giovedì 29 maggio 2014

Perché l'Europa ha cancellato 2 milioni di firme contro l'aborto?

Luca Volontè
Pubblicazione: giovedì 29 maggio 2014

Ieri la Commissione europea, come suo ultimo atto e a pochi giorni dalle nuove nomine, ha voluto dimostrare la sua incomprensione della realtà popolare e la sua contrarietà vendicativa verso ogni decisione o proposta che venga dai cittadini europei. E’ ben vero che la valutazione politica verso l’Europa e la sua Commissione era venuta dall’esito delle elezioni europee. Tuttavia la bocciatura impropria e irrispettosa della iniziativa popolare One of Us (due milioni di firme per bloccare i fondi europei sulle cellule embrionali e i finanziamenti ai programmi pro aborto) dimostra nei fatti, con una formalità che fa rabbrividire, quanto già i cittadini europei avevano sancito: questa Europa grazie a questa Commissione e al suo presidente Barroso è una terribile metafora del sogno europeo dei padri fondatori. 

Le parole dei due commissari europei, Máire Geoghegan-Quinn (commissario alla Ricerca) e di Andris Piebalgs (commissario allo Sviluppo) sono la prova certa della folle incuranza con cui hanno svolto il loro mandato. Incuranza verso i bisogni e le proposte del popolo e ignoranza nel merito delle loro competenze.

La prima infatti ha dichiarato che “i finanziamenti alla ricerca sulle cellule staminali embrionali continueranno perché questa ricerca è l’unica che scientificamente dia prova di curare con medicinali ‘salva vita’”. Falso e scientificamente mai provato, nonostante milioni di embrioni e feti sacrificati, nessuna studio scientifico ha mai dimostrato queste affermazioni, tutt’altro: ricerche e studi scientifici esaltano i progressi delle cure con le cellule staminali adulte (riprogrammate). Dunque, oltre all’odio per la volontà popolare espressa dai cittadini europei con One of Us, il commissario Máire Geoghegan dimostra malafede, o anche interessi inconfessabili verso multinazionali della ricerca embrionale?

Nelle sue folli dichiarazioni, Andris Piebalgs supera di molto la collega riaffermando pari pari la vecchia e infondata storia della mortalità materna legata alla mancanza di aborto. Purtroppo per lui e per le agenzie internazionali che lucrano sulla pelle di bambini abortiti e donne gravide, i dati dimostrano esattamente il contrario, laddove l’aborto è vietato o scarsamente praticato la mortalità materna è ridotta al minimo. Quindi si vuole continuare a finanziare le agenzie dell’aborto con i soldi dei cittadini europei? Certo le performance dello “sviluppo” europeo, a causa di Piebalgs sono state talmente esemplari che le sue parole, se non fossero drammatiche, sarebbero da considerarsi l’ennesimo scherzo indecente di un incompetente assoluto. 

Dunque, l’ex Commissione Barroso ha posto il veto all’iniziativa dei cittadini Uno di noi – One of us, la più grande petizione della storia delle istituzioni europee, sostenuta da due milioni di cittadini per chiedere la fine dei finanziamenti pubblici europei a pratiche che comportino la deliberata distruzione di vite umane prima della nascita. Grégor Puppinck, il presidente del Comitato dei cittadini, esprimeva ieri una “profonda delusione per una Commissione che esercita un potere illegittimo, poiché spetta al Parlamento europeo pronunciarsi politicamente sul merito dell’iniziativa, e non alla Commissione”. 

Non tutto è finito, anzi si ricorrerà alla Corte di Giustizia del Lussemburgo e si promuoveranno iniziative con i nuovi parlamentari e la nuova commissione. Sono pienamente d’accordo con il presidente e amico Grégor Puppinck che parlava anche di “veto ingiustificabile, che viola il processo democratico: la Commissione, anziché prendere atto del successo dell’iniziativa e trasmetterla al Parlamento e il Consiglio europeo, ha abusato del suo potere di controllo formale” per bloccare la procedura, tentando di “difendere il proprio privilegio” di unico detentore del potere d’iniziativa, ossia di avvio di procedure legislative, come è stato fino alla creazione del meccanismo dell’iniziativa dei cittadini, istituito dal Trattato di Lisbona. 

Per il peggior presidente della Commissione della storia - il decennio di Barroso è quello che ci ha portato al voto antieuropeo di domenica scorsa - è una brutta “fuoriuscita”, una vendetta sua e della intera Commissione verso la democrazia popolare espressa con la petizione (iniziativa dei cittadini) e il voto del nuovo parlamento. Ultimo e unico atto coraggioso di Barroso, un suicidio che il presidente portoghese poteva evitarci. O si cambia o si muore, dice qualcuno in Italia; è vero, ma dopo la decisione di ieri anche nei palazzi europei spira aria di eutanasia.

Finita? Il popolo europeo non si piegherà a questa ingiustizia.

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