«Tu mi domandi se
sono allegro; e come non potrei esserlo? Finché la fede mi darà la forza sarò
sempre allegro…» (14 febbraio 1925)
A cento anni esatti dalla sua
morte, avvenuta il 4 luglio 1925, il Beato Pier Giorgio Frassati sarà presto
proclamato santo. L’annuncio ufficiale della canonizzazione fissata il giorno 7 Settembre 2025, in concomitanza con quella del beato Carlo Acutis, è giunto in questi
giorni da Roma e ha suscitato una profonda commozione e gioia, in particolare
tra i giovani cattolici di tutto il mondo, che da anni guardano a Pier Giorgio come
a un modello di fede vissuta con pienezza, freschezza e coerenza.
Il miracolo riconosciuto
A rendere possibile la
canonizzazione è stato il riconoscimento ufficiale di un miracolo attribuito
alla sua intercessione: la guarigione inspiegabile di un bambino in Sud
America, colpito da una grave patologia degenerativa. Dopo anni di indagini
mediche e canoniche, la Commissione vaticana ha confermato la natura miracolosa
della guarigione, avvenuta in modo repentino e definitivo, senza spiegazione
scientifica. I genitori del bambino, devoti a P.Giorgio Frassati, avevano chiesto la sua
intercessione durante un triduo di preghiera in parrocchia.
Una santità senza clamore
Pier Giorgio Frassati è un santo
“dei tempi normali", non per straordinarie opere esteriori o imprese clamorose,
ma per la straordinarietà con cui ha vissuto la sua vita ordinaria. Nato a
Torino nel 1901 in una famiglia benestante, figlio del fondatore de La
Stampa, visse un’esistenza breve ma intensa. Studente di ingegneria,
appassionato di montagna, amante dell’arte e della lettura, fu un giovane
totalmente immerso nella realtà del suo tempo, ma con lo sguardo fisso su
Cristo.
Fu attivo nell’Azione Cattolica,
nella Conferenza di San Vincenzo de’ Paoli e nel movimento studentesco
cattolico. Ogni giorno si alzava presto per andare a messa, dedicava tempo ai
poveri e agli ultimi, lottava per la giustizia sociale e la dignità dell’uomo,
in un periodo storico segnato da gravi tensioni sociali e politiche. E tutto
questo senza mai ostentazione, ma con una semplicità disarmante, con il sorriso
sulle labbra e la fede nel cuore.
Giovani in festa: "È uno
di noi!"
La notizia ha fatto subito il
giro delle parrocchie, dei gruppi giovanili, dei social. Tanti ragazzi hanno
condiviso foto di Frassati con l’hashtag #VersoLAlto, la sua frase
simbolo. Perché Pier Giorgio non è un santo irraggiungibile: è il segno che
la santità è possibile anche oggi, in jeans e scarpe da ginnastica, tra
scuola, amici, sport e sogni.
E la sua vita parla proprio a
voi, a noi: a chi ha sete di giustizia, di amore vero, di un senso più
profondo. Pier Giorgio non ha vissuto per sé, ma per qualcosa (e Qualcuno) di
più grande. Ed è questo che lo ha reso felice davvero.
Un esempio che accende il
cuore
In un mondo che spesso propone
modelli vuoti, appariscenti e inaffidabili, Pier Giorgio è un modello solido
e concreto: ha amato Dio senza vergognarsene, ha scelto la verità anche
quando costava, ha servito i poveri senza farsi notare. Ha vissuto il Vangelo,
semplicemente. E questo l’ha reso luminoso, credibile, contagioso.
E noi, oggi?
Questa canonizzazione è una chiamata per tutti. Non si tratta solo di celebrare un nuovo santo, ma di lasciarsi provocare dalla sua testimonianza. Perché la santità non è per pochi: è per tutti. È per te. Pier Giorgio ci guarda dall’alto – da quell’“Alto” che non è solo una cima da scalare, ma la meta verso cui tendere con tutta la vita. E ci dice: “Coraggio! Vivi la tua fede con gioia. Ama con concretezza. Sii luce dove sei”. Allora che aspetti? Non serve fare cose eclatanti. Basta iniziare da oggi, da dove sei.

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