martedì 2 dicembre 2008

Il beato don Michele Sopocko




Il beato don Michele Sopocko (1888-1975)

È un sacerdote secondo il Mio Cuore (...) per suo mezzo mi è piaciuto diffondere il culto alla Mia Misericordia...” (Diario, 1256).
“La sua mente è strettamente unita alla Mia mente e perciò sta’ tranquilla per la Mia opera, non permetterò che si sbagli, ma tu non fare nulla senza il suo permesso” (Diario, 1408).

Nelle ultime settimane prima della morte di Santa Faustina, don Sopocko la incontrò ancora due volte a Cracovia. Durante questi incontri ricevette le ultime indicazioni, un testamento che realizzerà dopo la sua morte.




Andavo a trovarla durante la settimana, e ho parlato con lei a proposito di questa congregazione che lei voleva fondare, e adesso invece stava morendo, sottolineando che questa era stata un’illusione, e che forse erano soltanto delle illusioni anche tutte le altre cose di cui parlava. S. Faustina promise di parlare di queste cose col Signore Gesù in preghiera. Il giorno dopo ho celebrato una Messa secondo l’intenzione di S. Faustina, e durante questa Messa mi è venuto in mente che così come lei non era stata capace di dipingere l’immagine, ma soltanto aveva dato delle indicazioni, allo stesso modo, non sarebbe stata capace di fondare la nuova congregazione, e non ha fatto altro che dare delle indicazioni preliminari; le sollecitazioni invece significano la necessità di questa Congregazione nei terribili tempi a venire. Più tardi, quando sono andato in ospedale ed ho chiesto se avesse qualcosa da dirmi a questo proposito, mi ha risposto che non aveva bisogno di dire nulla, perché il Signore Gesù mi aveva già illuminato durante la santa Messa.
Quando stavo per andarmene, mentre prendevamo congedo, mi ha detto tre cose importanti.




I. Non devo stancarmi di diffondere il culto della Divina Misericordia, e specialmente di stabilire la festa la prima domenica dopo Pasqua. Non posso mai dire di aver fatto abbastanza, anche se le difficoltà più grandi dovessero ammassarsi, anche se potesse sembrare che Iddio Stesso non lo vuole – non ci si può scoraggiare. Perché la profondità della Divina Misericordia è inesauribile e non basta tutta la nostra vita per magnificarla. Questo mondo non esisterà più a lungo e Iddio vuole ancora prima della sua fine elargire agli uomini le grazie, perché nessuno possa giustificarsi nel giudizio di non sapere niente sulla bontà Divina e di non aver sentito parlare della Sua Misericordia.




II. Essere piuttosto indifferente alle faccende della congregazione che inizierà da cose insignificanti e piccole e anche quando l’iniziativa partirà da altre persone. (...) Iddio Stesso porterà una persona laica, che avrà certi segni di conoscenza, che si tratta proprio di lei.




III. Avere un’intenzione pura in tutta questa faccenda e in ogni azione. Non cercare se stesso, ma soltanto la gloria di Dio e la salvezza del prossimo. (...) Se la congregazione dovesse nascere, piuttosto lasciarsi guidare da altri che da solo. Essere preparato alle più grandi difficoltà e solitudini, delusioni, ingratitudini e persecuzioni. (...) Quando, passato un istante, sono tornato nella cella, per dare ancora qualche immaginetta, l’ho trovata in estasi, mentre pregava, come un essere soprannaturale. Sentivo un grande dolore nell’anima e amarezza, perché dovevo prendere congedo da questa persona straordinaria, perché adesso sono cosí abbandonato da tutti. Ma ho capito che se c’è qualcuno che deve farlo, sono io, il primo che deve soprattutto confidare nella Divina Misericordia” (Diario di don M. Sopocko).



Don Michele Sopocko, ubbidiente alle parole ricevute da suor Faustina sul letto di morte, rimaneva in attesa di un segno della volontà di Dio.

Nessun commento:

Posta un commento

Benvenuto, grazie del tuo contributo...