in quelli musulmani e della stella di Davide in Israele. Stato (laico) che ha una grande Menorah ebraico davanti al Parlamento israeliano a Gerusalemme. L’Italia osserva la domenica cristiana più altre sei festività cattoliche come giorno festivo per tutta la Nazione.

"La scienza senza la religione è zoppa. La religione senza la scienza è cieca". Così diceva lo scienziato Albert Einstein.

sabato 10 marzo 2012

La Sindrome Down - le bugie omicide



Intervista a Josephine Quintavalle, la più nota esponente laica del movimento pro-life britannico, che davanti al tentativo della Danimarca di eliminare la sindrome di Down uccidendo chi ne è affetto, elogia l'imperfezione: «L'uomo vuole essere efficiente per non avere bisogno.
Il problema è che in questo modo non è felice, ma solo».



«Mentono perché non è stata fatta alcuna scoperta per combattere la malattia. La verità è che rimediano uccidendo chi ne è affetto. Ma siamo sicuri di preferire la perfezione alla carità?», si chiede in un'intervista a tempi.it Josephine Quintavalle, la più nota esponente laica del movimento pro-life britannico, fondatrice e direttrice del Comment on Reproductive Ethics, l’osservatorio sulle tecniche riproduttive umane.
Quintavalle si riferisce alla notizia del quotidiano daneseBerlingske secondo cui entro il 2030 la sindrome di Down (trisomia 21) somparirà in Danimarca grazie alla diagnosi prenatale, che permette di individuare ed eliminare prima della nascita i bambini affetti dalla malattia genetica.

lunedì 5 marzo 2012

Socci: Monti ha abolito Dio e anche il popolo italiano


Monte Mario è una collinetta che sovrasta il Vaticano.
Non vorrei che Monti Mario pretendesse di sovrastare Dio stesso, spazzando via, con un codicillo, quattromila anni di civiltà giudaico-cristiana (e pure islamica) imperniata sul giorno del Signore, «Dies Dominicus».
Comandamento divino, nel Decalogo di Mosè, che è diventato il ritmo della civiltà anche laica, dappertutto. Perfino in Cina. Il codicillo del governo che «abolisce» Dio (o meglio abolisce il diritto di Dio che è stato il primo embrione dei diritti dell’uomo, come vedremo) è l’articolo 31 del «decreto salva Italia».
Dove praticamente si decide che dovunque si possono aprire tutti gli esercizi commerciali 7 giorni su 7 e 24 ore al giorno. Norma che finirà per allargarsi anche all’industria nella quale già è presente questa spinta. Dunque produrre, vendere e comprare a ciclo continuo. Senza più distinzione fra giorni feriali e festivi (Natale compreso), fra giorno e notte, fra mattina e sera.Sembra una banale norma amministrativa, invece è una svolta di (in)civiltà perché abolendo la festa comune - e i momenti comuni della giornata - distrugge non solo il fondamento della comunità religiosa, ma l’esperienza stessa della comunità, qualunque comunità, dalla famiglia a quella amicale e ricreativa dello stadio.

sabato 3 marzo 2012

La vita umana è sacra per tutti (o per nessuno)


Le tesi sull'aborto post-nascita

Bravi Alberto Giubilini e Francesca Minerva! Hanno mostrato coraggio e consequenzialità logica e hanno spiegato apertamente nell’articolo pubblicato sul Journal of Medical Ethics le conseguenze inevitabili del principio abortista. Se è lecito l’aborto per un qualunque motivo, non si vede logicamente per quale motivo non debba essere lecita, alle stesse condizioni, l’uccisione di un bambino già nato. La differenza, infatti, fra un feto all’ultimo stato (un bambino non nato) e un bambino appena nato è troppo trascurabile perché su di essa si possa basare una diversa valutazione morale e giuridica della loro soppressione. Se è lecita l’uccisione dell’uno, deve essere lecita anche alle stesse condizioni l’uccisione dell’altro.

venerdì 2 marzo 2012

Aborto e infanticidio sono uguali




di Mario Palmaro
02-03-2012


L’infanticidio è un diritto delle donne.
Lo sostiene, con qualche opportuna sfumatura dialettica, il Journal of Medical Ethics di Melbourne, che in un recente articolo spiega le buone ragioni che legittimano l’uccisione di un neonato, quando le sue condizioni di salute siano compromesse.
L’articolo rilancia una vecchia idea del vecchio bioeticista australiano Peter Singer, e ne ripropone il ragionamento di fondo. La nostra società – scrivono in sostanza gli autori della rivista di Melbourne – ha ormai legittimato la soppressione del concepito con l’aborto volontario, giustificandolo con le più svariate motivazioni. Ora, proseguono, non esiste alcuna differenza davvero sostanziale tra un concepito di uomo e un neonato. Dunque, se è legittimo per le leggi uccidere un feto di tre mesi, non si vede perché lo Stato non debba permette di fare lo stesso con un neonato handicappato.



ELUANA/ In Belgio un imprevedibile "sì" condanna i giudici italiani




Gianfranco Amato


lunedì 8 febbraio 2010


Un anno fa Eluana Englaro veniva messa a morte grazie ad un provvedimento della magistratura fondato, tra l’altro, su due assiomi. Il primo riguarda il fatto che la ragazza di Lecco si trovasse in uno stato di coma irreversibile (categoria scientifica inesistente), dal quale non sarebbe mai potuta uscire. Il secondo è relativo al fatto che senza una «pienezza di facoltà motorie e psichiche» quella di Eluana fosse una «vita non degna di essere vissuta», traduzione italiana del termine “lebensunwertes Leben”, coniato dai giuristi tedeschi negli anni ’30 e riecheggiato tristemente nelle aule giudiziarie del Terzo Reich.
Così, nel febbraio 2009, attraverso la carta bollata, si è spenta l’esistenza di Eluana. Per una strana ironia della sorte, a ridosso dell’anniversario della sua morte, i fatti e la ricerca scientifica hanno sconfessato quei discutibili postulati dei giudici. Due giovani belgi, entrambi in stato vegetativo persistente a seguito di un incidente d’auto, sono stati incaricati dal destino di sgretolare i due presupposti logici della tragica decisione sul caso Englaro.