venerdì 12 settembre 2008

Il Santo Rosario - Uno strumento infallibile.


Il Santo Rosario è la pratica eminente della devozione popolare, che è poi l’espressione piú semplice di elementi dai significati complessi e molteplici. I centocinquanta Ave, che sono omologhi ai centocinquanta Salmi, tali che il S. Rosario è detto anche Salterio Angelico o Salterio della Beata Vergine Maria, esprimono la ripetizione continua del nome di Maria e del nome di Gesú, a conferma di una pratica antichissima nella Chiesa che con forme diverse realizza l’invocazione continua del Nome divino.

In occasione della vittoria di Lepanto contro i Turchi (7 ottobre 1571), S. Pio V intese rendere grazie alla Santa Vergine istituendo la festa della Beata Vergine Maria della Vittoria, e patrocinando la recita del S. Rosario, da tempo importante pratica di venerazione e di culto popolare. Con Gregorio XIII, nel 1573, la festa prese il nome della Beata Vergine Maria del Santo Rosario e venne celebrata alla prima domenica di ottobre, poiché la vittoria era stata conseguita di domenica, mentre l’intera Cristianità era intenta a recitare con fervore il S. Rosario per la buona riuscita della battaglia. Nel 1913, san Pio X la ricondusse alla data storica del 7 ottobre.
Codificata e predicata da san Domenico fin dal 1214, su suggerimento di Maria SS., la recita del S. Rosario si trova ripetutamente richiamata nelle diverse e piú recenti apparizioni della S. Vergine.
Tra le tante, ricordiamo le promesse fatte da Maria SS. a san Domenico e al beato Alano della Rupe:
«Il Rosario sarà un’arma potentissima contro l’inferno, distruggerà i vizi, dissiperà il peccato, abbatterà le eresie e salverà le anime purganti. «Esso farà rifiorire le virtú e le opere sante, otterrà ai fedeli copiose misericordie da Dio e tirerà i cuori degli uomini dall’amor vano del mondo all’amor di Dio, e li solleverà al desiderio delle cose eterne. «Chiunque reciterà devotamente il S. Rosario con la considerazione dei Misteri non verrà abbandonato dal Signore: non perirà di morte improvvisa, quando si trova in disgrazia di Dio; ma si convertirà se peccatore, e si conserverà in grazia se giusto, e sarà fatto degno della vita eterna. «Voglio che coloro i quali reciteranno il mio Rosario abbiano in vita il lume e la pienezza delle grazie, e in morte siano ammessi a partecipare ai meriti dei Beati nel Paradiso. «I veri figliuoli del mio Rosario godranno una gran gloria in cielo, e tutti coloro che lo propagano saranno da me soccorsi in ogni loro necessità. «Chi recita il mio rosario ha un gran segnale di predestinazione e tutto quello che chiederà per esso lo otterrà».

Nonché le raccomandazioni che la S. Vergine ha ripetuto ultimamente a Fàtima:

«Sono la Madonna del Rosario. «Voglio che si costruisca qui una cappella in mio onore. «Si continui sempre a recitare il santo Rosario tutti i giorni.… «Quando recitate il santo Rosario dopo ogni singola meditazione dite cosí:
“Gesú mio, perdonate le nostre colpe, preservateci dal fuoco dell’Inferno, portate in Cielo tutte le anime, specialmente le piú bisognose della vostra misericordia”…«Guarda, figlia mia, il mio cuore circondato di spine che gli uomini ingrati mi infliggono ad ogni istante con le loro bestemmie e la loro ingratitudine. Tu almeno cerca di consolarmi e dí che: tutti coloro che durante cinque mesi, il primo sabato del mese, si confesseranno, riceveranno la santa Comunione, reciteranno una corona del santo Rosario e mi terranno compagnia durante quindici minuti, meditando sui quindici Misteri del Rosario, in spirito di riparazione, prometto di assisterli nell’ora della morte con tutte le grazie necessarie per la salvezza della loro anima

Con questa promessa la Beata Vergine Maria ha anche inteso ricordare di soffermarsi in silenzio a meditare su ogni Mistero (tenendole cosí compagnia) per almeno un minuto, rammentando che la recita del S. Rosario va fatta senza alcuna fretta.
La recita quotidiana del S. Rosario comporta la meditazione dell’Incarnazione, della Passione e Morte, della Resurrezione e dell’Ascensione di nostro Signore Gesú Cristo; nonché della discesa dello Spirito Santo, dell'Assunzione in Cielo e dell'Incoronazione di Maria Santissima.
Il S. Rosario si compone, per ogni Mistero, della recita di un Pater, dieci Ave e un Gloria; ogni diecina è seguita dalle Giaculatorie. Alla fine si recitano le Litanie Lauretane della Beata Vergine Maria, accompagnate dai Versetti, dagli Oremus e dalle Antifone finali della Beata Vergine.
L’uso della lingua volgare non toglie nulla al valore della recita, ma l’uso della lingua latina stabilisce la continuità e l’unione spirituale con tutte le generazioni che lo hanno recitato nel corso dei secoli: cosí da rendere tangibile il criterio ortodosso di rivolgersi a Dio “ad una voce”.

