giovedì 19 maggio 2011

La bocciatura in Commissione Giustizia della Camera del progetto di legge Concia sulle “norme per il contrasto dell’omofobia e transfobia”




Chi discrimina chi?


di Riccardo Cascioli



19-05-2011

La bocciatura in Commissione Giustizia della Camera del progetto di legge Concia sulle “norme per il contrasto dell’omofobia e transfobia” ha suscitato – come era facilmente prevedibile – un’ondata di polemiche con accuse di inciviltà e barbarie contro i deputati di Pdl, Lega e Udc che hanno votato contro. Li si accusa di favorire la discriminazione degli omosessuali e dei transessuali, ma in realtà se andiamo a vedere il testo del progetto di legge comprendiamo che con la discriminazione contro gli omosessuali non c’entra un bel nulla.

Cosa significa infatti discriminare? Creare una differenza o una distinzione, ci dice un comune dizionario di italiano. In questo caso si tratterebbe di creare una disparità di trattamento ingiustificata a causa di alcune caratteristiche fisiche, sociali, politiche, culturali, economiche e via dicendo.

Cosa propone invece il progetto di legge Concia? Esso è composto di soli due articoli, che aggiungono altrettanti commi a due articoli del codice penale: in pratica, la punizione di un’offesa o una violenza è aggravata se la vittima è un omosessuale o transessuale, e le eventuali attenuanti vengono cancellate; inoltre per chi commette reati di questo genere, in caso di sospensione della pena è previsto un lavoro di pubblica utilità presso associazioni di gay.

In altre parole, chi si è opposto al progetto di legge non ha avallato norme che rendono le persone omosessuali più vulnerabili o meno protette, semplicemente ha valutato che – dal punto di vista di chi è vittima di violenze o offese - le persone omosessuali sono come quelle eterosessuali. Se le parole hanno un senso è chi vuole questa legge che intende introdurre una discriminazione a vantaggio delle persone omosessuali. Peraltro è anche difficile considerare quella omosessuale una minoranza indifesa quando la lobby gay è tra le più potenti e influenti in tutto il mondo occidentale e nelle istituzioni internazionali.

Quindi perché tutto questo scandalo?
Probabilmente perché, non per le persone omosessuali in quanto tali ma per il movimento organizzato di gay e lesbiche, questo tipo di legge non è un obiettivo in sé ma solo un passo verso obiettivi più ambiziosi. Scorrendo i programmi e le strategie dei gruppi organizzati di gay, lesbiche, bisex e trans – vedi ad esempio l’International Gay and Lesbian Association (Ilga) – si comprende che quella che si sta operando è una vera e propria rivoluzione antropologica, dove viene cancellato l’ordine naturale a favore di scelte culturali e personali. In altre parole non esisterebbero più maschio e femmina, come unici generi assegnati dalla natura, ma una serie di orientamenti sessuali – maschio, femmina, trans, omosex, lesbiche, travestiti, bisex e scusate se ne dimentichiamo qualcuno – che ognuno può scegliere liberamente e anche cambiare nel corso della vita. Cancellata ogni oggettività, tutto è soggettivo e relativo. Escluso il diritto di discutere questo approccio.

Ed è per questo che si assiste a una crescente aggressività dei movimenti gay – non delle persone omosessuali – nei confronti di chi non si adegua a questo pensiero politicamente corretto: intimidazioni, denunce, linciaggi verbali come quelli a cui stiamo assistendo in queste ore contro chiunque sia di intralcio al progredire della strategia gay.
E’ questo che dovrebbe allarmare prima di tutto.


7 commenti:

  1. Personalmente sono dell'idea che sia necessario tutelare una categoria che nei fatti oggi come oggi è fortemente discriminata (come un tempo erano le donne) ovvero quella di chi si riconosce in un orientamento sessuale che non è la classica eterosessualità.

    La sensibilità di molti lentamente cambia mano a mano che la libera informazione aumenta (grazie soprattutto alla rete) e si confluisce nel "pari dignità sociale e pari diritti" per tutti.

    Episodi di violenze, insulti gratuiti ed altri avvenimenti assolutamente deprecabili che da decenni colpiscono coloro che non rientrano nella "norma" (ed uso un termine volutamente ed assolutamente orripilante) spingono tutti coloro che voglio libertà ed uguaglianza a fare fronte comune verso chi vi si oppone, esercitando di fatto una violenza immateriale.

    Quello che dovrebbe allarmare prima di tutto è che ancora c'è chi crede che le differenze esistano.

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  2. "Strategia gay" mi sembra un po'eccessivo...
    E la legge Concia è solo un modo per tutelare una categoria di fatto più debole.

