Eliminato l'obbligo di “serrata” per cinque festività
Venerdì 15 gennaio 2010
In dirittura d'arrivo la modifica della legge regionale sul commercio, che precludeva l'apertura nei negozi in alcuni giorni festivi.
In particolare, il 1° gennaio, il 25 aprile, il 1° maggio, il 25 e il 26 Dicembre.
Ad annunciarlo, «con grande soddisfazione», è il presidente (Pdl) della commissione Industria e Commercio Nicola Rassu: è all'ordine del giorno del Consiglio regionale di martedì. Il 25 giugno la Commissione aveva approvato il testo unificato di due proposte di legge, la prima del consigliere Franco Cuccureddu, la seconda (disegno di legge) della Giunta regionale.
Il passaggio in Commissione ha visto il voto favorevole della maggioranza e l'astensione dei consiglieri del Pd. «In commissione abbiamo fatto un lavoro certosino», dice Rassu, «sentendo, oltre i proponenti, anche le associazioni di categoria e i sindacati». È emersa, in commissione, «una larga condivisione dell'esigenza di ampliare e di differenziare l'offerta di servizi al consumo nel territorio, adeguandola all'articolazione degli usi locali e dei flussi di turismo anche interno».
LE REAZIONI
La notizia è già uscita dal Palazzo di via Roma, incontrando i primi consensi. «Siamo soddisfatti», evidenzia Massimo Cadeddu, presidente della Confcommercio di Alghero. «Un provvedimento da noi auspicato e che tiene conto, finalmente, della vocazione di alcune realtà. La concertazione decentrata», dice Cadeddu, «è importante anche per i sindacati dei lavoratori. Si troveranno, insieme, le soluzioni più opportune».
L'ASSESSORE
L'assessore al Turismo e Commercio Sebastiano Sannitu commenta molto positivamente l'arrivo in una del provvedimento in aula. «Riteniamo che il turismo non si possa sviluppare se non si garantiscono i servizi essenziali». L'assessore evidenzia l'importanza dell'autonomia «riservata agli enti locali di valutare in merito all'apertura degli esercizi. Decisione che, nel periodo primaverile, avrà appunto un forte impatto nelle località a forte vocazione turistica». Per Nicola Rassu «è una vera rivoluzione che pone la Sardegna alla pari di altre regioni più attente alle esigenze dei consumatori e del comparto commerciale isolano che, da tempo, manifesta preoccupanti contrazioni».
(tratto da: L'Unione Sarda)
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