lunedì 8 settembre 2008

8 Settembre - Natività di Maria Santissima



Origini della festa
La fonte più antica ritenuta attendibile dalla Chiesa, che illustra la nascita e l’infanzia di Maria, è costituita dal “Protoevangelo” (Vangeli Apocrifi) di Giacomo risalente al II secolo d.C.
Nel testo vengono illustrati momenti salienti della sua vita: il matrimonio dei genitori Gioacchino ed Anna della tribù di Giuda della stirpe di Achar, la concezione dopo vent’anni senza prole, la nascita e la presentazione al tempio (il tutto inserito nella cornice delle vicende della città di Gerusalemme).
La sorte toccata alla casa natale di Maria non è disgiunta da quella subita dalla città di Gerusalemme, con persecuzioni, distruzione del tempio, trasformazione in luogo di culto pagano, allontanamento dei giudei, ecc.. Con l’arrivo dell’imperatore Costantino e di sua madre Elena a Gerusalemme nella prima metà del secolo IV, dopo la libertà data alla religione cristiana, si apre una nuova era ai luoghi santi: gli scavi condotti hanno permesso di rintracciare, tra le costruzioni volute dalla famiglia imperiale, i ruderi di un oratorio sul luogo che la tradizione indica quale casa natale di Maria..
Con il III Concilio di Efeso del 431 che sancì la legittimità del titolo “Madre di Dio” per Maria, si ebbe una fioritura di feste mariane nel calendario liturgico, tra le quali: la Natività, la Presentazione al Tempio, l’Annunciazione e la Dormizione.
La data della festa della Natività di Maria venne fissata in Gerusalemme nella prima metà del secolo V, ai tempi del patriarca Giovenale e dell’imperatrice Eudossia, : l’8 settembre in occasione della dedicazione della Basilica di Santa Maria, edificata sul luogo della casa natale di Maria.
Tale data venne scelta anche in relazione all’antico anno liturgico che iniziava con il mese di settembre: in tal modo veniva data una cornice “mariana” allo stesso. Infatti la Natività di Maria precede ed annuncia le feste del primo polo (Natale ed Epifania) assumendo il valore di inizio dell’anno liturgico. Segue poi il polo cristologico (Pasqua e Pentecoste) accompagnato dall’Assunzione di Maria che diviene conseguenza dell’opera di salvezza e chiusura dell’anno liturgico.
Da Gerusalemme la festa della Natività venne introdotta a Costantinopoli: il primo documento che ne attesta la presenza è un inno del diacono Romano il Melode, composto prima del 548: quale diacono saliva nell’ambone, cantava il proemio e le strofe facendo ripetere il ritornello finale a tutti i presenti: “è la Madre di Dio, nutrice della nostra vita”. Il testo è tuttora parzialmente in uso nell’ufficiatura della festa che, per la chiesa bizantina, ricalca ancora quella in uso dal IX secolo con un giorno di prefesta, quattro di dopofesta e la chiusura il 13 settembre.
La prima commemorazione mariana che si conosca a Roma è quella del mercoledì delle Quattro Tempora di Avvento, introdotta da papa Leone Magno (440-461) nella liturgia romana. Verso il 595 papa Gregorio Magno (590-604) inaugura l’”ottava di Natale” considerata la prima festa mariana della liturgia latina.
A Roma, nei secoli V e VI, era presente una numerosa colonia greca che introdusse nel mondo latino alcune feste religiose di origine orientale, tra le quali quella della Natività di Maria. Si attribuisce a Papa Sergio I (687-701), nato ad Antiochia e che fa parte del gruppo di papi di origine orientali saliti al soglio pontificio tra il VI ed il VII secolo, la solenizzazione di festività mariane nel calendario romano tra cui, per l’appunto, quelle della Natività e della Dormizione di Maria.
Da Roma la festa venne diffusa nell’Occidente e divenne molto popolare in Francia dove, nel Medioevo, era celebrata con tanta solennità religiosa da essere conosciuta come “festa angioina” e si finì di parlare di una sua origine miracolosa dovuta nientemeno che ad un intervento espresso di Maria, la quale ne avrebbe richiesto l’istituzione.
Dal XI secolo la festa acquista sempre più importanza tanto da diventare festa di precetto e da meritare un’ottava.
Nel 1243 Papa Innocenzo IV stabilì che la Natività assumesse il ruolo di festa obbligatoria per la chiesa latina, sciogliendo così un voto formulato dai cardinali elettori nel Conclave del 1241 e ostacolati dalle ingerenze di Federico II che per tre mesi li tenne prigionieri.
Nel secolo XIV la festa della Natività di Maria si meritò anche la sua vigilia, prescritta da Gregorio XI (morto nel 1378), che la volle con un suo digiuno e ne compose la Messa.
Papa Pio X (1903-1914) tolse la Natività di Maria dall’elenco delle feste di precetto e ridusse l’ottava a semplice. Pio XII (1939-1958) con la riforma liturgica, abolì l’ottava.

