Molti sono gli elementi che il pensiero filosofico occidentale deve al Cristianesimo.
Qui ricordiamo in sintesi quali sono i principali elementi del debito verso il Cristianesimo:
Una nuova idea del divino.
Per la prima volta il divino non viene visto come finito, ma come infinita perfezione, e questo Mistero infinitamente perfetto è un Tu, un Tu per la prima volta non minaccioso o invidioso (ricordiamo come ad esempio Epicuro vedesse invece nel divino essenzialmente un pericolo da cui difendersi).
Il Mistero è un Tu buono, che avendo tutto, infinitamente più di quanto possiamo immaginare, non puòvolerci togliere niente, ma solo dare, in modo assolutamente gratuito.
una nuova idea del rapporto tra il divino e il mondo
È l'idea di creazione, assolutamente sconosciuta ai greci, e la conseguente idea di provvidenza, per cui ogni minimo aspetto dell'esistenza umana non è abbandonato al caso, ma è sotto lo sguardo buono di un Padre che può tutto.
una nuovo rapporto tra il soggetto e il mondo
L'uomo non è più una “cosa tra le cose”, un ente naturale accanto ad altri, ma è il centro e il senso del creato.
La natura gli è nettamente subordinata.
Il Mistero è un Tu buono, che avendo tutto, infinitamente più di quanto possiamo immaginare, non puòvolerci togliere niente, ma solo dare, in modo assolutamente gratuito.
una nuova idea del rapporto tra il divino e il mondo
È l'idea di creazione, assolutamente sconosciuta ai greci, e la conseguente idea di provvidenza, per cui ogni minimo aspetto dell'esistenza umana non è abbandonato al caso, ma è sotto lo sguardo buono di un Padre che può tutto.
una nuovo rapporto tra il soggetto e il mondo
L'uomo non è più una “cosa tra le cose”, un ente naturale accanto ad altri, ma è il centro e il senso del creato.
La natura gli è nettamente subordinata.
Un nuovo rapporto tra anima e corpo
L'uomo non è un'anima accidentalmente unita a un corpo (e magari a uno dei tanti corpi, come nella concezione pitagorica e platonica, che suppone la metempsicosi), ma è inscindibile unità corporeo-spirituale.
Non si tratta dunque di fuggire dalla materia, ma di valorizzare la vita come essa è, nella sua fragile ma in qualche modo sacra concretezza.
un nuovo rapporto tra conoscenza e affettività
Decisivo non è più ciò che si conosce in seguito a ricerca razionale, ma l'adesione affettiva al dato che si offre come vero.
In un mondo enigmatico e in gran parte tenebroso, la ricerca razionale era decisiva, ma in un mondo dove il Senso ultimo si è Lui stesso rivelato, basta avere il cuore buono per riconoscerLo, tutti hanno la luce bastante per questo.
una nuova morale
Da un lato si fa strada il concetto, sconosciuto come tale ai greci, di dovere (a Dio, che è Creatore di tutto e tutto ci ha dato, dobbiamo tutto), senza che d'altro lato esso si configuri, come sarà in Kant, come immotivato: Dio ci chiede di fare certe cose non per arbitrario capriccio, ma perché vuole il nostro bene, che Lui solo conosce fino in fondo, e in cui consiste anche la nostra perfetta felicità. L'idea di dovere quindi si coniuga perfettamente con l'eudemonismo cioé la concezione secondo cui il motivo della agire morale è la ricerca della felicità.
Dignità ed eguaglianza degli esseri umani
Per un concezione, come quella precristiana, che ritiene l'uomo come frutto del caso, l'umanità in generale e ogni individuo particolare non hanno alcun valore assoluto. Per il Cristianesimo invece il Mistero infinito ha voluto creare il cosmo per l'uomo e ha voluto ogni singolo uomo, amandolo gratuitamente di un amore infinito. Qui poggia la dignità e il valore dell'uomo.
Se poi uno vale perché amato dall'Infinito, allora non contano più, sono secondarie, le differenze dovute all'intelligenza, alla ricchezza, alla posizione sociale. Una fondamentale eguaglianza accumuna tutti gli uomini. Così non era nemmeno per i più illuminati tra i filosofi greci; pensiamo ad Aristotele, che pone una differenza qualitativa tra greci e barbari, tra schiavi e liberi, e tra uomini e donne.
Un nuovo fondamento della socialità
Per il Cristianesimo da un lato, contro tentazioni individualistiche, la socialità è qualcosa di naturale, e di buono, e lo stato è esso pure in sé stesso positivo; d'altro lato lo stato non è un assoluto, essendo strumentale alla affermazione della dignità della persona.
Perciò, da un lato l'individuo trova il suo vero bene solo in qualcosa che è al contempo il bene degli altri, ed è spinto ad avere come orizzonte il mondo; dall'altro lo stato è relativizzato: non ogni legge positiva è giusta, né lo è qualsiasi decisione delle istituzioni statali: essendo fatti da uomini, anche gli stati, se gli uomini che li compongono sono malvagi, possono diventare delle bande di furfanti.
Per il Cristianesimo da un lato, contro tentazioni individualistiche, la socialità è qualcosa di naturale, e di buono, e lo stato è esso pure in sé stesso positivo; d'altro lato lo stato non è un assoluto, essendo strumentale alla affermazione della dignità della persona.
Perciò, da un lato l'individuo trova il suo vero bene solo in qualcosa che è al contempo il bene degli altri, ed è spinto ad avere come orizzonte il mondo; dall'altro lo stato è relativizzato: non ogni legge positiva è giusta, né lo è qualsiasi decisione delle istituzioni statali: essendo fatti da uomini, anche gli stati, se gli uomini che li compongono sono malvagi, possono diventare delle bande di furfanti.
(fonte: http://www.culturanuova.net/ )
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