    Io dal canto mio ho un approccio al tema abbastanza cinico e pragmatico. Si tratta solo di avere pazienza. La Chiesa (come istituzione) si basa infatti su dogmi, verità rivelate immutabili che dunque non possono mai cambiare. Questo sì che va contro la natura stessa dell'uomo, altro che la sodomia!
    Bisogna solo aspettare che il muro reazionario innalzato dalla Chiesa cada sotto la spinta della razionalità, com'è successo ad esempio per tutte le scoperte scientifiche che hanno messo in dubbio il dogma religioso.

    Vorrei anche specificare che l'omosessualità non è una devianza sessuale, essendo presente anche negli animali. Nella civiltà classica, per certi versi ben più avanzata e civile della nostra, era normale avere concubini dello stesso sesso. Evidentemente noi non abbiamo ancora finito di scontare le ripercussioni negative del medioevo...

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  3. Ciò che è in atto a mio avviso è una battaglia molto più alta rispetto a quella che ci vogliono fare credere.
    La cosidetta “omofobia” non è altro per le lobby gay che una sorta di pesce-pilota che serve loro per risalire più a monte nel sistema sociale, e per loro ogni presa di posizione morale, intellettuale o politica che vada contro le rivendicazioni omosessuali, è un atto omofobo.
    Si tratta, di un tentativo di «rieducazione delle mentalità» che procede di pari passo con le rivendicazioni omosessualiste. La lobby gay, bisogna riconoscerlo, ha dimostrato notevole abilità nell’individuazione e nello sfruttamento dei meccanismi massmediatici, sociali e culturali che le hanno permesso di imporre al grande pubblico i contenuti della propria agenda politica, agganciando ad esempio la causa gay a quella delle minoranze razziali. Non un complotto, quindi, ma una strategia indovinata.
    Allo stato attuale gli omosessuali possono fare quel che vogliono nelle loro vite private, il che prova che lo scopo delle loro rivendicazioni è unicamente politico».
    Com’è noto, i militanti gay usano accusare di “omofobia” i loro avversari ai quali con tale accusa si tenterà in ogni occasione di tappare la bocca, di evitare i discorsi, di combatterne la libertà di pensiero!

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  4. Davvero le lobbies dei gay e delle lesbiche sono così potenti? Non è che intendevi dire forse CL, Opus Dei, Compagnia delle Opere?

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  5. No "Deleted" questo è quello che le lobby gay ti vogliono fare credere!

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  6. Oh, mamma, parliamo d'altro che è meglio

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  7. Il commento di Lillo Arzillo non ha molto senso.

    Lui dice: "l'omosessualità non è una devianza sessuale, essendo presente anche negli animali", come se il fatto che negli animali sia presente un certo comportamento lo giustifichi dal punto di vista umano. In questo modo sarebbe giustificato l'incesto, la pedofilia, il cannibalismo, la violenza (ricordo ancora quando tenevo i canarini in casa, come il padre finì quasi per sfondare col suo becco il cranio del figlioletto onde evitare che quest'ultimo si accoppiasse con la madre, cosa poi, tra l'altro, regolarmente accaduta).
    Inoltre vorrei che mi citasse alcuni esempi noti di una specie animale con una nutrita comunità di esemplari omosessuali; questa sua affermazione è tipica di coloro che non sanno, e parlano soltanto per sentito dire. Gli "esempi animali" che cita Lillo Arzillo sono dell'ordine di poche unità all'interno di una comunità o specie; se si considerasse lo scenario nel suo complesso (quantità degli esemplari omosessuali in rapporto al totale) se ne dovrebbe concludere proprio in favore della devianza, e non della normalità del comportamento. E' come se si ammettesse che l'erba è rossa perché alcuni daltonici la descrivono rossa...non ha senso.

    Poi dice: "Nella civiltà classica, per certi versi ben più avanzata e civile della nostra, era normale avere concubini dello stesso sesso"; anche in questo caso dimostra di avere una scarsa conoscenza della civiltà classica e/o della lingua italiana. Infatti, se è vero che erano frequenti comportamenti come questo nel mondo antico, non è affatto vero che questi fossero accettati o considerati normali nel sentire comune. Semmai sarebbe corretto dire che "era frequente" avere concubini dello stesso sesso, e non che "era normale". Per quale motivo, dunque, dobbiamo recepire i rapporti omosessuali del mondo classico e non l'idea di coloro che nel mondo classico li consideravano come devianza? Anche qui Lillo Arzillo dimostra di non parlare con le sue parole ma con quelle di altri (e questi altri, lo si voglia o no, sono proprio le lobby omosessuali, o coloro che le appoggiano: di fronte a persone così, che difendono gli omosessuali con i loro argomenti parziali ed errati, l'obiettivo che si prefiggono è raggiunto).

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