domenica 6 dicembre 2009

Don Bernardo Antonini - Apostolo senza frontiere


L' 11 febbraio 2009, che ricorda la prima apparizione della Madonna di Lourdes, alle ore 10, nella parrocchia di San Luca, Verona, con una Concelebrazione Eucaristica, ha avuto inizio l'apertura del processo diocesano per la beatificazione e la canonizzazione di Don Bernardo Antonini, di cui riportiamo brevemente alcuni dati biografici, consigliando a tutti la lettura della sua biografia.

Missionario in Russia
Il seminario a Mosca e il ritorno a San Pietroburgo.
Il 29 giugno 1993, festa degli apostoli Pietro e Paolo, il Vescovo stende il Decreto di fondazione del Seminario per i futuri sacerdoti, a norma del Codice di Diritto Canonico. Lo prepara nel cuore della notte, affidando il Decreto a Gesù Eucaristia. Don Bernardo manda il Decreto al Santo Padre Giovanni Paolo II che ne è felicissimo e spedisce un pacco che contiene: un calice, una pisside, un ostensorio e una serie completa di paramenti per il nuovo Seminario. Il 1 settembre 1993 avviene la solenne apertura del Seminario Teologico a Mosca e alla Celebrazione Eucaristica presiede il Nunzio Apostolico, Mons. Francesco Colasuonno. L’inaugurazione avviene nella Chiesa dell’Immacolata Concezione, ancora adibita a fabbrica. Ma gli operai hanno aperto una breccia a piano terra, e lì è stata sistemata la Chiesa che funziona anche come sede provvisoria del Seminario che viene chiamato ‘‘Seminario Regina degli Apostoli’’ che accoglie 13 giovani.
Per il Rettore, Mons. Bernardo Antonini, era importante la purezza dell’ideale e cercava di infondere nei giovani aspiranti al Sacerdozio questa disposizione della mente e del cuore, così essenziale in una scelta di consacrazione. Conosceva a memoria interi brani della Bibbia e dei Documenti del Concilio Vaticano II e li citava spesso. In quel tempo la scuola e lo studio si svolgevano nei container prefabbricati e nella chiesa, si pativa il freddo e talvolta anche la fame. Don Bernardo era un sacerdote che formava a una sensibilità universale e alla conoscenza della realtà che veniva dagli organi di informazione: un addestramento intelligente al senso critico, alla valutazione degli eventi.
È il 1994. Dopo settant’anni di regime comunista il sindaco di San Pietroburgo promette al Vescovo di Mosca di restituire parte dello stabilimento dove si trovava il Seminario cattolico fin dal 1843, ora in condizioni disastrate. Don Bernardo è preoccupato, ma da lì a poco telefona la segretaria dall’Italia e gli comunica che c’è un bonifico di 100 milioni dalla Francia per la sua missione in Russia: la cifra esatta di cui necessitava per i lavori del Seminario! Don Bernardo non ricorda di avere amici francesi, però gli torna alla memoria l’incontro con due francesi durante un pellegrinaggio a Lourdes e a costoro aveva parlato della sua missione in Russia. Nel mese di ottobre 1995, tutto il seminario si trasferisce a San Pietroburgo, l’antica sede, dove tutti i giorni hanno luogo quattro ore di Adorazione Eucaristica. Il 23 maggio 1999, festa di Pentecoste, segna una data storica per il Seminario interdiocesano di San Pietroburgo e per la rinascita della Chiesa cattolica in Russia: l’ordinazione sacerdotale dei primi tre seminaristi seguita su Telepace da Giovanni Paolo II.

Uno ‘‘spiritus movens’’
Nel 1998 Mons. Antonini era stato insignito del titolo di Protonotario Apostolico, e il 16 agosto 2001 passò a Karaganda (Kazakhstan) al servizio della diocesi dove fu Vice-Rettore del Seminario e Vicario Episcopale per la Pastorale. Egli era ben conosciuto a Mosca, a San Pietroburgo, a Kaliningrad, a Ekaterinburg, nel Kazakhstan, in Georgia, in Bielorussia, in Moldavia e in altri Paesi. Per un lungo periodo viaggiò due volte alla settimana da Mosca a San Pietroburgo e ritorno. Viaggiava di notte, per guadagnare tempo. Così passava quattro notti per settimana in treno, ma al mattino, alle 6.30 era in chiesa e poi a scuola. «L’ho visto pregare notti intere per un seminarista o per un sacerdote in difficoltà», raccontava un suo collaboratore. Non si risparmiava mai e sollecitava anche gli altri – un trascinatore, uno “spiritus movens”.
Uno dei suoi antichi studenti nel Seminario di Verona oggi lo ricorda così: «Un sacerdote felice che pregava con amore, non negava a nessuno il suo sorriso e conosceva 10 lingue. In realtà ne parlava perfettamente solo una, quella dell’amore sconfinato di Cristo». Dopo la sua morte improvvisa, avvenuta il 27 marzo 2002 a Karaganda, sono venuti a Verona alcuni pellegrinaggi dalla Russia, e continuano ancora. Sono persone che l’hanno conosciuto in vita e ora vengono a pregare sulla sua tomba, nel cimitero di Raldon (Verona).


Ed oggi le vocazioni aumentano....



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