martedì 16 ottobre 2012

I fedeli scelgono al 95% la Comunione in ginocchio.



Quattro passi suggeriti da un parroco ai propri confratelli per spiegare ed aiutare a fare come fa il Papa


Autore: don Andrea Brugnoli - Parroco di san Zeno alla Zai (Vr)

Ho una proposta da fare ai miei confratelli parroci. Si tratta di una soluzione non ottimale, ma pastoralmente efficace... in vista di tempi migliori nei quali si potrà nella Chiesa fare le cose senza "passaggi". Ma, si sa, questi son tempi in cui dobbiamo pian piano recuperare la fede e ricostruire ciò che è stato devastato. [...]
Dal Natale 2012 fino ad oggi, nella mia parrocchia ho iniziato a proporre ai parrocchiani la S. Comunione in ginocchio, nella seguente forma:

1) All'inizio della S. Messa sono già pronti due inginocchiatoi davanti all'altare.

2) La S. Messa in rito ordinario prosegue nel consueto modo fino all'Agnello di Dio.

3) Un lettore legge, mentre il sacerdote va a prendere la pisside al Tabernacolo, queste semplici parole da un foglietto prestampato:
«Papa Benedetto XVI ci ricorda che la pratica di inginocchiarsi per la santa Comunione ha a suo favore secoli di tradizione ed è un segno di adorazione particolarmente espressivo. Per questo, nella nostra parrocchia, abbiamo deciso di dare a tutti la possibilità di riceverla anche in questo modo».

4) La comunione viene distribuita alla gente che si accosta con grande varietà di modi. A tutti viene data così come si presentano: in ginocchio e in bocca, in ginocchio e in mano, in piedi in bocca e in piedi in mano.

Questo viene fatto ad ogni S. Messa, e leggendo il foglietto solo alle S. Messe festive.

Risultato? 

Lasciando questa libertà e senza imporre nulla, il 95% dei miei parrocchiani si inginocchia, dimostrando così che la gente capisce subito la posta in gioco e la bellezza di ricevere Gesù nel modo con cui per secoli l'ha ricevuto. E questo sia per gli adulti che per i giovani e i bambini. Provare per credere. [...]

Forza, amici parroci: un po' di coraggio e diamo una mano al Papa che in più occasioni sta cercando di insegnare alla Chiesa, senza imposizioni, il valore di questi gesti.






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