FESTA DELLA DIVINA MISERICORDIA
"Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa Passione (...).
Se non adoreranno la Mia misericordia, periranno per sempre" (Q.II, p.345).
Se non adoreranno la Mia misericordia, periranno per sempre" (Q.II, p.345).
La scelta della prima domenica dopo Pasqua ha un suo profondo senso teologico: indica lo stretto legame tra il mistero pasquale della Redenzione e la festa della Misericordia, cosa che ha notato anche suor Faustina: "Ora vedo che l'opera della Redenzione è collegata con l'opera della Misericordia richiesta dal Signore" (Q. I, p. 46). Questo legame è sottolineato ulteriormente dalla novena che precede la festa e che inizia il Venerdì Santo.
"In quel giorno, chi si accosterà alla sorgente della vita questi conseguirà la remissione totale delle colpe e delle pene" (Q. I, p. 132)
Questa grazia - spiega don I. Rozycki - "è qualcosa di decisamente più grande che la indulgenza plenaria. Quest'ultima consiste infatti solo nel rimettere le pene temporali, meritate per i peccati commessi (...). E' essenzialmente più grande anche delle grazie dei sei sacramenti, tranne il sacramento del battesimo, poiché‚ la remissione delle colpe e dei castighi è solo una grazia sacramentale del santo battesimo. Invece nelle promesse riportate Cristo ha legato la remissione dei peccati e dei castighi con la Comunione ricevuta nella festa della Misericordia, ossia da questo punto di vista l'ha innalzata al rango di "secondo battesimo". E' chiaro che la Comunione ricevuta nella festa della Misericordia deve essere non solo degna, ma anche adempiere alle fondamentali esigenze della devozione alla Divina Misericordia" (R., p. 25). La comunione deve essere ricevuta il giorno della festa della Misericordia, invece la confessione - come dice don I. Rozycki - può essere fatta prima (anche qualche giorno). L'importante è non avere alcun peccato.
Gesù non ha limitato la sua generosità solo a questa, anche se eccezionale, grazia. Infatti ha detto che "riverserà tutto un mare di grazie sulle anime che si avvicinano alla sorgente della Mia misericordia", poiché‚ "in quel giorno sono aperti tutti i canali attraverso i quali scorrono le grazie divine.
Nessuna anima abbia paura di accostarsi a Me anche se i suoi peccati fossero come lo scarlatto" (Q. II, p. 267).
Don I. Rozycki scrive che una incomparabile grandezza delle grazie legate a questa festa si manifesta in tre modi:
- tutte le persone, anche quelle che prima non nutrivano devozione alla Divina Misericordia e persino i peccatori che solo quel giorno si convertissero, possono partecipare alle grazie che Gesù ha preparato per la festa;
- Gesù vuole in quel giorno regalare agli uomini non solo le grazie salvificanti, ma anche benefici terreni - sia alle singole persone sia ad intere comunità;
- tutte le grazie e benefici sono in quel giorno accessibili per tutti, a patto che siano chieste con grande fiducia (R., p. 25-26).
Questa grande ricchezza di grazie e benefici non è stata da Cristo legata ad alcuna altra forma di devozione alla Divina Misericordia.
« Recita continuamente la coroncina che
ti ho insegnato. Chiunque la reciterà, otterrà tanta Misericordia nell'ora della morte. I sacerdoti la consiglieranno
ai peccatori come ultima tavola di salvezza; anche se si
trattasse del peccatore più incallito se recita questa coroncina
una volta sola, otterrà la grazia dalla Mia infinita Misericordia.
Desidero che tutto il mondo conosca la Mia Misericordia.
Desidero concedere grazie inimmaginabili alle anime, che
hanno fiducia nella Mia Misericordia »
Alla Festa della Divina Misericordia ci si prepara attraverso la recita di una NOVENA (clicca il link) da cominciare il Venerdì Santo.
Fonte: Diario di Santa Faustina
Fonte: Diario di Santa Faustina
"Oh Sacerdoti! perché non parlate della INSONDABILE MISERICORDIA di Dio?
Perché ignorate questo invito di amore e misericordia e non permettete alle anime di accostarsi a questa fonte inesauribile di Grazia e perdono?!
Grande, grande, è la vostra responsabilità!"
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