Dai Padri occidentali

SERMONE SULLA NATIVITÀ DELLA BEATA VERGINE MARIA
La nascita dalla Vergine Maria rientra nel provvidenziale piano divino della salvezzal. La Natività della beatissima e intemerata Madre di Dio, fratelli carissimi, giustamente reca agli uomini una straordinaria e particolare gioia, perché essa costituisce l'esordio di tutta la storia della salvezza umana. Infatti l'onnipotente Iddio, come, prima di divenire uomo, con l'ineffabile sguardo della sua provvidenza aveva previsto che l'uomo sarebbe perito per mezzo della diabolica macchinazione, così nel profondo della sua immensa pietà aveva progettato prima dei secoli il piano della redenzione dell'uomo.E nell'imperscrutabile disegno della sua sapienza Dio stabilì non solo il modo e l'ordine della redenzione, ma predefinì anche il tempo preciso della sua attuazione. Ora, come era impossibile che il genere umano potesse essere redento senza che il Figlio di Dio nascesse dalla Vergine, così era altrettanto indispensabile che la Vergine nascesse, affinché da lei il Verbo assumesse la carne.La Vergine ha ricevuto i sette doni dello Spirito Santo. In Maria la Chiesa diventa sposa di Cristo2. Occorreva cioè prima edificare la casa nella quale il Re del cielo sarebbe disceso e avrebbe accettato di essere ospitato. Di questa casa Salomone dice: «La Sapienza si è costruita la casa, ha intagliato le sue sette colonne» (Prov 9, 1). Infatti questa casa verginale è sostenuta da sette colonne, perché la venerabile Madre di Dio ha ricevuto i sette doni dello Spirito Santo: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timor di Dio (Is 11, 2). E certamente la Sapienza, che si estende da un confine all'altro con forza e governa con eccellente bontà ogni cosa (Sap 8, 1), l'ha costruita così affinché ella fosse degna di accoglierla e di generarla dalle viscere della sua intemerata carne.Per prima era necessario edificare la stanza nuziale, affinché fosse idonea a ricevere lo Sposo che veniva per sposare la santa Chiesa. A lui infatti Davide, esultante nello spirito, intona un epitalamio, dicendo: «Il Signore esce come sposo dalla stanza nuziale» (Sal 18, 5).
Giustamente allora oggi il mondo intero esulta di una gioia che si è riversata dovunque; giustamente tutta quanta la Chiesa, poiché nasce la madre del suo sposo, alterna le lodi e per la gioia intona un canto. Esultiamo, dunque carissimi, in questo giorno nel quale, mentre veneriamo la nascita della Vergine, celebriamo anche l'inizio di tutte le festività del Nuovo Testamento. (S. Pier Damiani, Testi Mariani, vol 3, ed. Cittanuova).


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