Il S. Rosario si recita con la meditazione di quindici Misteri, distribuiti in tre “corone” di cinque Misteri ciascuna. La recita di ogni “corona” si accompagna con lo scorrimento dei “grani” della corona benedetta, che serve a computare le preci (54 grani) e i Misteri (5 grani).
Si dà inizio alla recita del S. Rosario con le invocazioni a Dio, perché ci dia il suo aiuto. In corrispondenza della S. Croce della corona benedetta si recita il Credo, perché la Fede è la base indispensabile per ogni preghiera che rivolgiamo a Dio. Si scorrono poi i cinque grani dopo la S. Croce recitando un Pater, in onore di Dio Onnipotente, tre Ave, in memoria della SS. Trinità che si è manifestata alla Beata Vergine Maria nell’Annunciazione, e un altro Pater per dare inizio alla prima corona del S. Rosario. Con una mano si scorrono i 54 grani della corona benedetta per recitare le prime cinque diecine che si concludono tutte con un Gloria. Con l’altra mano si computano i cinque Misteri usando i 5 grani iniziali.
Le tre “corone” che compongono il S. Rosario possono essere recitate anche separatamente nel corso della giornata.
È invalso l’uso minimale di recitare una sola “corona” al giorno, meditando solo cinque Misteri. In questo caso essi vengono distribuiti per ogni giorno della settimana a partire dal lunedí: Misteri Gaudiosi (lunedí e giovedí), Misteri Dolorosi (martedí e venerdí), Misteri Gloriosi (mercoledí e sabato); la Domenica, giorno del Signore, si meditano sempre i Misteri Gloriosi.
Si può recitare la “corona” meditando specialmente i Misteri Gaudiosi nelle Domeniche d’Avvento e nelle Ottave di Natale e dell’Epifania, nonché nelle feste dell'Annunciazione, della Visitazione e della Purificazione della B. V. Maria; i Misteri Dolorosi in tutte le Domeniche di Quaresima e nei giorni della Settimana di Passione e della Settimana Santa; e i Misteri Gloriosi nelle Ottave di Pasqua, dell’Ascensione e di Pentecoste, nonché nella festa dell’Assunzione.
La recita del S. Rosario può farsi individualmente o in comune, ricordando che trattandosi del Salterio della Beata Vergine Maria il modo migliore per recitarlo è salmodiarlo, e il modo migliore per salmodiare è quello dei due cori che si alternano, richiamandosi così alla promessa di Nostro Signore: Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome, io sono in mezzo a loro (Mt 19, 20). Al tempo stesso è cosa degna e meritoria recitare il S. Rosario in ginocchio, con la corona benedetta in mano, perché con esso ci si rivolge supplici alla Misericordia di Dio in nome di Nostro Signore Gesú Cristo ( Gv 15, 16) per intercessione della Beata Vergine Maria Madre di Dio.
Alla fine del S. Rosario, prima della recita delle Litanie, possono recitarsi uno o piú Pater, Ave e Gloria, con delle specifiche intenzioni. La recita di un Pater, Ave e Gloria “secondo le intenzioni del Sommo Pontefice” permette di acquistare le indulgenze previste.
Tra le indulgenze concesse nel corso dei secoli dai diversi Papi, ricordiamo: - indulgenza di cento giorni per ogni Pater e per ogni Ave; - indulgenza di dieci anni e di altrettante quarantene per ogni recita giornaliera; - indulgenza plenaria per ogni recita al cospetto del SS. Sacramento; - indulgenze parziali e plenarie per la recita nei diversi giorni dell'anno, specialmente nelle feste del Signore e in quelle della B. V. Maria, massimamente se la recita si compie in una cappella dedicata alla S. Vergine.
Per l’acquisto delle indulgenze plenarie è necessario confessarsi, comunicarsi e pregare “secondo le intenzioni del Sommo Pontefice”.






2 commenti:

  1. Ciao cara Dany! Apprezzo molto i tuoi interventi! Ti auguro una buona festa di Tutti i Santi.
    A proposito del Santo Rosario...
    Giovanni Paolo II° disse: “il Rosario è la mia preghiera prediletta”, aggiungendo, “noi durante il Rosario guardiamo a Gesù con gli occhi di Maria”.

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  2. Sei solo e recitare il S.Rosario ti è pesante? Vieni a recitare con noi
    http://www.innamoratidelrosario.info
    noi vogliamo darti una a mano a Pregare
    Dio ti benedica

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