venerdì 8 ottobre 2010

CRISTO E LA CHIESA: MISTERO DI GLORIA E DI SOFFERENZA






Cristo, apparso in questo mondo con maestà, potenza e autorità, fu perseguitato e crocefisso.
La Chiesa, che nasce da Lui, che ne è il corpo mistico e ha la missione di prolungarlo nel mondo, non può non assomigliare al suo Capo: essa è forte, serena, maestosa, ma nello stesso tempo si trova in balia delle persecuzioni, soffre, è crocifissa ogni giorno per mano dei suoi persecutori.
Non solo: il mistero s’infittisce quando la vedo fallire proprio nei suoi membri interni, che divengono le sue piaghe, quando vedo cioè la mediocrità di molti cristiani e la mostruosità di alcuni suoi ministri. Anche Cristo conobbe l’abiezione, ma gli venne dal di fuori, mentre alla Chiesa proviene anche dall’interno.
Chi si scandalizza di questo fatto non dimostra di avere un esatto concetto della Chiesa e della sua azione. Proveniente da Cristo di cui prolunga l’azione redentrice, essa si sforza incessantemente di conquistare gli uomini, strapparli da tutto ciò che li macchia e li svilisce, per investire tutte le loro attività al fine di rettificarle, elevarle, divinizzarle; però non lavora su materia bruta, ma su libere volontà, che possono sì cedere e abbandonarsi all’azione di Cristo, ma possono lasciarsi dominare dalle forze ostili, che spingono l’uomo al falso amore di se stesso; e allora, per quanto battezzati o consacrati, semplici fedeli o dignitari della Chiesa, si vive nella mediocrità e si può perfino discendere negli abissi del vizio.
Ora, chi vede questa mediocrità, queste cadute, dovrebbe sempre ricordare che avvengono non perché si è cristiani, ma perché non lo si è abbastanza; si diviene cosi, non per eccesso di Chiesa, ma per difetto!

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