venerdì 7 agosto 2015

Indottrinamento gender vietato in Basilicata



La Basilicata è la prima regione italiana a vietare l’indottrinamento gender nelle scuole




di CdP Ricciotti.

Potenza, 28 luglio 2015. La Basilicata è la prima regione italiana ad approvare una mozione contro l’insegnamento del gender nelle scuole. In passato la Regione Lombardia aveva voluto una mozione a sostegno della famiglia naturale, suscitando l’ira dell’Arcigay: “abominevole, intrisa di odio”.

A dare la notizia in anteprima è il portale Notizie ProVita dell’omonima Associazione no profit che si occupa di promuovere i valori della vita, dal concepimento fino alla morte naturale, e della famiglia fondata sul matrimonio tra uomo e donna.

Riferisce Notizie ProVita: “Avevamo scritto qualche giorno fa che in Regione Basilicata era stata presentata una mozione che esprime la contrarietà delle Istituzioni regionali a che nelle scuole si attuino progetti educativi ispirati all’ideologia gender”.

Ancora: “La signora On. Paola Concia ..... era probabilmente presente anche alla votazione: non crediamo ne sia rimasta contenta. Infatti il Consiglio Regionale ha approvato la mozione con una maggioranza trasversale di persone evidentemente ragionevoli e di buon senso.”


Il Consigliere regionale Aurelio Pace ha dato la notizia su Facebook: “Passata a maggioranza la mia mozione su “Ruolo della famiglia e teoria del gender”. 8 voti favorevoli (Pace (GM), Rosa (FDI), Napoli (FI), Mollica (UDC), Bradascio (PP), Spada (PD), Galante (RI), Castelgrande (PD), 6 contrari (Santarsiero (PD), Cifarelli -PD), Lacorazza (PD), Polese (PD), Perrino (M5S), Romaniello (GM), 1 astenuto (Giuzio -PD). Una grande vittoria. Noi ci crediamo”.

“Una mozione trasversale, redatta anche grazie alla consulenza esterna di ProVita, con cui la Regione Basilicata dimostra che anche nelle Istituzioni il buon senso può prevalere sulle preclusioni ideologiche e sulla follia gender”, commenta ProVita.

La mozione intende impegnare il Governo Regionale affinché nelle scuole di ogni ordine e grado in Basilicata:

– non venga introdotta la “teoria del gender” e che venga rispettato il ruolo della famiglia nell’educazione all’affettività e alla sessualità, riconoscendo il suo diritto prioritario ai sensi dell’art. 26 della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo e dei decreti che riconoscono le scelte educative dei genitori (artt. 1.2, 3.3 e 4.1 del DPR 275/99, art. 3 del DPR 235/97, artt. 2.3, 2.6 e 3 del DPR235/2007 e il Prot. AOODGOS n. 3214 del 22.11.2012); – sia oggetto di spiegazione e di studio la ragione per la quale la nostra Costituzione, all’art.29, privilegi la “famiglia come società naturale fondata sul matrimonio”, della quale “riconosce” gli speciali diritti, diversamente da ogni altro tipo di unione; – si educhi a riconoscere il valore e la bellezza della differenza sessuale e della complementarietà biologica, funzionale, psicologica e sociale che ne consegue. In questo modo gli studenti impareranno anche che la madre e il padre, nella famiglia, ancor più che nel mondo del lavoro o in altri contesti, apportano la loro propria ed insostituibile ricchezza specifica; – si educhi al rispetto del corpo altrui ed al rispetto dei tempi della propria maturazione sessuale ed affettiva. Questo implica che si tenga conto delle specificità neurofisiologiche e psicologiche dei ragazzi e delle ragazze in modo da accompagnarli nella loro crescita in maniera sana e responsabile, prevedendo corsi di educazione all’affettività e alla sessualità, concordati con i genitori e non imposti senza alcuna informazione al riguardo e senza consenso esplicito e consapevole.


Il Consigliere regionale Gianni Rosa (FdI) ha diffuso sulla sua paginaFacebook il documento ufficiale dove si elencano i votanti a favore e contro, così commentando la notizia: “Mozione per evitare l’introduzione della teoria gender nelle scuole lucane, approvata. Che esista o no, questa teoria, è bene puntualizzare la nostra posizione. Ecco chi ha votato contro!”.

Parte della stampa locale, impegnata in una campagna di boicottaggio, aveva precedentemente affermato che “non esiste alcuna teoria del gender”, cercando di minimizzare la cosa ed aprendo una vera “caccia alle streghe” su internet; ProVita, come pure la votazione politica contro tale teoria, hanno invece dimostrato che esiste eccome (qui il dossier dettagliato) e che la politica è ancora attenta alle questioni etiche, oltre i diktat di partito e le pressioni di lobbies.

Su Youtube è possibile visionare l’intervento del Consigliere regionale Pace poco prima della votazione 

favorevole alla sua mozione:https://www.youtube.com/watch?v=9ou65W2-q2s.


Anche Radio Spada, Christus Rex ed altre Associazioni hanno collaborato alla riuscita dell’iniziativa mediante un’impegnativa consulenza prestata gratuitamente ed una “catena” di preghiere.

La politica ha dimostrato di non temere affatto le consuete strumentali “inquisizioni” mediatiche e le solite calunniose accuse di “intolleranza” ed “omofobia”, ma di operare liberamente “in difesa dei più deboli, dei meno favoriti: i bambini”, così chiude il suo intervento Aurelio Pace dei Popolari.
Fonte:  Radiospada.org

Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuto, grazie del tuo contributo...