venerdì 12 febbraio 2010

Quando ho incontrato Dio..





«Quanto cammino ho fatto per cercarti, Signore, nella mia memoria. Dove abiti? Quale cella ti sei apprestata? Quale santuario ti sei edificato? Quando mi sforzavo di ricordarmi di Te, trapassavo tutte quelle ragioni della memoria che ho in comune con le bestie, perché non ti trovavo là dove risiedono le immagini corporee. Allora mi recai a quella parte cui ho affidato le passioni dell'animo mio e nemmeno là ti ho trovato. Penetrai nella sede stessa che il mio spirito ha nella memoria (giacché anche lo spirito si ricorda di se stesso), né Tu vi eri: perché come non sei immagine corporea né affezione del principio che vive in noi come gioia, tristezza, desiderio, timore, reminiscenza, oblio, così neanche sei lo spirito, ma il Signore Dio dello spirito. E infatti tutte queste son cose che non hanno stabilità, mentre Tu resti sopra tutto immutabile; e Ti sei degnato di abitare nella mia memoria da quando Ti conobbi. E ancora continuo a domandare in qual luogo di essa dimori, come se in essa fosse luogo alcuno ! Tu ci abiti di certo, perché Ti ricordo dopo ch'io ti conobbi, e là Ti trovo quando mi sovvengo di Te ». E più oltre: « Dove dunque Ti ho trovato, se non in Te al di sopra di me stesso? E là non v'è spazio né luogo: ci scostiamo senza muovere passo. Tu sei dappertutto, nessun luogo Ti circoscrive e, solo, sei presente a quelli che vanno lontano da Te. Sei nel loro cuore, nel cuore di chi Ti confessa e si abbandona in Te. E dov'ero io quando Ti cercavo? Tu eri dinanzi a me. Io, poi, anche da me stesso mi ero dipartito, e non mi ritrovavo, e tanto meno ritrovavo Te. Tardi Ti ho amato, beltà sì antica e sì nuova, tardi T'ho amato! Tu eri qui dentro di me, e io ero fuori di me e fuori Ti cercavo ; e in queste cose belle che Tu hai fatte mi lanciavo con la mia impurità. Tu eri con me ma io non ero con Te. E che mi teneva lontano da Te? Quelle cose, che, se non fossero in Te, non avrebbero l'essere! Tu mi chiamasti e gridasti forte ed infrangesti la mia sordità».

( S.Agostino )

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