lunedì 22 febbraio 2010

LA SCALA DI SAN GIUSEPPE






Suor M.Florian, della Comunità di Loreto "Nostra Signore della Luce, racconta quanto accaduto nel 1873 a Santa Fe (Nuovo Messico).



Le nostre suore avevano deciso di far costruire da carpentieri messicani una cappella simile all "Sainte Chapelle" di Parigi. Nel giro di 5 anni, l’edificio fu eretto secondo i disegni dell’architetto P.Mouly. La cappella aveva una lunghezza di m.22,5, era larga m.7,5 ed alta m.22,5.

Il fabbricato era quasi finito, quando si constatò uno spaventoso errore di costruzione. La cappella era molto bella e anche la galleria nella parete retrostante, però non esisteva un modo per salire. Era stata dimenticata la scala!

Furono interpellati diversi specialisti, ma tutti davano la stessa risposta. non c’era nulla da fare, lo spazio non era sufficiente. C’era una sola alternativa: una scala a pioli oppure ricostruire l’intera galleria.

Si può immaginare la delusione e la perplessità delle suore. Come donne di profonda fede, decisero di non fare nulla sul momento, ma di iniziare una novena a San Giuseppe e aspettare l’aiuto della Divina Provvidenza.

L’ultimo giorno della novena, un uomo dai capelli grigi, con un asino carico di cassetta di attrezzi, bussò alla porta dell’Istituto e chiese di parlare con Suor Maddalena, la superiora di allora. Egli metteva a disposizione il suo lavoro per la costruzione della scala. La madre superiore ne fu felicissima.

Secondo la testimonianza delle suore che ogni tanto assistevano ai lavori, per la sua opera lo strano carpentiere si serviva soltanto di una sega, un goniometro e un martello. Al posto dei chiodi usava cavicchi. Le suore ricordano anche di aver visto alcuni secchi d’acqua nei quali immergeva pezzi di legno.

Alla fine dei lavori eseguiti con successo, madre Maddalena volle pagare lo sconosciuto artigiano, ma non lo si trovò più. Anche tutte le indagini fatte nell’ambito del commercio ligneo della zona furono vane. Non esisteva alcuna fattura per il legno usato.

La scala è una costruzione di 36 scalini che girano in due spirali di 360 gradi esatti; il tutto senza alcun sostegno centrale. Essa conduce dalla galleria fino al pavimento che la sostiene.

Secondo alcune testimonianze quando si usa la scala si sente una certa elasticità, che si manifesta con una leggera oscillazione come fosse, per esempio, una enorme molla. Nel giro di anni, molti architetti e costruttori venuti anche dall’estero hanno visitato questo capolavoro. Tutti hanno dimostrato grande stupore per il fatto che la scala non sia crollata. Eppure funziona da 120 anni e viene usata tutti i giorni, il legno manifesta una grande solidità e di certo non proviene dal Nuovo Messico. Finora la sua origine non si è potuta verificare.

E’ possibile che San Giuseppe sia stato il costruttore? Senza sostenere una tale ipotesi, le suore sono convinte che la scala è la risposta alla preghiera fiduciosa da loro rivolta al glorioso sposo della "Nostra cara Signora".

fonte: "Le tre caravelle"


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