domenica 12 marzo 2017

Gender: I fatti, non le ideologie, determinano la realtà.



Pubblichiamo di seguito la traduzione del documento adottato nel gennaio di quest’anno 2017 dal Collegio americano dei Pediatri. E’ un testo durissimo contro l’ideologia gender e i suoi perversi corollari, quali l’impiego di ormoni sessuali e della chirurgia e proviene da una dell più autorevoli istituzioni in materia.

Qui il testo originale con note [RS]:


https://www.acpeds.org/the-college-speaks/position-statements/gender-ideology-harms-children



Il Collegio Americano dei Pediatri sollecita professionisti della salute educatori e legislatori a rigettare tutte le politiche che condizionino i bambini ad accettare come normale una vita di impersonificazione chimica o chirurgica dell’altro sesso. I fatti, non le ideologie, determinano la realtà.
La sessualità umana è un carattere oggettivo, biologicamente binario: “XY” e “XX” sono indicatori genetici del maschio e della femmina, rispettivamente – non marcatori genetici di un disordine. La norma per l’uomo è di essere concepito maschio o femmina. La sessualità umana è binaria per progetto con l’ovvio proposito della riproduzione e la continuazione della nostra specie. Questo principio è autoevidente.I rari e marginali disordini nello sviluppo sessuale (DSD), come ad esempio, ma non solo, la femminilizzazione testicolare o l’iperplasia adrenale congenita sono tutte deviazioni, medicalmente identificabili, dalla norma della duplicità sessuale e sono correttamente riconosciuti come disordine rispetto al disegno umano. Individui con DSD (anche indicati come “intersex”) non costituiscono un terzo sesso.
Nessuno nasce con un genere. Ognuno nasce con un sesso biologico. Il genere (la consapevolezza e percezione di sé stessi come maschio o femmina) è un concetto sociologico e psicologico, non un dato biologico oggettivo. Nessuno nasce con la consapevolezza di essere maschio o femmina: questa consapevolezza si sviluppa nel tempo e come tutti i processi di sviluppo può essere distorto dalle percezioni soggettive del bambino, dalle sue relazioni ed esperienze negative, dall’infanzia in avanti. Le persone che si identificano come se “si sentissero di un sesso opposto” o “tra un sesso e l’altro” non costituiscono un terzo sesso. Esse restano biologicamente maschi o femmine.
La convinzione di una persona di essere qualcosa che in realtà non è costituisce, nella migliore delle ipotesi, il segno di un pensiero confuso. Quando un ragazzo altrimenti sano crede di essere una ragazza esiste un problema oggettivo che sta nella testa, non nel corpo, e dovrebbe essere trattato come tale. Questi bambini soffrono di disforia di genere. La disforia di genere (GD), in passato annoverata quale Disordine dell’Identità di Genere (GID), è un disordine mentale riconosciuto nella più recente edizione del Diagnostic and Statistic Manual of the American Psychiatric Association (DSM-V). Le teorie sull’apprendimento psicodimanico e sociale dei GD/GID non sono mai state confutate.
La pubertà non è una malattia e gli ormoni che bloccano la pubertà possono essere pericolosi. Reversibili o meno, gli ormoni che bloccano la pubertà inducono uno stato di malattia – l’assenza della pubertà – e inibiscono la crescita e la fertilità in un bambino precedentemente sano.
Secondo il DSM-V, il 98% dei bambini con confusione di genere e l’88% delle bambine con confusione di genere accettano il proprio sesso biologico dopo che attraversano naturalmente la pubertà.
I bambini che assumono ormoni blocca-pubertà per impersonare l’altro sesso richiederanno ormoni cross-sex nella tarda adolescenza. Questa combinazione porta alla sterilità permanente. Questi bambini non saranno mai capaci di concepire un bambino neppure attraverso le tecnologie riproduttive. Inoltre, gli ormoni cross-sex (testosterone ed estrogeni) sono associati a gravi rischi per la salute, compresi (ma non solo) malattie cardiache, alta pressione, trombi, infarto, diabete e cancro.
I tassi di suicidio sono quasi venti volte più alti negli adulti che usano ormoni cross-sex e si sottopongono alla chirurgia per il cambio di sesso, persino in Svezia che è tra i paesi più tolleranti con le persone LGBTQ. Quale persona compassionevole e ragionevole condannerebbe i bambini a questo destino sapendo che dopo la pubertà l’88% della bambine e il 98% dei bambini accetteranno alla fine la realtà e raggiungeranno uno stato di benessere mentale e fisico?
Condizionare i bambini a credere che una vita intera di impersonificazione chimica o chirurgica dell’altro sesso sia una cosa normale è violenza sui bambini. Supportare la discordanza di genere come normale attraverso la scuola o le politiche legislative confonderà bambini e genitori, portando più bambini a presentarsi alle “cliniche del genere” ove gli daranno farmaci bloccapubertà. Questo, in cambio, praticamente gli garantisce che essi “sceglieranno” una vita di ormoni cross-sex carcinogenetici e comunque tossici, e molto probabilmente penseranno a mutilazioni non necessarie delle parti sane del loro corpo quando saranno adulti.


fonte: Radio Spada


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Michelle A. Cretella, M.D.

President of the American College of Pediatricians
Quentin Van Meter, M.D.

Vice President of the American College of Pediatricians Pediatric Endocrinologist
Paul McHugh, M.D.

University Distinguished Service Professor of Psychiatry at Johns Hopkins Medical School and the former psychiatrist in chief at Johns Hopkins Hospital

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